Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
E questo sarebbe il Settembre sangiulianese?
A leggere, sul sito del Comune di San Giuliano Terme, le due paginette dell’Avviso pubblico che lancia un “Concorso di idee per la realizzazione del settembre sangiulianese 2015” viene da commentare: pochissimi soldi e pochi risultati dopo un anno dall’insediamento della Giunta del Sindaco Di Maio con l’Assessora alla Cultura Stradella.
Nelle due paginette si legge che saranno selezionati cinque spettacoli “che andranno a costituire il programma della rassegna Settembre Sangiulianese” tra quelli che le associazioni territoriali “che operino in ambito culturale” proporranno entro il 15 luglio sul tema “Differenti paure”. “L’Amministrazione provvederà alle autorizzazioni necessarie, alla stampa ed alla diffusione del materiale promozionale della rassegna” e metterà disposizione una pedana e gli strumenti necessari per l’amplificazione dei suoni. Tutto il resto, compreso i diritti Siae, “resterà a carico delle Associazioni”. Come a dire: chi opera in campo culturale deve campare di aria e pagarne anche le spese.
C’è qualcosa che non va. Da una parte il Sindaco Di Maio e l’assessore Guelfi continuano a ripetere che “non esiste alcun buco di bilancio” e non perdono occasione per ricordare che, come promesso in campagna elettorale, le tasse per i cittadini caleranno consistentemente; e allora forse anche qui è calata l'idea che la Cultura è un di più da eliminare dall'offerta pubblica?
È questa la motivazione che non fa accogliere positivamente la proposta del Comune per l’organizzazione del Settembre Sangiulianese? Il capitolo di spesa previsto è ridotto ai minimi termini. In politica, come nella società, il denaro di cui si dispone ha una funzione importante, ma noi siamo tra quelli che ritengono che oltre al denaro c’è il resto che conta nelle scelte. E il resto è fatto di contatti, di rapporti, di partecipazione, un po’ come avveniva negli ultimi anni quando le associazioni, le ricchezze umane del territorio Sangiulianese si sentivano coinvolte nella realizzazione del Settembre e il supporto dell’Amministrazione era pregnante, riuscendo così a fare rassegne povere ma dignitose.
Dunque, dopo un anno, riteniamo che sia davvero scarso l’operato della Giunta e dell’Assessora alla Cultura. Se un “Punto e a capo” c’è stato è andato nel verso sbagliato, perché questa proposta culturale per il Settembre è a un’abissale distanza dalle edizioni passate.
Ma poi quello che a nostro avviso non va è che manca un’idea, un orizzonte, una progettualità, questo è il punto debole per quanto riguarda la Cultura, e che questo “Avviso” per l’organizzazione del Settembre Sangiulianese 2015 svela definitivamente.
Per tutti questi motivi il nostro auspicio è che, con una scelta collettiva e condivisa tra coloro che hanno intenzione di parteciparvi, nessuno si presenti così che, con l'approvazione del Bilancio di previsione 2015 che avverrà tra due settimane (29 luglio), si possa non solo destinare risorse ma anche recuperare quella collegialità e determinazione per un programma culturale almeno decente, per cominciare un recupero del progetto delle edizioni di molti anni fa, quando era un contenitore di appuntamenti di fine estate imperdibile per i sangiulianesi, ma anche per molti che venivano da Pisa e dintorni.
Diversamente, se la proposta culturale quest’anno resterà questa, per favore non chiamatelo Settembre Sangiulianese.