I commenti sulle primarie del PD per le candidature per i Comuni si sprecano su tutte le pagine dei giornali.

E bene ha fatto Renzi a rinviare tutto di due mesi, lasciando un periodo di riflessione per poi ricominciare, possibilmente e sperabilmente su una base nuova.

Il punto infatti non è la rottamazione, che pure ha svolto un ruolo con Renzi, e neppure la contrapposizione astratta tra vecchio e nuovo, ma semplicemente l'esistere come partito, come comunità in grado di formare sui territori una classe dirigente di qualità e di sottoporla alla selezione degli iscritti e degli elettori.

Avere rinunciato ad un partito organizzato ed avere fatto delle primarie addirittura l'elemento fondativo del PD porta precisamente a questo: il partito diventa un contenitore, un autobus da prendere per candidarsi a qualche incarico istituzionale che poi ovviamente il vincitore vivrà nella più completa solitudine così come in sostanziale solitudine si era proposto.Tolti i banchetti delle primarie è subito sera.Io penso che è ritornata l'esigenza di un collettivo politico organizzato espressione di valori, ideali, e di alleanze di forze sociali che si intendono rappresentare e quindi di progetti e programmi per governare.

Alla lunga tutto questa personalizzazione parossistica della politica produrrà una reazione di ripulsa da parte dei cittadini e tornerà l'esigenza della partecipazione. Se il PD non sarà pronto a promuovere e raccogliere queste istanze rischia una sconfitta storica. E con lui verrà battuto il maggior partito della sinistra del nostro Paese.Io questo non lo voglio. Perciò propongo che si affronti subito il tema del partito.

Avremmo dovuto farlo già a settembre. Ora davvero il tempo sta per scadere.