Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
E' consigliata la lettura o ri/lettura del libro di Cerri Debly e Sandra Cerrai.
"I Cittadini del Parco" e quelli nati in contemporanea con l'istituzione del Parco si trovano ora nell'età giusta di dirigere i Comuni del Parco ed il Parco stesso nei vari consigli di amministrazione e quindi per rispondere appieno di quello che si trovano davanti ed in mano, una maggiore informazione non guasta mai.
Metto qui alcune foto tratte dal libro ed altre belle e (brutte purtroppo) del Nostro Parco attuale e del brutto passato recente ma che è in via di netto miglioramento.
Nelle ultime foto si vede un tentativo estremo attuale fatto da pochi ma tenaci volontari per portare in pristino stato i lati della Via dei Pini dagli ultimi rimasugli lasciati dalla prostituzione imperante; si spera inoltre in un aiuto delle istituzioni preposte al decoro (GeoFor-Comune-Parco) per completare finalmente l'opera di completa ripulitura di quella zona che fu per 21 anni il più grande "casino" a cielo aperto della Toscana.
nb, l'ultima foto è del giorno mercoledi 2 dicembre 2015 dopo l'intervento finale di Georor che ha rimosso con mezzi adeguati tutti i sacchi pieni.
Tutto è bene quel che finisce bene, grazie a tutti noi per la risolutiva pulizia e come recitano i cartelli opposti dall'Alboni - "Lasciate pulito"-