Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Questa volta lo stronzo l’ha fatta davvero grossa, ma da uno che ha il cervello come il culo non c’è da aspettarsi altro.
Ora cari detrattori del parco chiamate striscia così potrà dire che nel parco si demolisce anziché costruire oppure che quei mattoni sono resti di una fabbrica di materiali tossici buttati lì vicino ad una scuola, tanto per i giornalisti con la faccina a smorfie pseudocomiche le distanze sono irrilevanti: dentro vuol dire fuori, vicino si cambia con lontano o viceversa.
Spacciatori che inquinano?
Rom che denunciano?
Donnine che pretendono?
Divani torredellaghesi eterni ubiquitari riciclati?
Boh!
p.s questo non è un articolo pro parco, ma una oggettiva (personale) visione della realtà contorta e confusa di un programma nato per denunciare maghi cialtroni (individuati), malcostumi (filmati) e non puzzle di immagini strisciate fuori dal contesto e solo per “notizia”.