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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Unioni comunali PD San Giuliano Terme e Vecchiano
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di Mario Lavia-per Il Riformista
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Di Andrea Paganelli
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di Paolo Pombeni
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Giovanni Russo per: Unione Comunale PD Cascina
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
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IMBECILLI
di Trilussa

14/6/2015 - 9:55


Leggiamo in questi giorni sui giornali la polemica provocata da Umberto Eco sulla qualità dei social network e su coloro che li frequentano. Eco dice che la possibilità del facile accesso a questi mezzi di comunicazione di massa lascia aperto il campo a schiere di imbecilli che scrivono imbecillità e falsità senza nessun controllo e che, essendo il portale aperto a tutti senza distinzione, i loro  interventi acquistano lo stesso valore e la stessa autorevolezza di altri seri e meditati, correlati da spiegazioni e valutazioni basate su informazione e cultura.

Chiunque cioè in questi contesti aperti e pubblici può sparare le proprie cazzate senza nessun controllo e queste, pubblicate e rese accessibili a tutti, acquistano lo stesso valore, la stessa autorevolezza di altri di ben altro spessore culturale.


Piccoli interventi, poche righe, simili alle cazzate sentite spesso declamate a gran voce nei bar ma dove erano subito riconosciute come tali (cazzate cioè) e avevano ben poco credito e altrettanta poca autorevolezza. Inserite su un social network diventavano invece vere e proprie critiche, autorevoli opinioni personali anche se lanciate a caso e senza dover dare nessuna spiegazione, senza la necessità di offrire (nel breve spazio di un paio di righe) nessun ragionamento che giustifichi tali affermazioni e che offra lo spunto di una riflessione, se non di un confronto, sulle idee.


Eco denuncia l'invasione degli imbecilli quindi nel dibattito pubblico e la possibilità data loro di avere grande visibilità.


Gli imbecilli possiamo ritenere siano sempre esistiti, ma mai come in questo momento, secondo Eco, hanno avuto la possibilità di diventare protagonisti.


Chi polemizza con Eco sostiene che la società è varia ed è giusto, democratico e perfino utile sentire anche il parere di costoro. Fanno parte della società ed è loro diritto esprimere la propria opinione in merito ai fatti anche se questa può sembrare stupida a qualcuno. Come ritiene che sia dovere di ognuno ascoltare anche questa parte meno colta e più superficiale della società, utile a comprendere il senso comune, lo stato d'animo di quelle che un tempo venivano definite masse, le opinioni e i sentimenti di coloro che fanno parte integrante della nostra società e che non hanno mai avuto, come oggi con questi mezzi, grandi possibilità di esprimere la loro opinione, sia pure concisa, rozza e non di rado aggressiva.


Sta poi saggio discriminare fra la stupidità e la saggezza, fra la frottola e la verità, fra il facile slogan e la risposta meditata, fra lo sfogo e l'opinione, fra la semplice battuta e il pensiero profondo.


Certo è che in questi spazi si trova veramente di tutto, dalla propaganda politica con forti contenuti di parte e molte falsità, alla dirompente vena razzista consapevole e molto spesso inconsapevole, alla frequente cattiveria di molti post che spesso condannano senza spiegare, offendono senza ragionamento, confutano senza argomentazioni.
Due righe di critica e/o di condanna, punto e a capo col nuovo post.


Come prima con i giornali e poi con la televisione bisognerà imparare a discriminare, distinguere una discussione seria da una buffonata, limitarci a scegliere quello di buono che c'è sotto forma di informazione o di opinione, leggendo anche quello postato da questi partecipanti meno titolati a titolo di informazione, ma sapere poi andare avanti e scegliere di partecipare magari dibattendo argomenti più seri e  importanti.


Questa critica di Eco segue, e forse è la conseguenza, di un'altro suo intervento pubblico in cui metteva in guardia dalla preoccupante perdita della memoria storica da parte dei nostri giovani. Guardando alcune trasmissioni televisive (in questo caso ne citava una molto nota e seguita condotta da Carlo Conti) era rimasto impressionato dalla mancanza di cultura e di conoscenza della vicende del proprio paese da parte dei concorrenti, di solito ragazzi giovani, come se questi  vivessero in un modo diverso, un mondo tutto loro, dove alla mancanza di lavoro e prospettive si affiancasse, pericolosamente, la mancanza di quel minimo di cultura che da ragazzi fa diventare uomini e cittadini consapevoli. Vistosamente consapevoli di come si chiamano di nome le veline o di altre informazioni del gossip più spinto cadevano (ridendo) sulla loro ignoranza di fronte a domande banali e scontate per arrivare (mi ricordo di averlo riportato già per l'assoluta gravità) a non saper rispondere alla domanda su chi fosse un tale di nome Adolf Hitler.


Avrei volentieri visto, in quel momento, la faccia del padre della ragazza che rideva della propria ignoranza, ma forse potevo anche rimanere deluso!


Credo che questa mancanza di cultura sia il peggior nemico di questo paese, lasciato in questo modo in balia di pochi che riescono ad approfittarne di questa condizione di diffusa ignoranza per imporre i loro giochi, non sempre con lo scopo di migliorare la società o di porre rimedio a questa deriva qualunquistica, misogina, decadente, superficiale, egoistica ed egocentrica verso cui stiamo andando.


Bene quindi queste prese di posizione che fanno parlare di un problema grave è diffuso affinché si  possa porre rimedio con urgenza prima che questi imbecilli, che ora si limitano a scrivere le loro cazzate ed esprimerne la loro rabbia sui social network non si trovino poi nella posizione di poter  decidere del nostro futuro.
 
 
 
 
 
 
 

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17/6/2015 - 8:31

AUTORE:
Osservatore 3

Vero, lessi l'articolo sulla mancata conoscenza di chi fosse Adolf Hitler da parte di un concorrente dell'eredita (lo andai a vedere su YouTube, sconcertante) e concordo sul grave problema della mancanza di cultura, ma forse anche della semplice conoscenza da parte dei nostri più svagati giovani. Uno dei più gravi problemi dell'Italia moderna, insieme alla crisi della moralità generale, pubblica e privata, come segnalato più volte anche dal Papà.

14/6/2015 - 13:26

AUTORE:
u.m.

Caro amico, niente di più vero di quel che dice Eco (pura, purissima coincidenza il nome)e del "succo" del tuo articolo.
In nome della "democrazia", usata molto spesso per far passare "cazzate", siamo davvero nelle mani di chi ne spara di più.
Ho goduto come non mai nel guardare la televisione ieri sera con il programma di Fazio, un coacervo di risate e verità che datavano 30 anni e che indirettamente parlavano e commentavano in anticipo il tuo "Imbecilli".
Vai così, amico mio!

14/6/2015 - 12:12

AUTORE:
Bruno della Baldinacca

...e "modestamente apparte"
come dico e ci disse il giovane Roberto Benigni il 21 febbraio del /76 alla Casa del Popolo di Migliarino che con la sua terza media scalza, partì da noi migliarinesi che lo lanciammo per l'Oscar.

Disse Aldo Baronti il fattore dell'Azienda Agricola "La Storrigiana" a Giuseppino del Tabucchi: ha parlato l'ingegnere...! ora anche i contadini voglion dir la sua su tutto.
...apparte il fatto sor Baronti che se mi pà, il Moro del Tabucchi mi aveva mandato a studià potevo essere io li al Suo posto.

Nel /59 per una esasperata "parcondicio" non fui mandato a scuola a Pisa a prendere perlomeno la terza media come "costumava" a quei tempi per quasi tutti, ma le mie sorelle e il fratello di 21-17-13 anni più anziani di me avevan la quinta elementare e...hai voglia di piangere, ma nisba!

Certo, sapessi "pigiare" sulla tastiera come con un manico di vanga con Eco Umbeto non ci sarebbe partita, lo strabatterei come faceva Fredo del Lelli a mazzacchera contro il prof. De Molfetta, il primo aveva l'anguille tre dita più alte dei matili della barca e l'altro, il prof, due dita nella cassetta delle cee.

Ora non è che Wikipedia livella con chi ha dei tomi pesanti su interi scaffali, ma mai mi è capitato di entrare all'improvviso in casa di un amico "addottorato" e trovarlo intento a ri/leggere un "libbrone" dell'enciclopedia.
Confesso che in gioventù ho sofferto tanto per la mancanza di almeno uno di quei pesanti libri; li dove s'imparava la sintassi ed a mettere le virgole non a casaccio come mi succede spesso.

Gli imbecilli che credono di "sapere" a buon prezzo sono aumentati a dismisura ed oltre che imbecilli, sono anche cretini e bischeri perché credono che con quell'oggettino colorato in mano e dandogli una strusciatella con un dito, poi possono offendere a piacimento chi vogliono; vedasi le risposte offensive che danno in continuazione ai dirigenti e/o eletti in politica.
Bisogna essere bischeri sodo per continuare ad offendere chi posta la sua opinione sui social e lo vedranno che mai e poi mai ricevono risposta.

Sempre il Benigni da Vergaio ci disse: non è cattiva la pistola lasciata li sul comodino, li ci potrebbe stare anche 10.000 anni senza far male alcuno; è l'uso che ne vien fatto che alle volte è discutibilissimo.

Quando uscirono i primi cellulari fu una gran comodità come ci raccontava don Lido.
Vado da solo in macchina in Jugoslavia ed in caso di necessità lo accendo perché se lo lascio acceso mi tocca rispondere il più delle volte a delle baggianate del tipo: oh...ti porto un cesto d'insalata che n'ho d'avanzo...siei a casa?