Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Gli Occhi di Babbo Natale
Il 23 dicembre è l’ultimo giorno di scuola.
Ieri la pioggia ci ha messo in difficoltà, avevamo deciso di spostarci fuori nel cortile per fare i cori di Natale, e invece abbiamo dovuto spostare tutti i mobili e fare spazio dentro. Siamo sempre tantissimi alle feste, noi non abbiamo mai messo limitazioni, solo i genitori o roba così, la festa è un momento di apertura totale, un abbraccio grande quanto un quartiere.
Comunque il giorno dopo la festa, se come questo anno è anche l’ultimo giorno di scuola, ha un sapore strano. La festa lascia sempre delle tracce, i dolci che si possono ancora mangiare, i regalini di natale di chi ieri non era a scuola, l’allestimento che è ancora in piedi…ma la festa è finita, per cui tutto resta un po’ sospeso, in bilico tra ieri e oggi.
È un giorno strano anche per i bambini, alcuni non sono venuti, altri escono subito dopo mangiato, chi parte e chi ha i fratelli o le sorelle a casa e allora…
È un giorno strano anche per le maestre, tra chi parte per andare a passare le feste a casa come la mia collega che se ne va con blablacar a Bari…e chi è tutto un baci, abbracci e scambio di auguri.
Io sono di pomeriggio, sono nella mia classe con i bambini e le bambine dell’ultimo anno. Regna una calma e un silenzio inusuale, da 25 ci si è ridotti a 10. I bambini si muovono e giocano in classe con un’armonia e una calma piacevole, il numero è l’elemento che fa la differenza. 25 bambini e bambine e 3 maestre in una classe non grande, crea da sé difficoltà, densità, rumorosità.
Ma oggi siamo pochi e tutti sono indaffarati in qualcosa. Ho tirato fuori cacciavite e pinze, dadi e viti e loro sono intenti a costruire e a smontare, qualcun altro invece taglia, incolla e prepara bigliettini natalizi da portare a casa.
Io sto lì, metto in ordine il materiale del natale…pennarelli argentati, brillantini, nastrini luccicosi e mi godo la vista dei bambini che giocano, ascolto le loro conversazioni…
Ad un certo punto si apre la porta ed entra una ragazzina che per un secondo non riconosco, poi mi parte un sorriso e un abbraccio, è Marisa, caspita quanto è cresciuta, ora va in prima media, è venuta a salutarmi con la mamma. Mi racconta i bei voti che prende, di come sia studiosa e che si ricorda ancora dell’asilo, che ogni tanto le piace tornare a salutare e a farsi vedere grande. Mi abbraccia e mi dà un bacio sulla guancia che fa uno schiocco.
Grazie Marisa, dico con un filo di voce.
Il pomeriggio scorre sereno e sta per arrivare il momento di riordinare e di riunirci nell’angolo dell’incontro per fare merenda e aspettare le mamme. Avverto i bambini che si comincia a riordinare e arriva “lui” che mi porge un foglio disegnato, pochi segni, e mi dice - ho scritto una poesia, è per te – e inizia a recitare – luna batte contro il mare, il cielo diventa dorato – immediatamente prendo un lapis e scrivo le parole sul foglio. Gli dico – è bellissima, grazie.
Mi giro per mettere via il foglietto e sparisce dietro a dei mobiletti, riemerge con in mano altri 4 foglietti. Mi avvicino – sono altre poesie? – mi mostra un foglietto dietro l’altro, pochi segni grafici, un solo colore…parole precise, che mi dice con sicurezza. E io scrivo velocemente per non perdere questo momento magico, per me lo è sicuramente, lui non so quanto ne sia consapevole, sa però di aver fatto qualcosa di importante e tanto basta.
Riprende a smontare i lego lasciandomi con quei foglietti tra le mani, foglietti preziosi che raccontano un mondo che c’è, e c’è nonostante noi adulti, che inciampiamo ogni giorno in mille ostacoli per far funzionare al meglio questi ambienti che si chiamano scuola.
Penso che noi abbiamo l’obbligo di aiutare i bambini a coltivare i sogni, la bellezza e la poesia, e che i bambini, ogni bambino/a, hanno il diritto di poter coltivare i sogni, la bellezza e la poesia. Ora e senza indugi.
Penso che Babbo Natale ha gli occhi di un bambino o di una bambina ed è appena passato a lasciarmi dei magnifici doni.