Il mese scorso è stato presentato un nuovo libro pubblicato dall'Editore MdS, "Il coraggio tra i fiori di ortica", un'opera intensa e profonda cheracconta l'infanzia non solo nella sua dimensione più luminosa, ma anche nelle sue ombre, fatta di giochi e risate, ma anche nelle sue ombre, tra segreti, paure, abusi e battaglie quotidiane che i più piccoli affrontano con straordinaria forza.
Un libro che ci ha subito colpito e per il quale si preannunciava un sicuro interessamento e successo a livello nazionale.
Spesso sono i “finali “ quelli che risultano punti deboli o sfilacciati di una storia, che inizia bene o straordinariamente bene e poi non riesce a mantenere Pathos o alternative adeguate all’ emotività iniziale.
Nella vita come nei libri. Forse perché i libri sono vita.
Amicizie, amori, passioni, ideali si perdono, si deteriorano, intristiscono, vengono traditi. Sbiadiscono nel peggiore dei casi.
Il libro di Younis Tawfik “La straniera“ ha un inizio interessante, introspettivo, malinconico. Corre su due binari per un‘unica storia. Percorre la memoria di un popolo, il bisogno di identità, il profumo della libertà negata. La voglia di cambiamento che non può essere calato dall‘alto, ma secondo le “proprie modalità“. Perché, come direbbe il mio compagno viaggiatore, la “democrazia non si esporta”.
Ma poi, chissà perché, si impunta su come risolvere o meglio conciliare, la libertà al femminile con l‘idea, atavica e viscerale, che l’uomo medio orientale ha della donna. Cerca di essere moderno facendole coniugare prostituzione con orgogliosa rivendicazione delle proprie tradizioni. Di renderle la scelta del proprio esistere. Le fa alternare momenti di ribellione a momenti di critica del modello occidentale. Per poi non saper più gestire la situazione.
E siccome è già impossibile qui, in occidente, avere “umanità “ o vera compassione per una prostituta, figurarsi per una cultura che, obbiettivamente, tanto deve ancora fare per le donne. Quindi, dato che il protagonista si è esposto nell‘amore, tra l‘altro estenuamente mai consumato, per una donna “impura“ anche se costretta e pentita, l‘unica soluzione possibile per giustificarlo è farla morire di tumore al cervello. O sparire.
Non lo so bene perché mi sono un tantino irritata e ho chiuso il libro.
Che delusione questo uomo, mi aveva promesso tanto!