Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Andare in vacanza la fine di settembre è sempre un po’ a rischio. Soprattutto il tempo è in grado di condizionare le giornate ma anche gli alberghi e gli altri esercizi nati per l’esclusivo uso estivo in gran parte chiusi possono creare qualche problema. Le spiagge, attrezzate per l’esatte appena passata, ora appaiono deserte e gli ombrelloni sembrano solitari guerrieri impalati a difesa del niente.
Ma sono proprio belle quelle spiagge deserte dove il mare esplode in tutta la sua bellezza! Non turbata da niente e da nessuno, non da vacanzieri vocianti, venditori petulanti, bambini in continuo movimento e intasate da automobili alla ricerca del posto per parcheggiare sempre più difficile da trovare.
Quindi Abruzzo, terra aspra montagnosa ma accogliente ed ospitale, dove la gente è sempre disponibile e gentile. Dove il cibo è ancora naturale e prodotto in loco, ad un prezzo ancora ragionevole e di grande qualità.
La prima tappa è stata sulla costa vicino Pescara e abbiamo girato su lungomari deserti ma accoglienti, con cittadine che ci hanno meravigliato per la loro pulizia, per l’ordine ed il decoro che non pensavamo di trovare in questo che dentro di noi sentivamo come il sud un po' trasandato del sentire comune. Abbiamo visitato paesini straordinari come Silvi, ancora abitati e curati in ogni particolare con una vista meravigliosa sulla costa, altri interessanti come Penne, Lanciano, Atri, Guardiagrele. Cittadine come Vasto, Termoli con bei centri storici e fortezze, rocche, grandi edifici storici che facevano ricordare il loro antico splendore. Oppure paesi quasi deserti ma affascinanti come Santo Stefano, antico feudo dei Medici e recentemente acquistato pare da un finlandese, o Calascio, famoso per la sua Rocca. Una struttura cadente ma molto bella e suggestiva da raggiungere a piedi percorrendo una ripida salita ma che infine riesce a ricompensarti con la vista di uno straordinario panorama circostante (grazie anche ad una provvidenziale schiarita dalle nuvole che ci avevano accompagnavano durante tutta la salita).
Ma due in particolare sono i luoghi che ci hanno colpito maggiormente.
Il primo è Campo Imperatore, una vasta pianura desertica che abbiamo raggiunto dopo un avventuroso viaggio fra nebbia e pioggia dal paese di Penne e che ci ha fornito uno spettacolo straordinario. Pianura circondata da montagne con le cime coperte di nubi con solo qualche edifico adatto al ricovero delle pecore e qualche raro pastore con molti cani. E in mezzo a tutto questo deserto la scoperta di una macelleria, una baracca di legno dove abbiamo acquistato della carne e cotto direttamente all’esterno su dei bracieri di carbone che vengono tenuti accesi per quello scopo. Eravamo noi i soli turisti quel giorno (la giornata era grigia) e ci siamo sentiti molto fortunati ad essere in quel posto potendo godere del luogo e della straordinaria situazione.
Ed anche degli “arrosticini”, così infatti si chiamano quei piccoli spiedini, molto sottili, con carne di pecora che vengono cotti sulla brace di carbone e che, uniti al formaggio locale, sono una prelibatezza.
L’altro luogo che ci ha colpito è l’Aquila. Città ferita, devastata, distrutta, abbattuta ma non morta. Se la parte centrale della città è ancora zona rossa, non accessibile, la parte intorno è un unico cantiere a cielo aperto. Su dieci persone che si incontrano passeggiando per le vie de l’Aquila in un giorno lavorativo otto sono operai, e il rumore che si sente non è quello del traffico delle auto ma quello dei cantieri. L’odore dovunque è quello del cemento, della calcina che invade tutte le strade transennate, con tutti gli edifici puntellati o nascosti da teli protettivi. Girare a piedi per la città è molto difficile perché molte strade sono chiuse e sono a volte necessari molti giri per aggirare gli ostacoli dei cantieri.
In uno dei nostri giri involontari siamo capitati davanti alla famosa Casa degli Studenti, crollata completamente durante il sisma, i cui volti giovani appesi alla rete di recinzione ci ricordano di quanto gli uomini a volte siano avidi e stupidi e stanno a testimoniare la richiesta di una giustizia che speriamo faccia appieno il suo corso.
Il tempo che ci ha voluto bene, il buon cibo a cui non riusciamo mai a rinunciare, la gentilezza della gente e questa sorpresa di scoprire, oltre le bellezze di una terra che non credevamo, un Italia pulita e ben curata, ha reso la nostra vacanza una lieta sorpresa.
Il furto di una macchina fotografica all’aeroporto di Pisa non ha modificato più di tanto la soddisfazione del nostro viaggio, ha solo tenuto banco per molte conversazioni sul perché e sul come e sulla speranza di una dimenticanza che non si è purtroppo avverata.
Percorsi oltre duemila chilometri con un’ottima, robusta e affidabile Fiat SCUDO.