Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
In questi giorni che precedono l‘incanto dell’autunno, la mia stagione preferita , non vi parlerò di libri. Di qualcosa che appartiene comunque alla sfera emozionale. Qualche anno fa, abbastanza anni fa, una cantante “trasgressiva“ per quel tempo, sicuramente sottovalutata nelle sue capacità e nelle sue interpretazioni artistiche, cantava “Non sono una signora“.
Tutti giù a dire “E certo che non lo sei. Sei bona ma volgarotta e forse un po’ zoccoletta”. Ma la canzone voleva dire, con semplice profondità (mi piace tanto questa figura retorica!) che la vita di una donna può essere diversa da quella delle classiche signorotte borghesi o presunte tali, incipriate nel loro stile “bon ton“, di spizzico e con lo sguardo compiaciuto sui loro “ninnoli“.
La vita di una donna può passare attraverso dolori, lacerazioni, miserie, promiscuità, violenza, ignoranza. Passione Depravazione. Paura Bellezza.
Andiamo al cinema e a teatro.
Napoli milionaria e Filomena Marturano.
Eduardo naturalmente.
Amalia di Napoli Milionaria perde se stessa e i figli nel tentativo di “farsi“ ricca. Passare sul bisogno disperato degli altri la porterà in una discesa nel mondo del cinico “io prima di tutti“. Il ritorno alla vita avrà un prezzo. Come sempre. Come in Filomena, prostituta d‘amore, che usa l‘inganno per farsi sposare da Dummì, il suo amato signore che la tiene come una devota serva. Ma Filomena, nel film la splendida Sophia Loren, “tiene“ l‘umanità della signora. Perché le “Signore“ sono quelle che rivolgono lo sguardo al mondo, ne sostengono il peso. Non pensano politicamente corretto, perlomeno non solo quello. Sono quelle che non hanno l‘argenteria ma che stanno in prima fila. Che accolgono e raccolgono la “merda“ del mondo. Ogni giorno. Grandi “Signore “. (Per i politicamente corretti, - la coca cola e Mc Donald‘s non hanno mai portato le persone ad Aushwitz. Sono stati gli ideali.- A. Tabucchi “ Il tempo invecchia troppo in fretta“).
Poi andate in una mensa Caritas o di Pane quotidiano e dite alle persone che lì frequentano che non devono mangiare il tonno in scatola perché ci sono residui di metalli pesanti o “se sapeste come vengono uccisi i tonni!“
Guardateli però negli occhi! Poi suggerisco di trovare un punto di mediazione o meglio un modo efficace e veloce d‘intervento per coniugare il nostro bisogno di “eticità“ con il loro bisogno di sopravvivere. Credo che sia doveroso “sporcare“ la nostra idealità con la disperazione del bisogno.
Per essere, perdonatemi l‘insulto, un po’ meno stronzi.