Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Menomale che non son tutti cavoli miei, nel senso che non debba essere il solo a cucinarli e mangiarmeli, nsennò...
Quello che vedete nella foto n°1 l'ho staccato col il pennato, si avevo il coltello da cucina in tasca ma, nisba! al primo "affondo" mi è rimasto il manico in mano e la lama conficcata nel gambo. Il gambo più piccino di quei cavoli li gliè il doppio d'un braccio de' mia.
Cavoli più grossi de' mia l'hanno avuti Ivo e Vasco del Baglini nel su' podere in Via del Mare che era "guasi" tera di Fugata, così raccontavano, li portavano 'ncima al campo alle spalle uno alla volta, eran "cavolotti" di 36 (trentesei) chili l'uno.
Poi c'è il cavolo nero per le zuppe e come disse Tavolone (Rava) all'rbitro al campo del Troncolo: Arbitroooo....! quando sorti tisifà una nzuppa che vedrai ten'ariodi. Io c'ho rcavolo nero, il Lorenzini c'ha rpane secco e la Popona ticimette anche un zinzinino di pepolino; vedrai che zuppa tisifà, vedrai!
La bietola e gli spinaci èn venuti su come e fiori e con mpopò di freddino ordiavanti èn meglio assai più delle bracioline.
Ho diradato l'ultimi carciofi e su uno c'ho trovato un nighio di merlo d'orellanno.
Avete ma a sugà, diceva Fredo del Lelli 'nvece di sta' a chiacchierà.
Infatti da quando il Comune e GeoFor mi han dato due compostori in comodato d'uso, faccio un bel sughetto che per la mi' tera gni fa come la sarza sulli spaghetti, si fan proprio comodo. Non ho obblighi di giorni alterni per il ritiro del cosiddetto umido e se sbuzzo un pescio o lo mangio poi i resti pigliano la via dell'orto senza sta' ad appuzzi 'ntorno 'asa ed anche il concime chimico riman da comprà all'Auser.
Fino al 10 di questo mese è luna calante e dice Giordano (foto n°4) è l'ora di taglià le vette.
Per taglià le canne ed il sambuco per i manici è meglio aspettà la luna calante dell'8 Febbraio.