Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Le cose che si amano, non si posseggono mai completamente. Semplicemente si custodiscono ( Catullo) e potremmo aggiungere che si proteggono, se ne conserva l’integrità, se ne rispetta la naturalità, perché anche altri possano amarle.
Aneddoto1
Ferragosto a Bocca di Serchio non è molto affollato, colpa del tempo…la bocca del Serchio è bassa e si può facilmente attraversare, infatti una famigliola lo fa, il babbo si carica praticamente sulla testa il bambino piccolo e guadano il fiume. Prima nota di questo aneddoto, il mare per ferragosto era parecchio agitato e le onde andavano ad incrociarsi in Serchio, la corrente lì c’è sempre e ancora di più quando il mare entra di prepotenza. Lo sanno i “forestieri” che non è proprio sicuro fare quella traversata e che è capitato spesso di aiutare persone in seria difficoltà? No, non lo sanno e chi glielo dovrebbe dire? Dove lo potrebbero leggere? Certo potrebbero usare il buon senso, ma pare che le scorte di questa dote siano esaurite a livello globale, per cui…
A voler essere pignoli, fare il bagno sulla foce dei fiumi dovrebbe essere proprio proibito…ma forse no, chissà!
Comunque la famigliola si accampa e poi a mezzogiorno raduna un po’ di legna che trova sulla spiaggia e si prepara ad accendere un fuoco…
Vicino a loro c’è l’ombrellone di un frequentatore di Bocca, guarda, borbotta e poi agisce. Ecco cosa accade.
Il frequentatore si avvicina al forestiero e gli dice: Non si può accendere il fuoco
Il forestiero lo guarda un po’ sorpreso per l’intrusione e chiede: Perché?
Il frequentatore con calma risponde: perché siamo in un PARCO
Il Forestiero: ……( espressione enigmatica di occhi e bocca)
Il frequentatore: se vengono le guardie una multa salata non te la leva nessuno!
A quel punto, il forestiero, punto sull’unica parte sensibile di gran parte di noi tutti, sparpaglia la legna, rimette l’accendino a posto, borbotta e poi la famiglia prepara dei panini.
Aneddoto 2
Sono sotto l’ombrellone passa un cane sciolto, si ferma e fa la cacca, dietro il padrone, si guarda intorno, io gli dico vuole un sacchetto? Lui risponde si grazie, guardavo se vedevo dei cestini. Mi cascano le braccia, ma resto impassibile, gli porgo il sacchetto e gli dico, non ci sono cestini, il sacchetto se lo deve portare a casa.
Mi guarda perplesso, raccoglie la cacca, mi ringrazia e prosegue la sua passeggiata verso San Rossore. Dove sarà finito quel sacchetto? È facile immaginarlo.
Aneddoto 3
Lungo la sponda destra del fiume, tra fiume e argine, c'è stata per un paio d'anni una barchetta che pareva abbandonata e che nel tempo era diventata una sorta di cassonetto; in molti vi avevano gettato sacchetti di rifiuti. Quest'anno di Luglio, qualcuno la barchetta se l'è portata via, lasciando sul terreno tutti i rifiuti che c'erano dentro. E qualcun altro, indignato da ciò, si è portato da casa un grande sacco nero nel quale ha raccolto tutta quella spazzatura e con sacco a spalle, è andato a buttare il tutto al suo posto, cioè nei cassonetti al parcheggio.
Nel mezzo a questi tre episodi ci sono i giorni caldissimi di luglio, c’è l’apparizione sulla parte di spiaggia verso San Rossore un ammasso di rifiuti lasciati lì, come se ci si aspettasse che qualcuno li potesse raccogliere e portare via. C’è una maggiore frequenza sulla spiaggia e c’è un occhio diverso che guarda le cose che accadono intorno, lungo la riva del fiume, pescatori sportivi, ma non solo loro, abbandonano ogni resto della loro attività, nonché resti di cibo e rifiuti di ogni genere, (scatoline di polistirolo, alluminio accartocciato, pezzi di lenze, ecc, ecc), qualcuno li nasconde tra i cespugli, qualcun altro ha pensato pure di usare il muro alla foce, come nascondiglio per sacchetti e altre schifezze e sulla spiaggia si trovano senza difficoltà cicche, fogli di gelato, bottiglie e lattine…non solo portati dal mare.
Intanto Bocca di Serchio continua a regalare a tutti quelli che hanno occhi per vedere e anima per sentire splendidi tramonti, immagini di daini e cinghiali che escono dalla macchia e si riappropriano del loro territorio, aironi cinerini che sostano sul ciglio del fosso… ci regala una spiaggia infinita sulla quale passare intere giornate, dove si può ancora imparare a tirare il giacchio o rezzaglio, è per molti di noi, luogo di ritrovo, convivenza e convivio, posto in cui puoi andare anche da solo, tanto laggiù qualcuno che conosci per fare due chiacchiere, lo trovi sicuramente. E' occasione, sempre per molti, di fare il mare tutta la stagione, praticamente a costo e km quasi zero. Tutto questo può apparire scontato e dovuto, ma invece, non lo è. Deve invece essere scontato e dovuto il rispetto a questo luogo, la sua custodia, la sua conservazione, per oggi e soprattutto per il futuro! Basterebbe che ognuno nel suo piccolo, lo facesse.
Si pensa a come mai il popolo di Bocca di Serchio, quello storico, non si sia mai unito per organizzare una giornata di pulizia di quel tratto di spiaggia, o come mai non sia ancora venuto in mente a nessuno di fare un passa parola e mettere un tavolo accanto all’altro e fare una cena “sociale” lungo il camminamento a fianco dei pontili, o a portarsi una sedia e guardare, in compagnia, le stelle cadenti alla casina dei pescatori. Come mai non si sia mai costruito un senso di comunità che si prende cura “civicamente” di quel luogo.
E intanto qualcosa accade, nasce un pensiero, la necessità di fare qualcosa per un luogo che fa battere il cuore e illuminati dalla luce rossa del tramonto nascono dei cartelli con dei messaggi che parlano alla coscienza e al senso civico delle persone, appare uno striscione, quello che avete visto nella sezione Foto Del Giorno di questo giornale.
Ma si va anche un po’ più in là e guardando le casine, le 4 casine rimaste in piedi…si dice che i proprietari siano “per via” d’avvocato non tanto per affermare un diritto di proprietà privata o un uso personale, quanto per salvare quelle che reputano testimonianze storiche e simboli di una cultura. Bene, se questa versione corrispondesse al vero, sarebbe fantastico, perchè potrebbero restare, ristrutturate, e diventare bene comune, diventando davvero simbolo e testimonianza di qualcosa di veramente importante.
Una potrebbe diventare la sede, per luglio ed agosto, di un presidio delle guardie del Parco, la presenza costante sarebbe un buon viatico per ripristinare buone abitudini, e per “riabilitare” il loro ruolo a custodi di luoghi naturali, che non dovrebbe essere solo fatto di visite sanzionatorie. (Non sottovalutate la parola “custode” è piena di significato, sa di buono, di cura e protezione, di educazione. Una parola che abbiamo cancellato totalmente, perfino dalle scuole, ma quella è un’altra storia.)
Un’altra potrebbe diventare una sorta di museo dei pescatori, che potrebbe ospitare strumenti di pesca usati tradizionalmente sul fiume, nasse, giacchio…foto … le numerose presenze di turisti, molti stranieri, di questa estate avrebbero potuto trovare non solo mare e natura, che non è poco, ma cultura locale e storia del territorio, per portarsi a casa anche depliant informativi su flora e fauna del luogo, tradizioni…, le scuole potrebbero trovare un luogo da visitare con i bambini e i ragazzetti, un’occasione per conoscere e sensibilizzare alla cura e al rispetto di un luogo fragile e prezioso.
Un’altra potrebbe mantenere la sua caratteristica di “retone” e testimoniare, come accade a marina di pisa, la sua esistenza, il ruolo avuto…
Il pensiero è andato troppo avanti, e il sole a palla di fuoco di questa estate ci ha seccato anche i neuroni…è probabile .
Pigiate il tasto rew e cancellate, fate finta di non aver letto niente.
L’estate è praticamente finita e Bocca di Serchio potrà riposarsi.