none_o


Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

. . . uno sul web, ora, che vaneggia che la sua .....
. . . . . . . . . . . a tutto il popolo della "Voce". .....
. . . mia nonna aveva le ruote era un carretto. La .....
. . . la merda dello stallatico più la giri più puzza. .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Ripafratta, 12 luglio
none_a
Bagno degli Americani di Tirrenia
none_a
Molina di Quosa, 8 luglio
none_a
Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
none_a
San Giuliano Terme, 30 giugno
none_a
Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Teatro Rossini - Pontasserchio, 29 novembre
FESTA DELLA TOSCANA
in ricordo dell'abolizione della pena di morte avvenuta nel 1786

28/11/2015 - 14:28

30 NOVEMBRE 1786: LA TOSCANA ABOLISCE LA PENA DI MORTE.
AL ROSSINI LO SPETTACOLO “LA MEDICINA DEL DOTTOR GIACONI”
 
Quest’anno ricorre la quindicesima edizione della Festa della Toscana, introdotta nel 2001 come ricorrenza dell’abolizione della pena di morte avvenuta il 30  novembre 1786 ad opera del Granduca di Toscana Pietro Leopoldo.
La pena di morte venne abolita nel Granducato di Toscana con l’articolo 51 della riforma penale voluta da Pietro Leopoldo, protagonista di una stagione ricca di riforme: “Abbiamo veduto con orrore con quanta facilità nella passata Legislazione era decretata la pena di Morte per Delitti anche non gravi, ed avendo considerato che l'oggetto della Pena deve essere la soddisfazione al privato, ed al pubblico danno, la correzione del Reo figlio anche esso della Società e dello Stato, della di cui emenda non può mai disperarsi, la sicurezza nei Rei dei più gravi ed atroci Delitti che non restino in libertà di commetterne altri, e finalmente il Pubblico esempio; che il Governo nella punizione dei Delitti, e nel servire agli oggetti ai quali questa unicamente è diretta, è tenuto sempre a valersi dei mezzi più efficaci col minor male possibile al Reo ...avendo altresì considerato, che una ben diversa Legislazione potesse più convenire alla maggior dolcezza, e docilità di costumi del presente secolo, e specialmente nel popolo Toscano, Siamo venuti nella determinazione di abolire come Abbiamo abolito con la presente Legge per sempre la Pena di Morte contro qualunque Reo...” .
La Toscana conquistava così un primato che nessuno mai potrà contenderli: quello di essere stato il primo Stato ad aver abolito la pena di morte e con essa l’uso della tortura e delle mutilazioni delle membra. Pratiche al tempo applicate da tutti i governi ma che il granduca riteneva “conveniente solo ai popoli barbari”. Ricordo che pochi anni prima della riforma, nel 1864, proprio in Toscana (per la precisione a Livorno dall’editore Massimo Coltellini) era stato pubblicato per la prima volta il trattato “Dei delitti e delle pene” di Cesare Beccaria, opera che criticava appunto la pena capitale.
La Festa della Toscana vuole essere l’occasione per meditare sulle radici di pace e di giustizia del popolo toscano e per coltivare la memoria della sua storia. Tutti noi, semplici cittadini e istituzioni, dobbiamo sforzarci di attingere a quella tradizione di diritti e di civiltà che nella nostra regione hanno trovato forte radicamento e convinta affermazione e consegnare alle future generazioni il patrimonio di valori civili e spirituali che rappresentano la sua originale identità. La Toscana deve tornare protagonista e lo deve fare superando i limiti che si siamo imposti e che ci hanno imposto. Sono convinto che si debbano avviare percorsi di condivisione e compartecipazione tra amministrazioni e cittadinanza: solo così possiamo sconfiggere la sfiducia e il senso di smarrimento di questo periodo storico.
Per celebrare la Festa della Toscana l’appuntamento è domenica 29 novembre, alle ore 17.30, al teatro “G. Rossini” di Pontasserchio con lo spettacolo “La medicina del dottor Giaconi”: una rivisitazione di storie del territorio sangiulianese a cura della Filarmonica San Giulianese, dell’associazione Il Gabbiano, dell'’ASD Artistica di Pontasserchio e del circolo LaAV di Pisa. Parteciperanno allo spettacolo, con ingresso ad offerta, i bambini e i ragazzi della scuola primaria “M. D. Verdigi” di Pontasserchio.
+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri