Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Oggi, 44 anni fa, nacque il mio secondo figlio.
Oggi, 2 anni fa, è nato il suo secondo figlio.
Bella coppiola di compleanno il 30 dicembre in casa mia!
Anch’io avevo una capanna, non di proprietà ma d’affezione, una capanna nel bosco dove andavamo a sognare di palme e non di pini, dove si incontravano non solo singoli o a coppia, ma asini e buoi a decine, dove i pastori erano uniti ai boscaioli, i re avevano ceduto il posto e i doni ai duchi, qualche bambinello dormiva nelle mangiatoie lasciato da genitori scuotitori e raccattine occupati nel lavoro, dove avvertivi un odore di resina più dolce dell’incenso e della mirra con il frutto che era l’oro vegetale della zona, dove riposavi sopra lettiere di soffice borraccina e sotto un sole che aveva una grande chioma al posto della coda e i colombacci grigioperla prendevano il posto delle bianche colombelle e tutti pensavano di essere e vivere in un maestoso Presepe.
Ci sono ritornato oggi pomeriggio, è una bellissima giornata, con i due festeggiandi per rivedere la “capanna”.
Era meglio se stavo a casa!
L’unica cosa che “potrebbe” riportarti al vero luogo della Natività è, “purtroppo”, il dialetto che parlano i nuovi pastori, quelli che son banditi e andrebbero banditi, quelli che comandano un gregge di balordi che vanno “tutti alla capanna a vedere cosa c’è: c’è un assassino con la canna che di peggio non ce n’è”…
ma così va il mondo…
il loro non certo il nostro che mettiamo quel meraviglioso simbolo d’amore che qualche megalomane esibizionista “laureato” cerca di togliere ai nostri bambini.
Auguri a chi se lo merita!