none_o


Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Unioni comunali PD San Giuliano Terme e Vecchiano
none_a
di Mario Lavia-per Il Riformista
none_a
Di Andrea Paganelli
none_a
di Paolo Pombeni
none_a
Giovanni Russo per: Unione Comunale PD Cascina
none_a
Arabia Saudita
none_a
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
none_a
Dalla pagina di Elena Giordano
none_a
storie Vere :Matteo Grimaldi
none_a
Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
none_o
"Marina Magica"
di Gabriele Santoni

30/12/2015 - 16:03


Quando ho deciso di andare alla presentazione del libro di Fabiano Corsini “Marina magica” ed. ETS, era un pomeriggio inoltrato di fine novembre. Qualche giorno prima avevo incontrato Fabiano in Piazza Dante e mi aveva fatto vedere una cartina vecchia di Marina, spiegandomi in dettaglio dove era nato il paese. Proprio sulla bocca dell’Arno con il vecchio fortino e un gruppo di case intorno. – “La riprodurrà il Grassini”- aveva detto gongolante.


Mentre vado verso il mare,  sul viale, il vento mi pare incattivito più del solito. Sta facendo buio  e capisco che sto per andare incontro a una burrasca. In cima , in prossimità della rotatoria il cielo nero accentua l’oscurità. Non riesco a vedere nemmeno le ombre dei  retoni sulla destra che tanto mi garbano. Fermo l’auto e mi avvio a piedi verso il porto che non ho mai visto, se non di passaggio. Il rumore delle barche “sballottate” dal vento mi fa sobbalzare più volte. Non ho incontrato anima viva. Mi chiedo se avrò sbagliato data.


Arrivato nel luogo della presentazione non c’è nessuno, solo alcuni che preparano. Comunque pare che il libro si presenterà, ma è presto. Sono in anticipo. E allora decido di fare un giro. Ho tirato su il bavero del giaccone, dato due giri alla sciarpa, insaccato il cappello e via.


Sono andato sulla punta,  fin dove mi è stato possibile e lì ho rimesso a fuoco la cartina di Fabiano. C’ero nel mezzo, più o meno. A quel punto il vento fortissimo si è fatto compagno e il momento struggente.
Sono rimasto pochi minuti lì, da solo a guardare nel buio, ascoltando il mare e immaginando l’Arno che  spingeva controcorrente.
Tornato indietro mi sono accorto che avevo trovato il verso di fare tardi, ma ne era valsa la pena.


Nella sala ci sono ormai pochi posti disponibili. Decido di appoggiarmi al muro. Athos Bigongiali, che ha curato la prefazione, sta ritto in piedi davanti ad un leggìo. Parla di veglie, di mare, di ricordi, di un libro da ascoltare.


Al tavolo personaggi pisani che conosco bene. Carlo Grassini disegnatore e coautore del libro, Astore Ricoveri grande affabulatore, Renzo Castelli giornalista e profondo conoscitore della pisanità,  Sandro Garzella regista teatrale e scrittore visionario. Assieme a loro un fantastico musicista che fra i tanti strumenti suona e fa suonare anche una ruota di bicicletta. A un certo punto la famosa Arca di Noè di Sergio Endrigo diventa l’inno della serata magica. Fuori il vento continua a sbatacchiare e pare che vada a tempo anche lui.


In mezzo a tutti Fabiano  controlla la performance con lo sguardo soddisfatto di un adolescente.


Non avevo letto il libro, l’ho preso lì; non avevo nessuna idea se non qualcosa anticipato sul Fogliaccio, ma quel luogo, quella passeggiata in solitaria, il buio nel vento e soprattutto quella ruota di bicicletta vestita da strumento musicale mi hanno convinto della magia del libro. Chissà perché. Ho cominciato a sfogliarlo durante le chiacchiere senza resistere. E ho finito di leggerlo la sera tardi a casa.


Appunto, il libro. Piccoli, deliziosi acquarelli che si possono ascoltare accompagnati da disegni gentili dal tratto invadente. Fabiano ama la magia di Marina e ci trasferisce attraverso gli scritti la dolce inquietudine che quel luogo sprigiona. Non ama i turisti  si sa e lo dice spesso. Ha la testa girata all’indietro, lontana dall’invadenza, dall’effimero.  Si affanna con piacere  nella ricerca, nel ricordo, nell’ascolto, col mare sempre lì, davanti.


Parlare del tuo villaggio con fare nobile e provinciale come si conviene a un posto come Marina è un privilegio, uno stato d’animo,un omaggio.
Descriverne i personaggi, semplici  o famosi , le feste, la politica che si frantuma anche lì sugli scogli, permette di lasciare traccia, consente a chiunque di continuare a cercare. A tenere lo sguardo alto. Come i marinai. Perché chi sta davanti al mare guarda sempre lontano, anche nella foschia. Magari seduto sulla spalliera delle panchine girate.


E poi “l’idioma” del luogo, che in pochi capiscono. L’accenno alle cose, che consente a chi non sa di non chiedere, e qui sta  la forza. E le persone e gli episodi e i luoghi, citati senza bisogno di dettaglio, ma aiutati da una cartina antica,  riproposta come disegno da leggere.


E Ferlinghetti, e D’Annunzio, e Lischi e Cippai. Le famiglie delle case sparse, e la natura e i misfatti. E la voglia libertà che da sempre aleggia a Marina. Gli idrovolanti e una fabbrica come ingombro dello sguardo, e “diladdarno” e i pescatori, il fritto e le orate. E Livorno, laggiù, di cui si sentono gli odori. E dall’altra parte le montagne. Il bagno Gorgona e davanti le isole, punti di riferimento da sempre. Acquarelli appunto. Mai scolorati e impreziositi i da sana inquietudine.


-“E’ Stata una serata giusta per il libro- dico ad Athos Bigongiali, mentre lo riaccompagno verso San Giuliano.” Lui annuisce silenzioso. Insieme abbiamo raggiunto la mia macchina sotto una pioggia battente.“Eh sì è stato un bel momento, ne abbiamo bisogno di queste cose.” - dice Athos. Poi silenzio. Si vede che rimugina soddisfatto.—“Prepariamoci ad aggiungere ricordi a ricordi- dico sommessamente- ne avremo bisogno , mentre navighiamo verso l’indistinto.”


Questa  “Marina magica” vale davvero una veglia notturna.

gabriele santoni

+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri