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Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto  da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose. 

Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
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È la cultura garantista di questo paese. Basta vedere .....
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di Matteo Renzi, senatore e presidente di IV
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Da un'intervista a Maria Elena Boschi
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Di Mario Lavia
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di Roberto Sbragia - Consigliere provinciale di Pisa Forza Italia
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Copmune di Vecchiano - comunicato delle opposizioni
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
di Valdo Mori
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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Di Fabiano Corsini
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Una "Pastasciutta antifascista"
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Pontasserchio, 18 luglio
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Pisa, 19 luglio
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di Alessio Niccolai-Musicista-compositore, autore
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Il mare
con le sue fluttuazioni e il suo andirivieni
è una parvenza della vita
Un'arte fatta di arrivi di partenze
di ritorni di assenze
di presenze
Uno .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
di Paolo Bracalini
La sinistra senza identità già rimpiange Berlusconi

19/9/2015 - 18:42


La sinistra senza identità già rimpiange Berlusconi
Da De Benedetti alla minoranza del Pd, adesso il nemico storico viene rivalutato. "Con lui meno presente non sappiamo più chi siamo". Autocritica di Letta e Civati

Paolo Bracalini - Sab, 19/09/2015 – 08:22
 

Ma se l'avesse fatto Berlusconi? A sinistra ci si guarda indietro e si scopre, con uno stupore che quasi imbarazza, una specie di rimpianto.

Quando c'era lui, Berlusconi, in fondo era tutto più semplice: il bene di qua, il male di là. L'abolizione dell'articolo 18, la riforma del Senato e la nuova Camera unica, la legge elettorale cucita su misura, le nomine dei fidati nelle società pubbliche, il mercato di voti tra i senatori (lo chiamano scouting , molto più elegante), la guerra al sindacato. Se l'avesse fatto Berlusconi sarebbe stato semplice trovare l'etichetta: attentati alla Costituzione, prove di regime, monarchia di fatto, disprezzo delle istituzioni. Come semplice era per la sinistra trovare lì, per pura contrapposizione, la propria identità. Ma se le stesse cose le fa il segretario del Pd? Che gli dici? È finita che la sinistra, fatto (quasi) fuori Berlusconi, l'arcinemico ventennale, invece di consumare la propria vittoria storica si ritrova con un paradosso micidiale: la fine degli ideali.
A spiegarlo è un osservatore come Carlo De Benedetti, patron di Repubblica e anche lui storico avversario (anche in tribunale) di Berlusconi: «Non bisogna essere degli scienziati della politica per capire che da quando Berlusconi non è più presente come lo era un tempo la sinistra è rimasta letteralmente senza ideali - spiega De Benedetti intervistato dal Foglio - Per molti è stata una disfatta: che cosa siamo noi senza Berlusconi? E soprattutto: cosa interpretiamo? Come facciamo a stare insieme senza il grande aggregatore?». Quasi per telepatia nello stesso giorno esce un quotidiano nato nell'età dell'oro dell'antiberlusconismo, il Fatto , con questo titolo d'apertura: «Minacce, ricatti, compravendite. Ma se lo facesse Berlusconi?». Quel che era inaccettabile prima, insomma, diventa digeribile con Renzi, al massimo qualche bruciore di stomaco ma di più non si può fare una volta persi gli ideali (la guerra al nemico Berlusconi). Nessuna rivolta di piazza, spariti i girotondi, finito l'inchiostro per i raccoglitori di firme e appelli indignati. Al premier del Pd si condona quel che non sarebbe mai passato con il Cavaliere. Per il solo fatto di essere lui, e non il leader del Pd.
E così nella sinistra orfana del «grande aggregatore», sbocciano imprevedibili rivalutazioni, soprendenti riscoperte. «C'è un aspetto un po' padronale e autoritario del ragazzo (Renzi, ndr ) - dice uno come Landini, segretario della Fiom - Berlusconi di fronte a manifestazioni e scioperi si confrontò e discusse con i sindacati, invece Renzi usa la crisi del sistema politico italiano per far passare le proposte della Confindustria». Per non parlare della sinistra Pd, già nostalgica. Il senatore Corradino Mineo, minoranza Pd, nota che già Berlusconi aveva cercato di modificare l'articolo 18, ma «con più garbo» di Renzi. Chapeau .
Anche Pippo Civati, ex renziano della prima ora, quindi Pd prima di uscirne per portarsi più a sinistra, vede lo stesso paradosso: «Un uomo solo al comando, decido tutto io: se una cosa così l'avesse fatta Berlusconi, io sarei in girotondo permanente». Prove inconfutabili di ribalderia e mancanza di senso civico, come candidare un condannato, diventano in fondo questioni secondarie, e a notarlo è stato Enrico Letta, ex premier del Pd: «Se Berlusconi avesse candidato a governatore una persona nelle condizioni di De Luca, il Pd sarebbe sceso in piazza - ha detto in tv, prendendosi una piccola vendetta - La doppia morale è una cosa che non posso accettare e la denuncio quando accade». Stai a vedere che a sinistra stavano meglio quando c'era lui, il «grande aggregatore».

IL GIORNALE.it del 19.9.15

Fonte: IL GIORNALE.it del 19.9.15 (su proposta di pubblicazione sulla VdS di Riccardo Maini)
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20/9/2015 - 9:43

AUTORE:
Lettore della VdS

M'immagino anch'io un cambiamento di vento ed in poppa finalmente e nel 2018 con nuove elezioni che con la nuova legge elettorale dove si stabilisce finalmente la sera stessa con lo spoglio delle ultime schede chi a veramente vinto e...veramente perso senza più governi tecnici e governi di scopo come quello attuale.

Pier Luigi Bersani seg PD (purtroppo per lui) non capì fino in fondo il suo ruolo che gli iscritti a quel partito gli avevano assegnato: il segretario PD era il naturale candidato sfidante per vincere le elezioni e governare come nuovo Presidente del Consiglio dei Ministri dopo le dimissioni del Presidente Berlusconi.
Non era e non fu adatto a quel ruolo perchè essendo il maggior esponente delle minoranze che si opponevano al governo di centrodestra doveva chiedere elezioni anticipate e non votare insieme ai dimissionari il governo Monti, aggiungendo che lui non voleva governare sulle macerie provocate dal berlusca. (ma se non vuoi governare stattene a casina tua).
Poi in seguito, credendo di aver già vinto le elezioni rallentò la corsa rincorrendo assurdamente tacchini sul tetto, passerotti in casa ed altre baggianate come il voler smacchiare il leopardo (?) ed in ultimo prima delle sue dimissioni con il patatracche doppio di voler formare un governo di minoranza con chi mai ci sarebbe stato e poi votare in quattro balletti un Presidente della Repubblica non gradito dai famosi 101 che non vollero Marini e neppure l'ex Prodi.
Taccò al buon Letta fare un governo cosiddetto di unità nazionale con chi ci stava e fu fatto da PD-PDL-SC.ed Autonomie (con il "buon" Fassina vice Ministro) poi il Pdl va via dal governo ed anche il buon Fassina 'ndede via".

Il Resto è storia, l'm5s ha inventato che i primi ministri Monti, Letta, Renzi non li ha eletti nessuno e questa bufala fu sposata in pieno anche dai vecchi comunisti-annacquatoio dal "buo largo".
Solo Mussolini fu eletto dal popolo e gli altri da De Gasperi a Renzi li hanno eletti la maggioranza dei nostri parlamentari come da Costituzione vigente.
Con il cambio di vento; inteso come cambio (anche) della legge elettorale chi vince governa finchè ha maggioranza nella sola Camera dei Deputati e chi perde si preparerà a governare la prossima volta senza i cosiddetti inciuci fatti però fin ora nei momenti di grandi crisi.
Ricordo il governo di unità nazionale guidato da De Gasperi con Nenni e Togliatti, il Governo Andreotti con l'astenzione di Berlinguer, il Governo D'Alema con il sostegno di Mastella ed il duo Cassiga-Cossutta e quello di ora che addirittura pare che la nostra gente apprezzi la collaborazione anche forzata del Ministro Lorenzin, Alfano al primo Ministro Renzi sostenuto dai validi Padoan, Franceschini, Del Rio e molti altri che ci hanno salvato dall'antipolitica populista ed inconcludente di un comico smesso e di mezza tacca e da un berlusca invecchiato (naturalmente) ed in caduta libera per sue scelte sbagliate.
bona.

20/9/2015 - 7:02

AUTORE:
Mickey Haller

....che il vento ora spira in una direzione, e la bandierine sventolano di conseguenza.Quando, poi cambierà il vento si vedrà...

19/9/2015 - 20:22

AUTORE:
Ultimo

........... magari s'intende poo ........ ma è un grand'arsellaio ........ e sa anco vangà le prode. ....... Ultimo.

19/9/2015 - 20:00

AUTORE:
Lettore del Fatto

Un ragionamento come questo lo può capire (ma anche no) solo chi lo ha scritto prchè qui è umanamente impossibile trovare il bandolo del discorso. Io non lo ho capito ma credo di non essere il solo.C'è qualcuno che me lo può spiegare??????

19/9/2015 - 19:00

AUTORE:
Lettore del l'Huffington Post

Il Foglio come il Fatto sono contro un governo (quelo attuale) che finalmente funziona e La Repubblica di Carlo De Benedetti ora viene meno letta perchè il PD ri/ha L'Unità e quindi per cercare di vendere qualche foglio in più, oh tegameggiano come fa Repubblica o cambiano "padrone" di riferimento come il Fatto di Travaglio (creduto di sinistra) invece è più di destra del Foglio.
Poi andare a cercare gli sconfitti (Civati&Letta) è come sentire il parere dei divorziati, quindi niente serenità di giudizio ma solo faziosità ed astio.

Poi ancora: che un giorno manchi del tutto il fratello di Paolo Berlusconi, il giovane Renzi lo aveva messo nel conto e già l'avvisaglia si vide con la "bella e pulita elezione" del Capo dello Stato.
Se il Presidente del Consiglio Renzi stava ad ascoltare Corradino Mineo e Pierluigi Bersani che volevano sin dal primo scrutinio votare per Sergio Mattarella e non al 4° come impose Renzi poi finiva come Prodi Romano.