Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Tre anarchici, Fabrizio, Raoul e Silvia, rapinata una banca e ucciso un poliziotto per coprirsi la fuga si impadroniscono di due ostaggi: l'industriale farmaceutico Giulio Borsi e la sua amante Daniela Marcellini, studentessa. Seguiti da una decina di macchine della polizia, dai cronisti e dalla televisione, i rapinatori - la cui immunità è garantita dai due preziosi prigionieri - risalgono dal Lazio alla Toscana, in attesa che vengano accettate le loro condizioni per liberare Giulio e Daniela: cento milioni e un aereo per espatriare. I familiari dell'industriale, però, non si risolvono a sborsare la somma. Riusciti a disperdere la polizia, Fabrizio e gli altri riparano nella villa di un generale a riposo dove Daniela, disgustata dalla pusillanimità di Giulio che pur di salvarsi s'è dimostrato disposto a tutti i compromessi, cede al fascino brutale di Fabrizio. Finalmente giunge la notizia che i cento milioni e l'aereo sono pronti. Lasciata libera Daniela, gli anarchici insieme a Giulio raggiungono l'aeroporto di Pistoia (è lì che dovrà avvenire lo scambio). Cadono però in un tranello ordito dagli agenti. Nella sparatoria, muoiono i delinquenti, ma anche Giulio.
Questa la trama del film di Dino Risi e questa è la foto del passaggio dell’auto da Migliarino, un veloce "tocca e lecca" comprensivo di Marina di Vecchiano, prima di arrivare al tragico finale.
Il luogo è l’incrocio della via che viene dal Viale Isabella (alle spalle) con quella che va alla rivendita di carni “Fattoria Salviati” (a sinistra) mentre a destra si va alla Casa nuova e avanti, dove va la Mercedes dei fuggiaschi, al podere dell’Isoletta.
Sulla macchina ci sono Marcello Mastroianni (Giulio), Oliver Reed (Fabrizio), Bruno Cirino (Raoul) e Nicoletta Machiavelli (Silvia), mentre i due bimbi che corrono sulla strada coprendosi da una “finta” pioggia sono due scolaretti che Dino Risi aveva preso in prestito dalle scuole delle suore.
Era il 7 ottobre 1972 e quando tornò a casa mio figlio Gabriele (il biondino a destra), trovai nel suo panierino un foglio da 5000 lire e, ironia della sorte, solo oggi ho trovato il film dal quale ho estrapolato questa foto.
Il vero nome del film trovatevelo.