Con l'arrivo dell'anno nuovo la Toscana subisce un profondo cambiamento per quanto riguarda la sanità pubblica. In linea con la cultura del governo europeo e nazionale una nuova ondata di tagli e ridimensionamento dei servizi territoriali ed ospedalieri ha preso corpo nell’accorpamento delle ex 12 Aziende Sanitarie Locali in 3 attuali ASL di Area Vasta.

Per fare tutto ciò è stata approvata un nuova legge in chiusura della passata legislatura; una legge che disegna una nuova impalcatura istituzionale in un’ottica di puro efficientismo economico-finanziario.

A nulla è servito l'indizione di un referendum che ha visto in poche settimane raggiungere l'obbiettivo della raccolta delle firme necessarie: il popolo toscano ha capito subito ciò che di negativo nell'erogazione dei servi socio-sanitari ci sta per piombare addosso.

Presidi distrettuali, centri prelievi, consultori, piccoli ospedali, posti letto, specialistiche, pronti soccorso sono nell'occhio del ciclone e tolti dalla programmazione e progettazione dei territori, sindaci compresi, subiranno una drastica riduzione. Personale compreso. 

Una vera e propria destrutturazione della sanità pubblica verso la privatizzazione di pezzi di livelli essenziali di assistenza: diagnostica e specialistica in primis. Un cambio radicale di modello non più a carattere universale e pubblico, ma un modello integrato pubblico/privato che apre, con sempre più evidenza, alla sanità integrativa ed alle assicurazioni sanitarie. 

Di tutto questo, e delle ricadute che avrà sul territorio, si parlerà all'assemblea pubblica organizzata dal circolo territoriale di Rifondazione Comunista di Vecchiano lunedì sera all'Arci di Nodica (Pi). I cittadini, le associazioni e le organizzazioni territoriali sono invitate a partecipare.

    

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