Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Recentemente se n‘è andata una delle più belle persone che io abbia conosciuto, che ha fatto del pensiero il centro della sua vita professionale e non. Purtroppo la “natura matrigna“, come sempre insensibile al valore intellettuale ed umano, si è presa per prima la sua “testa“ e poi il suo cuore. Di certo non potrà mai toglierci l‘onore di averlo conosciuto. Per una dolorosa analogia, scaturita da questa amara riflessione, ho pensato di proporvi un libro che parla appunto delle “teste“ delle persone. Da un punto di vista scientifico ma con uno “sguardo“ assolutamente diverso da quello della medicina “istituzionale“. Si tratta del libro di Oliver Sacks “L‘uomo che scambiò sua moglie per un cappello“. Sacks è un neurologo, un medico quindi, senza la “tentazione di essere la mano di Dio“.
C‘è in lui, in questo libro, una straordinaria comprensione dell‘essere umano come persona, unica ed irripetibile, che va oltre l‘analisi professionale del “male“ che lo affligge. Qualche volta cede alla descrizione “cruda“ del fenomeno nella sua anamnesi scientifica ma il tutto è comunque riportato ben presto alla sua dimensione umana per cui, per un paziente affetto dalla malattia di Korsacov, che lo condanna alla perdita del presente, facendolo vivere in un eterno passato, c‘è una nota compassionevole di Bunuel: Senza memoria la vita non è vita …. Sacks possiede una prospettiva della malattia, come nel caso di un suo malato afflitto dalla sindrome di Tourette,che va oltre il lato clinico.
Vi è infatti in lui una “compassione“, un‘umanità che gli fa dire che la malattia di questo suo paziente può da una parte avergli tolto la “libertà“ di essere normale senza far uso di farmaci ma paradossalmente gli ha permesso di averne un‘altra, quella che nasce dalla “Grande salute“, così come la definisce Nietzche. Essa nasce dallo spirito di adattamento, dal coraggio, dal senso dell‘umorismo. Nonostante la malattia o forse proprio per questa. Non ci sono “fenomeni” o “matti“ nel libro di Sacks.
Ci sono solo persone. Come per gli avvocati, non mi piace in genere neppure la categoria dei medici. L‘eccezione è il “dottore“ che come Sacks privilegiava il “lato umano“ e sociale della professione. Ogni persona era presa in carico e se pensavi di fare il vagabondo sul lavoro ti spediva a calci nel sedere fuori dall’ambulatorio ma se al contrario avevi bisogno di medicine perché non avevi la mutua te le portava a casa a “gratis“. Come direbbe uno dei miei scrittori preferiti … Mi piace sperare che ci siano persone ancora così … che la professione sia prima passione e poi soldi ... che gli esseri umani vengano prima dei Budget imposti dalla regione.