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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
Dal 2000, ogni 27 gennaio è giorno della memoria
Un altro 27 gennaio…

26/1/2016 - 11:16

Un altro 27 gennaio…
Come ogni 27 gennaio, dalla sua istituzione nel 2000, tornano le celebrazioni per il Giorno della Memoria. Una giornata che riporta l’attenzione di tutti noi sulla tragedia della Shoah nel secondo conflitto mondiale.
La memoria, per poter fare da guida al presente ed essere mantenuta viva, ha però bisogno di una cura quotidiana, non è sufficiente la regolare cadenza delle celebrazioni. È necessario continuare a studiare, ad approfondire, a tramandare la testimonianza dei tragici fatti legati allo sterminio degli ebrei e combattere affinché lo slogan nato a Dachau “Mai più!” trovi applicazione continua.
La storia tende a ripetersi, seppure in forme diverse, e il compito di tutti noi è quello di utilizzare la memoria del passato per evitare di compiere gli stessi errori. Parlando della Shoah, ci sono parole che rimbalzano di bocca in bocca (una su tutte è inimmaginabile), ma oggi, con il terrorismo dell’Isis e la tragedia dei migranti, non si può continuare a considerare lo sterminio degli ebrei come qualcosa di “irripetibile”.
Abbiamo il dovere e il compito di coltivare la memoria, nei giorni deputati alle celebrazioni, ma anche in tutti gli altri; nei luoghi lontani come Auschwitz, ma anche in quelli dove viviamo.
Il tempo, ahimé!, non ci aiuta: stiamo vivendo gli ultimi anni de “L’era del testimone”, come l’ha chiamata Annette Wieviorka,  ecco perché è fondamentale che le politiche della memoria si intreccino sempre di più con quelle culturali… per creare quegli anticorpi necessari per la conservazione dei nostri valori fondamentali – e irrinunciabili – di solidarietà, accoglienza, libertà, democrazia, pace!
Ha detto Piero Terracina: “ignorare la memoria delle violenze perpetrate dal nazismo e dal fascismo significa facilitare la giustificazione delle violenze odierne in nome dello ‘stato di emergenza’, della ‘guerra al terrorismo’ o della ‘crisi economica’ e favorire il silenzio e l’indifferenza verso chi oggi chiede asilo e riparo da ingiustizie e discriminazioni”.
 
Coltivare la memoria, serve ad evitare tutto questo!
 

Fonte: Dott. Fabiano Martinelli Consigliere Comunale San Giuliano Terme Responsabile Cultura PD Pisa
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