Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Sappiamo che la Divina Commedia è uno dei capisaldi della letteratura mondiale. Eppure alcune importanti cose a riguardo non ci sono state dette nel corso dei nostri studi accademici, di solito tristemente piatti. E non ci è stata nemmeno fatta prefigurare la possibilità di una diversa dimensione interpretativa. Non ci hanno infilato nell'orecchio quella pulce che giorno dopo giorno ti dice insolentemente: dai, su, indaga, cerca, e che diamine, ma non lo vedi quanto altro c'è da scoprire, coltivare, far sapere?
Stefano Benedetti, di razza avanese, figliolo del grande Antonino detto Senzaronco, da una vita esegue minuziose ricerche su Dante, ho scoperto un mesetto fa. Ha preparato qualcosa come 50 ore di discorsi. Venerdì 11/9 alle ore 21,15 a Casa Gentili, in Avane, possiamo assistere al suo debutto, assolo di circa un'ora e venti sul primo verso della Divina Commedia.
Tutto documentato naturalmente, eh! E non è una cosa noiosa, è divertente. Fra panni stesi, filo del bucato, ecc.
Bona,
Giacomo