Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Il primo giorno di scuola...per chi?
Per gli alunni, per gli insegnanti e per i genitori! Per quelli che è il primo, (Nido, Infanzia, Elementari e Medie) e per quelli che è il primo di una lunga serie già iniziata!
Il primo di chi cambia ordine di scuola,
il primo di chi cambia scuola cambiando paese,
il primo di chi viene trasferito.
Insomma un giorno importante per tutti i soggetti coinvolti ed ognuno lo aspetta, lo teme o lo brama, dal suo angolino, dalla propria prospettiva, che genera sempre un'aspettativa!
Io lo guardo dal mio angolo di cuore, quello di genitore, guardo loro che saranno impegnati in una nuova avventura, guardo con tanta speranza, chi dovrà seguirli.
La scuola che vorrei è quella con docenti che insegnano a pensare liberamente, che insegnano la curiosità, il dubbio che genera ulteriore conoscenza, l'educazione e la solidarietà, il rispetto, dato e ricevuto. Vorrei una scuola d'accoglienza, di pazienza...vorrei che gli insegnanti capissero che magari quel giorno c'è qualcosa che non va, che esortassero i ragazzi a seguire i loro sogni ed i loro interessi, che facessero nascere sogni e desideri, che aiutassero a far uscire anche le domande, le grandi domande.
Vorrei che tutto questo potesse essere fatto insieme alle famiglie, con la collaborazione diretta scuola-genitori, credo che questa componente sia fondamentale, vorrei non essere né troppo chioccia, né troppo severa, insomma vorrei equilibrio, dato ed insegnato.
Vorrei edifici perfetti, ottima refezione e scuolabus sicuri.
Questo è quello che mi aspetto, senza polemica, conoscendo tutti i problemi e i meccanismi che si sviluppano, all'interno di un istituto comprensivo, nella complessità dei rapporti scuola- istituzioni.
Vorrei il meglio, dalla mia prospettiva.
Vorrei una scuola che fosse solo pubblica, che non creasse differenze, oltre a quelle che purtroppo esistono, per provenienza geografica e spesso familiare. Vorrei che le differenze quelle che valgono, che derivano da un diverso cammino, passo o sguardo fossero una ricchezza. Il grande lavoro di scuola e società insieme, sarebbe proprio questo, dare a tutti le stesse opportunità e tirare avanti tutti, soprattutto chi ha più problemi, Io credo che il bravo insegnante sia quello che riesce a portare una classe ad arrivare tutti insieme al traguardo.
E poi mi chiedo cosa si aspettano i miei figli, come la vivono, al di là del dovere. Gli anni della scuola, sono i più belli, peccato che la consapevolezza di ciò, arrivi spesso in ritardo. Il compagno di scuola, diventa spesso un amico, un complice di marachelle, un confidente, un riferimento! Io auguro loro, di trovare nella scuola e nella cultura, almeno quello che ho trovato io: insegnanti con cui confrontarsi e non solo sul programma didattico, amici da ricordare per tutta la vita, poesie e libri che ti entrano nel cuore e gli strumenti che serviranno sempre nella vita: un calcolo algebrico, una parola in lingua straniera, un'analisi del periodo, un disegno, la geografia, le scienze ma soprattutto la scuola come veicolo di libertà. Solo chi conosce e pensa di non conoscere mai abbastanza, sarà davvero un uomo libero.
Ed io questo vorrei per i miei figli, una scuola che li aiutasse a diventare tali, una scuola che li aiutasse ad affrontare il sentiero, che non sarà sempre liscio e agevole, ma che li aiutasse e sostenesse nel trovare appigli, rifugi, coraggio e amici per affrontare la strada.
Il primo giorno di scuola...per chi?
Per gli alunni, per gli insegnanti e per i genitori!
Per quelli che è il primo, (Nido, Infanzia, Elementari e Medie) e per quelli che è il primo di una lunga serie già iniziata!
Il primo di chi cambia ordine di scuola,
il primo di chi cambia scuola cambiando paese, il primo di chi viene trasferito.
Insomma un giorno importante per tutti i soggetti coinvolti ed ognuno lo aspetta, lo teme o lo brama, dal suo angolino, dalla propria prospettiva, che genera sempre un'aspettativa!
Io lo guardo dal mio angolo di cuore, quello di educatrice e insegnante, via diciamolo alla vecchia maniera, di maestra e spero ogni giorno di essere entrata in punta di piedi nella vita di un bambino o di una famiglia, di aver lasciato buone tracce, quelle che si ricordano col sorriso sulla bocca, quelle che fanno sì che i bambini e i genitori tornino a trovarti, che ti facciano stupire del ricordo che conservano e si, un buon insegnante li riconosce anche se sono cresciuti, ne ricorda il nome…ma non ne fa dei cloni.
Il buon insegnante è quello che sa distinguere tra bambino ideale e bambino vero, che ogni anno davvero inizia dal primo giorno, permettendo a tutti di essere nuovi, permettendo a tutti di vivere un nuovo primo giorno.
Il primo giorno delle maestre non coincide col primo giorno di scuola dei bambini, le maestre vanno a sistemare la scuola…
Ogni anno arrivo con mille pacchetti, conchiglie e legnetti raccolti sulla spiaggia, scatole e tubi di cartone, legnetti del gelato e scatole delle uova…tutte cose messe da parte per fare un lavoretto… arrivo con in testa canzoni e storie nuove, immagini ritagliate, libri letti e da leggere insieme ai bambini…
Il primo giorno di scuola succede che poi arrivi a scuola e scopri che i muri sono ancora più scorticati di quando li hai lasciati, i termosifoni ancora più stinti, i giochi ancora più rotti…la classe ti pare più piccola dello scorso anno, forse perché ti immagini loro, i bambini, cresciuti...
e allora compri la bomboletta spray per ritingere il termosifone, con lo stucco riempi qualche buco e ritocchi il muro con la tempera, porti da casa un telo e lo cuci sopra al rivestimento del vecchio divanetto, metti la zanzariera alla porta, col nastro adesivo fermi la gommina delle panche dove siederanno i bimbi…un’altra maestra ha portato dei vasi da casa per abbellire l’ingresso, la custode che sa disegnare molto bene (nel tempo libero fa la pittrice) decora un mobiletto con dei disegni, un’altra ha portato un lenzuolo bianco e tutte insieme disegniamo e pitturiamo un grande quadro per la nostra biblioteca, ma da quanto tempo non abbiamo più avuto soldi per comprare libri?
Tutto è pronto per il primo giorno dei bambini…manca solo un grande cartello con scritto Benvenuti, ma in tutte le lingue del mondo.
Ecco ora ci siamo. Si fa per dire, perché prima di poter dire, ci siamo, mancano ancora molte cose alla scuola e la maggior parte non stanno nelle mani delle maestre…anche se ce ne stanno tante e di importanti. Ma il primo giorno dei bambini e delle bambine è oggi, ed è oggi che loro hanno bisogno di una scuola sufficientemente buona, una scuola e una maestra che banalmente si dovrebbero preoccupare di questo scambio di battute realmente accadute: all’uscita da scuola
<M. com'è andato il primo giorno di scuola?> … <bene, ma le lancette giravano piano>!!!
Non c’è molto da aggiungere, ma molto da fare perché se i bambini sono il nostro futuro, è oggi che dobbiamo pensarci.