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È possibile dipingere il silenzio?
Gavia ci prova con le immagini dei mondi che lo evocano.

In un tempo fatto di parole, porre l’attenzione sul silenzio è riflettere su quello che forse più manca oggi: l'ascolto, il saper ascoltare. 
Questa nuova mostra di Gavia vuole essere come l'artista stessa ama, uno spazio di incontro e di condivisione di un senso comune all’interno di una situazione pittorica, materiale e artistica ma anche il luogo dove possa emergere una realtà di emozioni 

Fino ad adesso non mi sono espresso sulla "svolta" .....
Cani: quando è obbligatoria la museruola?
La museruola .....
Le “forti piogge che alterano la qualità dell’acqua .....
. . . gli Usa non sono il mio paese di riferimento, .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Abbiamo  scelto di diffondere il materiale del Festival di bioetica non solo per il tema di questo anno che riguarda così da vicino il futuro anche di noi donne ma  per onorare  la numerosa partecipazione femminile nella organizzazione e in tutti i  vari ambiti degli interventi che ne farà un Festival di grande interesse per noi donne .

per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Di Umberto Mosso
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Di Roberto Zangheri
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Intervista a Maria Elena Boschi
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di Mario Lavia
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di Massimiliano Ghimenti
Sindaco di Calci"
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di Emanuele Cerullo
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Dal Wueb
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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E settembre vien danzando
vien danzando alla tua porta:
sai tu dirmi che ci porta?
Tante uve, bianche e nere
fichi e mele con le pere
e di zizzole .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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Chi ha paura del libro cattivo?

6/12/2015 - 19:05

di Ovidio Della Croce e Cristina Marinari

 

Domenica 13 dicembre l’Arci promuove maratone di letture dei libri per bambini censurati. Così si legge nel comunicato che le promuove: “Una lettura corale che vuole aprire un dibattito sulla cultura e la libertà di espressione. Un momento di denuncia, di festa e di ironia, di corretta informazione, di formazione e di sensibilizzazione”. L’iniziativa è stata proposta dal Circolo Arci L'Ortaccio di Vicopisano ed è subito diventata nazionale.
 
Non siamo stati molto connessi in questi ultimi mesi, presi da impegni di lavoro, di famiglia e anche da qualcos'altro, non abbiamo avuto il tempo di parlare con lucidità di una vicenda che ci sta molto a cuore e che ha coinvolto e sconvolto molti genitori. Anche noi due, che abbiamo due figlie con quasi vent’anni di differenza: Laura, ventitre anni, l’anno scorso ha fatto un tirocinio al nido d’infanzia nel centro di Bologna "Le Ali di Alice"; Elisa, quattro anni, che quasi ogni giorno ascolta attenta le letture di sua madre, che ha partecipato a un progetto sull'educazione alle differenze di genere e ha letto molti di questi libri.
 
Questa estate il sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, ha proibito nei nidi e nelle scuole dell’infanzia quarantonove libri di favole illustrate per bambini perché, secondo lui, confonderebbero i bambini sui sessi e sui ruoli. Fra i libri messi all’indice hanno fatto scalpore la presenza di Piccolo blu e piccolo giallo, un classico dell’infanzia scritto da Leo Lionni e pubblicato da Babalibri e Una bambola per Alberto, di Charlotte Zolotow con illustrazioni di Clothilde Delacroix, edito da EDT-Giralangolo. Le due favole contro gli stereotipi, insieme ad altre, sono state proibite in alcune scuole, e la seconda è stata bollata come un “libello di indottinamento gender soft” da Giusy D’Amico, membro del direttivo di "Non si tocca la famiglia", che denuncia: “una lenta, ma studiata instillazione di pensieri, inquinati dagli adulti, estranei ai bambini”.
 
Non discutiamo della "teoria gender" semplicemente perché “non esiste una teoria gender, ma solo una molteplicità di studi di genere che si sono moltiplicati a partire dagli anni Settanta per cercare di studiare e decostruire stereotipi e ruoli di genere e promuovere l'uguaglianza tra tutte e tutti indipendentemente dalle differenze di sesso, di genere e di orientamento sessuale", come sostiene Michela Marzano, docente di Filosofia morale all'Università di Paris Descartes e autrice di Mamma, papà e gender, il saggio pubblicato da Utet.
 
Così continua Michela Marzano: “Il problema è che, da alcuni mesi, si è cominciata a diffondere l'idea che esisterebbe una ideologia del gender volta a colonizzare la mente dei più piccoli e finalizzata a distruggere alcuni valori fondamentali della nostra società. Un'ideologia, però, che è solo il frutto di una propaganda che diffonde confusione e genera paura. Associazioni come ProVita, La Manif pour tout Italia e Giuristi per la vita utilizzano il gender per cercare di non far approvare la proposta di legge sulle unioni civili, strumentalizzando la buona fede di tanti genitori. Il vero problema, però, è sempre lo stesso: la non accettazione del fatto che le persone omosessuali possano avere gli stessi diritti delle persone eterosessuali”.
 
Vogliamo vedere di cosa parlano questi due “libri cattivi” che destano così tanto scandalo?
 
Piccolo blu è un bambino che gioca con molti amici, ma il suo preferito è Piccolo giallo. Un giorno Piccolo blu resta solo in casa, disobbedisce alla mamma che si era raccomandata di aspettarla in casa, invece esce e va a cercare Piccolo giallo. Quando si incontrano, si abbracciano dalla gioia fino a fondersi tra loro diventando verdi. Poi giocano all’aperto tutto il pomeriggio, quando Piccolo blu torna a casa Mamma blu e Papà blu non riconoscono più loro figlio: “Tu sei verde!”. Lo stesso succede a Piccolo giallo. I due bambini versano grosse lacrime amare blu e gialle. E piangono piangono fino a ricomporsi e ritrovare sé stessi. Alla fine sono baci e abbracci per la gioia di aver ritrovato i loro figli, ma i genitori diventano un po’ verdi anche loro e capiscono cosa è successo.
 
Alberto desidera una bambola, ma gli amici lo prendono in giro e il papà gli propone giochi da maschi con pallone e trenino elettrico. Un giorno la nonna gli fa una sorpresa, gli regala una bambola e spiega al papà quanto sia importante assecondare il desiderio di Alberto che contribuirà a fare di lui un padre attento e sensibile.
 
Si dà il caso che il primo testo, Piccolo blu e piccolo giallo, era il libro preferito dei bambini e delle bambine del nido bolognese "Le Ali di Alice". Le maestre l’avevano perfino riprodotto su un rotolo di carta e lo leggevano ad alta voce soffermandosi sulle macchie di colori che sembrano dei quadretti di Miró e spesso i bambini chiedevano di rileggerlo insieme.
Mentre Elisa, dopo che le è stato letto Una bambola per Alberto, ha detto che era il libro che le piaceva di più perché il bimbo dolce che gioca con le bambole è bello mentre quello che picchia o che fa brutti scherzi è brutto. In barba a quelli che vorrebbero imporre giochi per femmine e giochi per maschi.
 
Ci ha molto colpito l'accanimento di tanta parte del mondo ultra cattolico verso questi libri definiti “gender”. Cosa spaventa così tanto questi lettori? Fra la Chiesa e i libri è sempre esistito qualche problema, che si riteneva superato. Evidentemente, con questi libri per l’infanzia, per diversi cattolici (speriamo non molti) i problemi ci sono ancora. Ci è tornato alla mente il comandamento che recita "Ama il prossimo tuo come te stesso". È impensabile che ogni prossimo sia uguale a noi. Questo è il primo grande insegnamento sul rispetto delle differenze. Amarsi e accettarsi nelle reciproche diversità.
 
I libri in generale, e questi in particolare, non impongono un pensiero, non hanno la presunzione di insegnare cosa è giusto e cosa è sbagliato. Cercano solo di mostrarci le numerose possibilità di scelta che abbiamo, le alternative possibili. Questi libri non devono farci paura, perché sono preziosi. Ci invitano a riflettere, a pensare prima ancora di giudicare. Un esercizio che la mente dovrebbe praticare quotidianamente. Questi libri ci raccontano realtà che non sono virtuali, ma assolutamente reali: bambini che amano giocare con le bambole o bambine tanto forti e coraggiose da sconfiggere terribili draghi. È una realtà complessa, con cui noi e i nostri figli abbiamo a che fare anche solo nel ridotto microcosmo sociale della scuola. E non possiamo far finta di ignorarla.

 

Forse a dover essere educati al rispetto delle differenze siamo noi adulti pieni di pregiudizi. Perché i bambini le differenze di genere spesso neanche le colgono. E quando le colgono, non gliene frega niente. Buona maratona di letture.
 



Fonte: In allegato la lista dei libri proibiti
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11/12/2015 - 20:11

AUTORE:
max

A L'Ortaccio di Vicopisano leggeranno Scuola di scrittura creativa di Livorno (Barbara Idda), Orcotondo (Ludoteca San Giovani alla Vena), LAAV Livorno (Letture Ad Alta Voce), e chiunque ne abbia voglia.

Dalle 17:30, all'interno del Circolo, i lettori saranno sparsi e in posizioni "consone al luogo", nel senso che chi entrerà vedrà chi beve una tisana, chi è ad un tavolino con un dolcetto... ecc ecc, ognuno di loro starà leggendo il libro che ha scelto ad alta voce.

Si sentirà quindi un gran brusio, a sottolineare come non si possa pretendere di capire, ascoltando una moltitudine confusa di voci, ma soltanto con l'avvicinamento ad ognuna di esse, possa come per magia avvenire la "comprensione" di ogni storia e di ogni individuo.

Al termine delle letture ci saranno altri gesti performativi inerenti al tema, ad esempio una mamma ha costruito il "Teatro in cassetta" di "Piccolo blu e Piccolo giallo" e lo racconterà.