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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Domenica 7 Luglio mercatino di Antiqua a San Giuliano T
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
L'altrasangiuliano
Cottolengo: se accoglienza deve essere, che sia per accogliere!

21/7/2015 - 20:46

Comunicato stampa a cura del Gruppo consiliare de L'altrasangiuliano

Cottolengo: se accoglienza deve essere, che sia per accogliere!

Sin dai primi momenti che hanno seguito il classico rincorrersi delle notizie inutilmente allarmanti L'Altra San Giuliano ha deciso di tenere una particolare attenzione sul sistema di accoglienza e supporto ai ragazzi e ragazze arrivati dalle coste dell'Africa posti in gran fretta nella struttura del Cottolengo di Arena Metato.


Dopo aver tentanto di visitare la struttura e man mano che le prime perplessità si diradavano si poteva verificare che nell'ex convento erano ospitati pochissimi profughi, per lo più eritrei e giovanissimi.


Si poteva anche apprezzare il prodigarsi dei molti volontari che tentavano di rendere il luogo, da tempo abbandonato, idoneo ad un'accoglienza dignitosa e funzionale. Ottima anche la risposta del vicinato che ha saputo mostrare, qualora ce ne fosse stato bisogno, la distanza dalle avvilenti situazioni vissute altrove e solo poche ore prima.


Gli ospiti, padroni solo delle proprie povere vite e degli incerti destini, appaiono stanchi e spaesati. Niente di più lontano dalle orde di invasori ben equipaggiati e pretenziosi che ama dipingere la retorica "cattivista" (da intendersi opposta all'epiteto "buonista" scagliato come un'anatema verso chiunque provi ad affrontare la questione migranti con un approccio umano).


Sorvolando sull'uso strumentale e politico che viene da molti fronti sul tema occorre domandarsi cosa sia meglio fare adesso e provare a proporre qualche soluzione.


La chiave, a nostro avviso, sta nella condivisione. In quell'appello da estendere a tutte le realtà del territorio per portare, ognuno secondo i propri mezzi e le proprie inclinazioni, un contributo ed un sostegno all'integrazione dei migranti. Il sostentamento è garantito. Quello che serve oggi, ancor di più dopo i brutti segnali che altre realtà italiane hanno mandato forte e chiaro, è il riscoprire quel sentimento di accoglienza che ci ha reso una terra d'elezione per molti e molte che da qui son passati nel costruire le proprie vite. Dagli sfollati, agli studenti ed agli emigrati di ogni estrazione.


Stringiamo le reti del nostro tessuto sociale e scopriamo che un altro modello d'accoglienza, più avanzato rispetto anche al modello toscano, è possibile. Il limitarsi ad osservare un flusso umano in transito ci porterà ad avvertire sempre come più pressanti i disagi e ci toglierà dall'orizzonte ogni possibilità di valorizzazione del processo integrativo.


Come gruppo consiliare, per evitare questa deriva, abbiamo richiesto la convocazione urgentissima della Commissione sociale cosi da sollecitare immediatamente anche l'Amministrazione ad un reale e proficuo coinvolgimento delle realtà associative del territorio. Sottrarre l'accoglienza dal meccanismo perverso e speculativo che accomuna persone a guadagni certi ed implementare una cultura sociale deve essere un imperativo per tutti noi.

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