Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Dato che mi sento infreddolito, me ne vado a cantare, come i gallico bardo del villaggio, accanto a uno dei fuochi che scaldano l’anima degli uomini: quello dell’amore e non del convivio.
A questa età non basta certo un po’ di crioterapia per sentirsi in forma, ci vorrebbe un buon meno-trenta (di anni s’intende, non di temperatura) e il brio lo trovo al mio mare, quando siamo solo noi due, in ogni tempo o stagione.
Certo, sono geloso di questo amore e lo coltivo di nascosto da sguardi e interferenze, e allora? cosa c’è di male?
Bar? La casina dei pescatori!
Tabacchi? L’alito calo che condensa!
Edicola? La scrittura delle onde sulla battigia!
Discoteca? Il gracchiare dei gabbiani e la risacca!
Cinema? I tramonti 1-2-3-4-5-ecc.ecc.
Stamani ho avuto la sorpresa di incontrare due persone che sfidavano il freddo pungente. Quando si sono avvicinate ho scoperto che era una giovanissima coppia di innamorati che andavano sul muraglione a pescare.
Un saluto e una battuta che non potevo non fare:
“Ragazzi, non mi venite a dire che questa è voglia di pesca, questo è puro amore!”
Hanno sorriso e li ho salutati con un sentito, caldo, commosso “auguri!”.
Se loro con la loro giovane calda età cercano l’amore al freddo mare, perché non posso goderne io con la mia fredda vecchiaia del caldo ambiente di Bocca di Serchio?