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È possibile dipingere il silenzio?
Gavia ci prova con le immagini dei mondi che lo evocano.

In un tempo fatto di parole, porre l’attenzione sul silenzio è riflettere su quello che forse più manca oggi: l'ascolto, il saper ascoltare. 
Questa nuova mostra di Gavia vuole essere come l'artista stessa ama, uno spazio di incontro e di condivisione di un senso comune all’interno di una situazione pittorica, materiale e artistica ma anche il luogo dove possa emergere una realtà di emozioni 

Fino ad adesso non mi sono espresso sulla "svolta" .....
Cani: quando è obbligatoria la museruola?
La museruola .....
Le “forti piogge che alterano la qualità dell’acqua .....
. . . gli Usa non sono il mio paese di riferimento, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Abbiamo  scelto di diffondere il materiale del Festival di bioetica non solo per il tema di questo anno che riguarda così da vicino il futuro anche di noi donne ma  per onorare  la numerosa partecipazione femminile nella organizzazione e in tutti i  vari ambiti degli interventi che ne farà un Festival di grande interesse per noi donne .

per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Di Umberto Mosso
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Di Roberto Zangheri
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Intervista a Maria Elena Boschi
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di Mario Lavia
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di Massimiliano Ghimenti
Sindaco di Calci"
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di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dal Wueb
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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E settembre vien danzando
vien danzando alla tua porta:
sai tu dirmi che ci porta?
Tante uve, bianche e nere
fichi e mele con le pere
e di zizzole .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
EDITORIALE
I muri dell'indifferenza

10/9/2015 - 9:33


I muri dell'indifferenza

 

Quello che è successo negli ultimi giorni fa riflettere.
Negli ultimi 20 anni sono annegate nel mediterraneo circa 25.000 persone in fuga da guerre, siccità, degrado ambientale, dittature ecc., 3.000 solo nel 2015. Eppure, nonostante se ne parlasse, nonostante se ne conoscessero le cause, il dibattito sulla questione non riusciva a decollare da uno sterile ragionamento sul modo più efficace di fermare queste persone.

Il tema centrale era “il traffico degli esseri umani” e gli imputati principali erano “gli scafisti” tant'è che si stava studiando la possibilità di bombardare i barconi (ancora vuoti, vivaddio) nei porti libici in modo che non potessero partire.

Poi succede un fatto: qualcuno fotografa il corpicino di un bambino siriano di 4 anni spiaggiato in Turchia. Nella foto si vede soltanto lui con i suoi vestitini addosso di fronte all'immensità del mare; questa foto fa il giro del mondo ed in pochi giorni si succedono una serie di fatti impensabili fino a pochi giorni: si aprono le frontiere di Austria e Germania per consentire l'arrivo dei profughi, si organizzano treni, pullman e carovane di auto per portarli dove vogliono arrivare e la la gente li aspetta portando loro sostegno, applausi e solidarietà; il Primo Ministro inglese annuncia che organizzerà voli diretti dalla Siria per portare in Inghilterra quanti vogliono fuggire..... Insomma quella foto è riuscita in un attimo a rompere il muro dell'indifferenza sul quale si erano costruite saldamente le politiche interne ed estere delle grandi potenze mondiali.

 

Allora viene da pensare che sono proprio i muri di indifferenza, a tutti i livelli, che sostengono le scelte o le non scelte, di una politica che non ha più una visione, che non si interroga più su quale mondo vogliamo costruire per le prossime generazioni e sembra quasi una cosa normale sentire un Presidente degli Stati Uniti che dall'Alaska, nella Giornata Mondiale del Creato indetta da Papa Francesco, si lancia in un accorato appello a combattere il riscaldamento globale ed i cambiamenti climatici esattamente 10 giorni dopo aver dato il via libera alla SHALL per le trivellazioni off-shore sotto la calotta artica proprio in Alaska.

 

Il nostro impegno deve essere quello di non far crescere questi “muri”, di essere cittadini consapevoli e vigili, solo così potremo far emergere, in futuro, una classe dirigente all'altezza delle sfide che ci attendono.

 

Potremmo intanto cominciare recandoci presso i propri Comuni a firmare per i referendum contro le trivellazioni petrolifere in adriatico e contro la politica delle grandi opere, potrebbe già essere un buon inizio!

 

 

                                                      ***

 

"La libertà non è star sopra un albero

non è neanche il volo di un moscone

la libertà non è uno spazio libero.

Libertà è partecipazione."

 

Giorgio Gaber

Editoriale tratto da L'Eco del Chiarone
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15/9/2015 - 11:56

AUTORE:
Spes

Vivere tra la pigrizia l'indifferenza e il qualunquismo è certamente più facile, polemizzare lo è ancora di più...intanto si aspetta sempre il morto! Quell'immagine è comunque davvero straziante.