none_o


Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Unioni comunali PD San Giuliano Terme e Vecchiano
none_a
di Mario Lavia-per Il Riformista
none_a
Di Andrea Paganelli
none_a
di Paolo Pombeni
none_a
Giovanni Russo per: Unione Comunale PD Cascina
none_a
Arabia Saudita
none_a
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
none_a
Dalla pagina di Elena Giordano
none_a
storie Vere :Matteo Grimaldi
none_a
Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
none_o
Dètournement
di Fabiano Corsini

13/12/2015 - 10:11

Dètournement. Si chiamava così una pratica, in uso attorno al 1968, con la quale giovani arrabbiati intervenivano su opere d'arte di ogni genere, talvolta deturpandole, per cambiarne il significato. Dicevano che serviva a  far passare messaggi diversi, meno ovvii, meno carezzevoli per i cervelli già allora abituati al torpore soporifero delle pubblicità. Nella purea vellutata dei messaggi natalizi, oggi affoghiamo e rischiamo di perdere perfino la voglia di ascoltare. Pace, solidarietà, amore tra tutti. Ce lo stanno raccontando in cento modi diversi, il discorso serio sul natale fa finta di voler sovrastare il discorso bieco del commercio, del business natalizio, verso cui invece tutto inesorabilmente vira. Alberi e presepi, tutti a riscoprire la tradizione, una tradizione meravigliosa, sia ben chiaro. Non possiamo non dirci devoti al Natale, alle luci soffuse e intermittenti, alle immagini piene di bambini felici e al pensierino per quelli che felici non sono. Un bambinello che nasce nella grotta, due genitori poveri in cerca di ospiti, in cerca di un po' di calore, una società egoista che negava loro alloggio e carità. Eppure, qualcosa non torna.
In questo rumore di fondo, il tono melodico viene da un ritornello, il piu' ripetuto e il piu ascoltato in questi giorni. Perchè, diciamocelo chiaramente, lo spirito del tempo è in grado di coglierlo meglio la pubblicità. E' lì che lavorano i più “creativi”, cioè i più pagati:
 
A natale puoi,
fare quello che non puoi fare mai:
riprendere a giocare,
riprendere a sognare,
riprendere quel tempo,
che rincorrevi tanto.
E' natale e a natale si può fare di più;
è natale e a natale si può amare di più;
è natale e a natale si può fare di più
per noi.
 
Nella melassa natalizia affogano parole belle e piene di significati. Ecco un detournement: Cristian Pardossi nel suo presepio ha messo le statuine della natività sopra un gommone. E' forse poco. Ma se tutti, a cominciar da quelli che contano qualcosa in politica, facessero qualcosa di nuovo, di spiazzante, deturpassero in qualche modo questo quadro melenso e tranquillizzante, ritrovando la forza di comunicazione del messaggio di quel bimbo che nasce povero in una mangiatoia, forse qualcosa potrebbe cambiare in meglio. Purtroppo in questo paese abbiamo già conosciuto gli ateidevoti, gentaglia che si è avvicinata al messaggio di Cristo per piegarlo alla xenofobia, contro le donne e i più deboli. Non credo che faremmo una bella scelta se, incantati dalle verità gridate da Francesco, cominciassimo ad andare in chiesa o a varcare la porta santa del Giubileo, se facessimo finta di esser diventati credenti, per dire più forte che non crediamo in mammona. Forse però è proprio dalla chiesa che ci viene un suggerimento: quando ad un certo punto della messa il prete esorta “Scambiatevi un segno di pace”, e tutti si voltano per tendere la mano, per una formalità che dura un attimo. Diciamolo noi, a Natale: “scambiamoci un cenno di pace”, e proviamo a guardarci in un altro modo, a guardare gli altri in un altro modo. A Natale si può fare di più, chiamiamo tutti a mangiare nelle nostre case, nei nostri circoli, nelle nostre feste, attorno ai nostri presepi. Scambiamoci davvero cenni di pace, chiediamo davvero “come stai” e “come sta tua moglie, come stanno i tuoi figli, come vanno le cose in Africa...”: “A natale puoi ..”.( Un altro detournement). E infine, anche oggi bambini affogati, stragi di gente che fugge dalla fame e dalla morte. Anche il governo faccia un dètournement...ANDIAMOLI A PRENDERE!

 

+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri

13/12/2015 - 14:40

AUTORE:
Bruno della Baldinacca

Quante volte nel mio piccolo ho immaginato (forse sognato -è più perdonabile con il risveglio-) uno o dieci traghetti dei nostri che finita la stagione estiva per le isole vacanziere, poi partivano per portare al sicuro i cittadini del mondo che noi del primo mondo chiamiamo terzo mondo; ma le gerarchie alle volte vanno rispettate e non sarò certo esaustivo nel rispondere all'amico e compagno di lotta Fabiano.
Angela Merckel ci ha superato a sinistra allora? si, per un paio di settimane si può fare anche un forforello e saltare in testa, ma in testa a cosa? Due miliardi in testa a mezzo miliardo di altre persone non credo sia la soluzione.
Altri vorrebbero papa Bergoglio a capo del governo mondiale ma fino ad ora i suoi predecessori eran quelli del: crescete e moltiplicatevi! Menomale che Lui ha "sviato" raccomandando le coppie di non fare figli come conigli.

Poi rimane da definire la questione biciclette (anche se "liggerotta") chi le produce? chi le compra? chi le vende? chi pedala anche quando grandina sodo come quella volta nel /58 alle nove dopocena del sei gennaio sul Viale Isabella con ghiove tostate e motose dalla grandine grossa come ova di piccione.
...dice...hai fatto tardi..perchè non siei venuto iersera? eh si, poi venne non a caso e per caso la "500" da usare "solo" quando piove diceva mamma Placida.
Guerre e guerre di liberazione le han fatte chi ci ha preceduto e noi volendo ora si avrebbe il paradiso in terra, ma, un ma c'è sempre.
Con la divisione del lavoro e dei beni prodotti nella nostra ormai Nazione ci sarebbero soldi assai lavorando la metà e tutti.
Ma, ma è li che ti ci voglio.
I tentativi dei nostri scialucchi imprenditori di andare "amorevolmente" a dare lavoro nel cosiddetto terzo mondo si son rivelati dopo il "forforello" una baggianata pazzesca.
Credevano questi scialucchi di produrre a poco vendendo a tanto a noi del primo mondo e noi il "quasi tanto" si aveva quando si produceva noi con le nostre mani e se le mani stanno in tasca a giornate? hai voglia di ruffolà.
Poi c'è l'idea che si debba guadagnare tutti uguale e quindi l'ingegno muore come un pumodoro soggallato da terra.
Poi nel tutti uguale c'è il Polacco che fa le Panda come noi e prende tre bicci e non pagando tasse, nisba servizi.
Poi dice che di questo passo si ritorna come i contadini della Bandita Salviati che nascevano e morivan li senza assistenza medica e pensione, ci sta anche una regressione se ad ogni crisi il "popolino" vota quando il più ricco di tutti noi, quando un comico smesso, oppure si affida a dei tecnici come nel caso Monti-Fornero votati da FI. SC. PD. Fratelli D'Italia per poi dopo pochi mesi lamentarsene perchè i ricchi diventavano sempre più ricchi ed i poveri lo stesso, ma a viceversa.

...come va il Natale Rocchino -alias Giulio Baglini- (mì pà). Era da Pasqua che non ti vedevo...t'ariodi? ti detti la mano a metà messa e mi dicesti: ve' già via? un'è mia anco finita la messa; infatti, nel frattempo erano cambiati usi e costumi e quel "segno di pace" un po forzoso se uno ci sta mpopò attento, non va a mettersi seduto a chi ti odia anche se sei un uomo santo, quindi a Natale si può! si può una voltina, due voltine ma sempre sempre no!

....oh quella di farci sentire delle merde perchè a forza di sudore e sangue scoppiato dalle gallozze sulle mani per mescolare rena, calcina e cemento per tirar su casa per poi sentirci dire: eh..ma te...! un tetto ce l'hai! ...ammetto che esser nati nella parte di mondo per natura naturale bello, aiuta ed incoraggia assai.
Noi "affortunati" si semina du' bustine di semi comprate con pochi soldi dal Ghiara a Nodica e si hanno spinaci e bietola da regalà anche alla Zoppa di Montinero.
Ma, e finisco come direbbero i politici di professione; fuggire dalle guerre è giusto, ma per chi ha fatto la guerra Partigiana all'invasore ed è morto per noi, ora che gli diciamo!? un banale no a qualsiasi guerra!?
No! "quelilà" che aizzano alla guerra santa lavando povere menti sparse nel mondo del disagio vanno fermati; prima e non dopo la terza ed ultima guerra mondiale.
Buon Natale a chi ama.
BdB