Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Tutto questo ci ricorda che il problema dei cambiamenti climatici non è un problema lontano che riguarda gli ecosistemi naturali. Non è solo dei trichechi e degli orsi polari che muoiono per lo scioglimento dei ghiacci o di pesci o delfini che migrano verso nord in cerca di temperature migliori, creando problemi ad altre specie esotiche. Qui abbiamo un allarme economico reale, che a Orbetello stimano, al momento, in dieci milioni di euro, pari all'80% della produzione ittica della laguna.
Il danno sarebbe soprattutto legato alla morte di milioni di avannotti, i piccoli dei pesci, che tra un anno e mezzo avrebbero rappresentato il grosso del pescato. Ma le acque della laguna misurano solo un metro di profondità e sono già molto ricche di alghe che riducono l'ossigeno disciolto. E proprio a luglio, proprio nella zona dell'Argentario, si sono registrate le temperature più calde di tutto il Mediterraneo, superiori anche a quelle nordafricane. Per questo la laguna ha raggiunto la temperatura di 34 gradi. Questo ha ridotto ulteriormente la quantità di ossigeno, perché la solubilità dei gas in acqua diminuisce all'aumentare della temperatura. E orate, muggini e anguille, e i loro piccoli, hanno smesso di respirare.
Si è provato a prendere contromisure come l'immissione di acqua fresca. Ma non è bastato. Probabilmente, spiegano oggi gli esperti, sarebbe stato opportuno pompare ossigeno in acqua, come si fa negli allevamenti: un'operazione che non avrebbe modificato la temperatura, ma avrebbe salvato i pesci e preservato la laguna per gli anni a venire.
Così adesso a Orbetello si rimuovono i cadaveri di pesci, per evitare che la putrefazione, oltre al cattivo odore, produca un'emergenza sanitaria con conseguenze a lungo termine sull'ecosistema. Mentre il sindaco ha chiesto il procedimento di calamità naturale e l'intervento del ministero della Economia e del Demanio, proprietari della laguna di Orbetello.
Il 28 il sindaco annunciava questo:
Il fenomeno della moria di pesci nella laguna di Orbetello si è interrotto dalla notte di domenica, momento dal quale non si sono più verificate le morti della fauna ittica per mancanza di ossigeno a causa del caldo. E’ quanto si apprende dal sindaco del Comune di Orbetello, ente gestore della laguna, da cui si rileva che non sono stati osservati altri episodi di moria. Le attività per affrontare l’emergenza, pertanto, sono concentrate sui danni causati all’habitat dal picco di temperature eccezionali registrate nel fine settimana scorso.
Oggi 30 luglio:
nessuna morte, son tutti morti!