Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Riassunto delle puntate precedenti
Due pescatori abusivi trovano in Bocca il cadavere di un nero. Sembra solo un affogato ma a fare le indagini del caso viene richiamato il maresciallo Silvestri, in congedo temporaneo. La morte di un altro nero, investito da un mezzo pesante sulla strada del mare appare come una strana coindìcidenza. Silvano brancola nel buio fino a che compare un biglietto anonimo con uno strano disegno che indica qualcosda oltre la curva della strada del mare. Si tratta ora di avere il permesso per andare a controllare di persona. Un primo contatto con il fattore del conte rivela che la zona è di proprietà della contessa che vive a Londra. E' necessario quindi il permesso di un altro fattore, che Silvano tenta di rintracciare. Il fattore, una volta rintracciato, sembra disponibile a rilasciare il permesso ma ben presto scompare e a Silvano non resta che andare a parlare col Direttore della Villa per poter finalmente andare a vedere cosa si cela dietro alla strano disegno oltre la curva della via del Mare. Il direttore non può fare nulla e Silvano, alla fine decide di violare egli stesso la proprietà per andare a vedere cosa si cela dietro lo strano disegno. Scavalcato con difficoltà il cancello un colpo di fucile lo colpisce di striscio e lo getta a terra. Ferito e impaurito si reca all’ambulatorio del suo amico Paolo per farsi medicare.
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"Mi sono ferito, guarda" scoprendo il braccio coperto da una garza volante messa dall'infermiere.
"Ma come hai fatto, questi sono due buchi….. fammi vedere. Sono tutte e due transfossi......scusa, dimenticavo che sei un carabiniere.....vuol dire che l'oggetto, di cui poi mi dirai, è passato da parte a parte. Non sembra aver fatto nessun danno. Un po' di antibiotico, un'antitetanica perché anche se i carabinieri sono duri, il tetano lo prendono lo stesso, una fasciatura e sei a posto. Ora però mi dici come hai fatto a farti questa ferita ...........un po' strana direi"
"In garage noo!? Con un cacciavite! Facevo un lavoretto e mi è scappato….."
"Doppio però..... i buchi sono due, non so se mi spiego. Ho capito........ te lo sei infilato nel braccio e poi, non contento o per punirti della tua disattenzione, te lo sei rinfilato di nuovo? Non prendermi per il culo.....Silvano!"
"Senti Paolo visto che la ferita non è importante e non c'è bisogno di pronto soccorso mi fai una bella fasciatura, un po' di antibiotico, l'antitetanica non importa perché sono vaccinato e me ne vado......che ho visto ci sono già dei pazienti che ti aspettano"
"Sì, bel rompimento di 'oglioni. Comunque a me sembrano due buchi di pallettoni e siccome io sono obbligato, per legge, a fare denuncia di ogni sospetto di reato io, seduta stante, denuncio a te, maresciallo Silvestri, che qui ci potrebbe essere un reato......ecco fatto....denunciato, e ora sorti da rompere i coglioni. Ti mando l'infermiere con la ricetta dell'antibiotico. Comunque ti vedo bene, a parte i buchi. Ora vado perché sennò di là cominciano a fare casino"
Uscito Paolo dopo alcuni minuti ricomparve l'infermiere che, con uno strano sorrisetto sul volto ma in silenzio, disinfettò di nuovo la ferita, fasciò il braccio di Silvano e gli dette una scatola di antibiotici che Paolo aveva trovato fra i campioni gratuiti. Una volta fasciato lui provò a muoverlo e si accorse che poteva farlo senza troppa difficoltà, senza troppo dolore. Era importantissimo perché le conseguenze familiari di quello che aveva fatto potevano essere drammatiche. La promessa che aveva fatto a Chiara era stata infranta e le conseguenze inimmaginabili. Il giaccone non era fortunatamente macchiato, e lo mise, mentre il maglione grigio fu infilato in una busta e gettato nel bidone dell’immondizia.
Non poteva però tacere l'accaduto con il Maggioni per cui uscito dall'ambulatorio si recò subito in caserma. Il maresciallo Maggioni era occupato, la porta era chiusa, il Luvisotti assente e gli altri colleghi occupati nelle loro stanze. Silvano andò nel suo ufficio, che era in fondo al corridoio, ma da cui poteva vedere la porta del Maggioni resistendo al desiderio di accendersi una sigaretta. In ufficio non si poteva fumare e per quella mattina forse le cazzate potevano bastare. Dopo una decina di minuti di attesa la porta finalmente si aprì e ne uscì il solito ometto delle barche. Stavolta però rosso in viso e ancora più brusco nei modi perché la porta fu sbattuta con più forza.
Silvano si alzò e chiedendo prudentemente permesso entrò dal maresciallo. Rosso più o meno come l'ometto.
"Non ne posso più! Silvano credimi…..non ne posso più! Va a finire che l'arresto per davvero….per disturbo della quiete pubblica.......intralcio alle indagini.......mobbing di maresciallo........guida senza patente......non lo so ma alla fine lo arresto! Lo arresto!Lo ammanetto e lo metto in prigione....a Livorno, per averlo lontano. Ma possibile che ogni settimana lo debba avere fra i piedi sempre con i soliti discorsi, le solite richieste, la solita insistenza? Anzi, Silvano, visto che sei qui perché non vai tu a dare un'occhiata a casa sua, per vedere un po' ……ma soprattutto per togliermelo un po' dalle scatole?
" Maresciallo lo farei volentieri ma......è successa una cosa di cui ti devo parlare, una cosa importante che non ti farà piacere. No…penso proprio di no…………..mi…..……mi hanno sparato....... una fucilata. Poca cosa, solo un graffio ma mi hanno sparato. Lo so che non ho fatto bene ma........sono entrato nel bosco. Ho scavalcato il cancello alla curva e sono entrato. Non so quanto sono riuscito a entrare dentro e nemmeno quanto tempo sono stato, e non ho visto niente ma .......all'improvviso ho sentito un colpo e mi sono trovato in terra, poi mi sono accorto di essere ferito. Una sciocchezza, ripeto, ma........."
"Silvano ma te sei veramente un coglione!! Non cambi proprio mai! Ma ti rendi conto della gravità di quello che hai fatto? Violazione di proprietà privata, una cosa che ti rispedirebbe diritto alla sospensione e forse anche alla radiazione dall'Arma, visti i precedenti. Una cosa gravissima…gravissima…..da non credere.
Senti….. ma chi sa di questa faccenda? Non è che sei andato al pronto soccorso a farti medicare? Ma cosa è che ti sei fatto?"
"No, maresciallo, sono andato da Paolo, mi ha medicato l'infermiere. Paolo ha detto che la ferita non è grave ......ha detto che è trans......qualcosa e che non dovrebbe avere problemi. Solo due buchi qui al braccio sinistro, due pallini credo, una sciocchezza. Anche il dolore è sopportabile, guardi" E Silvano si lanciò in una serie di esercizi di movimento del braccio, subito interrotti da una fitta di dolore e da una smorfia.
"Non fare il furbo Silvano. Hai fatto una cosa veramente grave, grave e stupida, lo sai bene. Dovrei farti rapporto e addirittura sospenderti dal servizio ma……. a parte questo su cui dovrò riflettere però questo episodio…….da imbecilli……. ci costringe a cambiare atteggiamento. Ora può darsi che chi ti ha sparato sia stata una guardia del Parco che ti ha scambiato per un bracconiere, in fin dei conti eri in borghese e potevi essere chiunque. E sicuramente chi ti ha sparato non ti voleva uccidere ma solo spaventare. Ti ha sparato di fianco e per sfortuna alcuni pallini della rosa ti hanno colpito. Se voleva ammazzarti t’ammazzava, questo è sicuro. Ma a questo punto non si può più aspettare che ritorni il fattore, che potrebbe anche non tornare mai, bisogna in qualche modo fare qualcosa. Ora io, prima di tutto, non ho mai saputo di questa tua furbata....chiaro? E se dovesse venir fuori che una guardia ha sparato a un bracconiere noi non ne sappiamo nulla…chiaro? Il perché lo capisci facilmente quindi questa faccenda è chiusa. A proposito, ma Paolo e l’infermiere che ti ha medicato…?”
“Paolo ha capito che non era una ferita normale e dice che la sua professione gli impone di fare un rapporto. L’ha fatto a me medesimo, in forma orale, e lui è a posto……l’infermiere forse sospetta ma non ha motivo né per essere sicuro né per dire qualcosa”
“Bene…ascolta, a questo punto forse ci conviene provare a smuovere le acque e forse si potrebbe cominciare a convocare in caserma la Contessa sai….. la caserma fa sempre un certo effetto. Sicuramente la Contessa, che è anche a Londra, manderà il direttore, ma qualcuno dovrà pur rispondere alla convocazione. Non posso certo dire che hanno sparato a un carabiniere ma loro sanno benissimo che stiamo indagando e sanno anche che in quella zona c'è qualcosa che non va. Cercherò di convincerli che so molto di più e che in caso di riscontro di un reato la loro posizione potrebbe peggiorare e configurarsi come ostacolo alle indagini. Cosa ne dici, potrebbe funzionare?"
"Maresciallo tentar non nuoce e poi cosa abbiamo come alternativa se non un'attesa che potrebbe anche essere eterna. Certo che io......laggiù, non ci vado più di sicuro."
"Certo sei proprio un bischero Silvano, ma come fai a non renderti conto del rischio che hai corso? Non solo per te, ma per la tua famiglia, quando fai queste cazzate? Comunque mi raccomando di non parlare con nessuno di questa tua sciocchezza perché se si venisse a sapere in paese, sai.....anche qualche semplice chiacchiera mi costringerebbe a fare delle indagini, delle domande. Speriamo che l'infermiere, anche se ha capito che c’era qualcosa di strano nella ferita, non ne parli con nessuno. Lui non ha il segreto professionale come i medici”
"Non credo, non abbiamo parlato di ferita di arma da fuoco ma solo di una ferita un po’ strana. Ho detto di essermi ferito con un cacciavite e anche se avesse un sospetto, non avrebbe prove sufficienti per andare a fare discorsi su una cosa di cui non è sicuro. Per Paolo, come ho detto, non ci sono problemi …..d'altra parte non è che potevo andare al pronto soccorso!"
"Va bene, speriamo bene. Ma senti Silvano........non è che......nell'attesa del permesso della Contessa….magari mi potresti andare a dare un'occhiatina a quella barca, sai......"
Non rimaneva che aspettare. Fu lo stesso Silvano a consegnare la richiesta di convocazione in caserma al direttore. Stavolta il portiere era regolarmente presente, guardò Silvano con ostilità ma non disse niente. Gli consegnò la richiesta del Comando e si mise in attesa poiché il direttore era in sede e lui chiese se poteva avere subito una risposta. La risposta tardò giusto il tempo di qualche telefonata per decidere quale fosse il comportamento migliore da tenere, ma alla fine arrivò: la Contessa non era in sede per cui sarebbe venuto il direttore, l'indomani mattina. Soddisfatto della celerità della risposta Silvano tornò in caserma e informò subito il Maggioni che l'indomani mattina, forse, avremmo avuto il permesso per il sopralluogo.
Il colloquio con il direttore fu abbastanza breve. Dopo una serie di schermaglie iniziali in cui il direttore osservava che per la violazione di una proprietà privata occorrevano delle autorizzazioni e la risposta che invece per un semplice sopralluogo non occorrevano né permessi né ipotesi di reato, il Maggioni astutamente fece finta di sapere molto di più di quello che, in effetti, sapeva. Le minacce di un’ingiunzione del tribunale con rischio di coinvolgimento personale per lui e per la Contessa (se la immagina la signora Contessa prelevata dai carabinieri in divisa alla sua residenza e portata in caserma…. con la mano sulla testa quando sale in macchina) (il Maggioni a volte sapeva veramente fare il suo mestiere) produssero il loro effetto ed il permesso fu promesso per il giorno dopo, salvo conferma della signora Contessa.
Non fu il giorno dopo (Silvano fece numerose inutili visite al portiere della tenuta) ma poi finalmente il tanto desiderato permesso arrivò. Era passata una settimana, forse il tempo per sistemare qualcosa dentro il bosco, per far scomparire qualcosa, per prendere qualche decisione, mettere al riparo qualcuno, chiisà.
Avuto comunque il permesso, il sopralluogo fu organizzato per la mattina seguente.