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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
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Piumini di mare

18/6/2015 - 22:00







Al mare c’è l’ondina con la  spumina e la duna con il piumino, per goderseli basta prima bagnarsi e poi asciugarsi.
Il “piumino”, la coda di lepre o di topo o di volpe come a volte lo si chiama, lo conosciamo tutti, ma pochi, oltre alla stretta schiera di noi antesignani boccaserchiesi, lo ha usato per arredamento.
Quando ero piccolo e andavo con mia madre al mare, avevo il compito di cogliere questi esili steli secchi che portavano un “ovetto peloso” alla sommità e che servivano, come primo  divertimento, a solleticare gli amici che sonnecchiavano all’ombra delle baracche di cannella.
Lo scopo della raccolta era però quello di usarli per composizioni vegetali, senza costo alcuno, che avrebbero abbellito  un mobile della stanza che serviva da salotto e cucina.
Insieme ai piumini  comparivano cime di cannella di Serchio o di padule sfiorita (quella che serviva anche per fare scopini), tife, qualche cardo  e altre infiorescenze appariscenti tagliate e seccate.
Qualcuno, con tinte da tessuti comprate in mercerie, colorava il tutto dando un’aria più allegra, al momento più “scicche”, ma che ora non mi azzarderei più a fare: la Natura è bella al naturale!


Lagurus ovatus si chiama la “coda di lepre", con il nome del genere che deriva dalle parole greche "lagos" = lepre e da "oura" = coda, mentre il nome della specie dalla parola latina "ovatum" = ovato, a forma di uovo.
 

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