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Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Arabia Saudita
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dalla pagina di Elena Giordano
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storie Vere :Matteo Grimaldi
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Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
LIBRI
Le emozioni letterarie di Lily

9/11/2015 - 22:01


Spesso sono i “finali “ quelli che risultano punti deboli  o sfilacciati di una storia, che inizia bene o straordinariamente bene e poi non riesce a mantenere Pathos o alternative adeguate all’ emotività iniziale.

Nella vita come nei libri. Forse perché  i libri sono vita.

Amicizie, amori, passioni, ideali si perdono, si deteriorano, intristiscono, vengono traditi. Sbiadiscono nel peggiore dei casi.

Il libro di Younis Tawfik  “La straniera“ ha un inizio interessante, introspettivo, malinconico. Corre su due binari per un‘unica storia. Percorre la memoria di un popolo, il bisogno di identità, il profumo della libertà negata. La voglia di cambiamento che non può essere calato dall‘alto, ma secondo le “proprie modalità“. Perché, come direbbe il mio compagno viaggiatore, la “democrazia non si esporta”.

Ma poi, chissà perché, si impunta su come risolvere o meglio conciliare, la libertà al femminile con l‘idea, atavica e viscerale, che l’uomo medio orientale ha della donna. Cerca di essere moderno facendole coniugare prostituzione con orgogliosa rivendicazione delle proprie tradizioni. Di renderle la scelta del proprio esistere. Le fa alternare momenti di ribellione a momenti di critica del modello occidentale. Per poi non saper più gestire la situazione.

E siccome è già impossibile qui, in occidente, avere “umanità “ o vera compassione per una prostituta, figurarsi per una cultura che, obbiettivamente, tanto deve ancora fare per le donne. Quindi, dato che il protagonista si è esposto nell‘amore, tra l‘altro estenuamente  mai consumato, per una donna “impura“ anche se costretta e pentita, l‘unica soluzione possibile per giustificarlo è farla morire di tumore al cervello. O sparire.

Non lo so bene perché mi sono un tantino irritata e ho chiuso il libro.

Che delusione questo uomo, mi aveva promesso tanto!

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