none_o


Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Arabia Saudita
none_a
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
none_a
Dalla pagina di Elena Giordano
none_a
storie Vere :Matteo Grimaldi
none_a
Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
PERSONAGGI
Luisa Spagnoli

7/2/2016 - 17:55

Luisa Sargentini nasce il 30 ottobre 1877 a Perugia, figlia di Pasquale, pescivendolo, e di Maria, casalinga. Sposatasi, poco più che ventunenne, con Annibale Spagnoli, rileva con il marito una drogheria, all'interno della quale si inizia a produrre confetti. Nel 1907 gli Spagnoli aprono, insieme con Francesco Buitoni, una azienda di piccole dimensioni, con una quindicina di dipendenti, nel centro storico della città umbra: è la Perugina.
 
La fabbrica viene gestita unicamente da Luisa e dai suoi figli, Aldo e Mario, allo scoppiare della Prima Guerra Mondiale; quando il conflitto termina, la Perugina ha più di cento dipendenti, ed è una fabbrica di successo.
 
A causa di attriti interni, Annibale abbandona l'azienda nel 1923: è in questo periodo che Luisa inizia una storia d'amore con Giovanni, figlio del socio Francesco Buitoni, più giovane di lei di quattordici anni. Il legame tra i due si sviluppa in maniera profonda ma estremamente cortese: le testimonianze in proposito sono poche, anche perché i due non vanno mai a convivere.
 
Luisa, entrata nel frattempo nel consiglio d'amministrazione dell'azienda, si dedica all'ideazione e alla realizzazione di strutture sociali finalizzate a migliorare la qualità della vita dei dipendenti; poi, poco dopo aver fondato l'asilo nido dello stabilimento di Fontivegge (stabilimento ritenuto, nel settore dolciario, il più avanzato nell'intero continente europeo), dà vita al "Bacio Perugina", il cioccolatino destinato a entrare nella storia.
 
L'idea nasce dall'intenzione di impastare i resti di nocciola derivanti dalla lavorazione dei cioccolatini con altro cioccolato: il risultato è un nuovo cioccolatino con una conformazione piuttosto strana, con al centro una nocciola intera. Il nome iniziale è "Cazzotto", perché il cioccolatino richiama alla mente l'immagine di un pugno chiuso, ma Luisa viene convinta da un'amica a cambiare quella denominazione, troppo aggressiva: molto meglio tentare di conquistare i clienti con un "Bacio".
 
Nel frattempo, Luisa si dedica anche all'allevamento del pollame e dei conigli d'angora, attività iniziata al termine del primo conflitto mondiale: i conigli vengono pettinati, non tosati e tantomeno uccisi, al fine di ottenere la lana d'angora per i filati. E così nel giro di breve tempo vede la luce l'Angora Spagnoli, situata nel sobborgo di Santa Lucia, dove si creano indumenti alla moda, boleri e scialli. Il successo non tarda ad arrivare (complice una segnalazione anche alla Fiera di Milano), e così gli sforzi si intensificano: ben ottomila allevatori spediscono il pelo ottenuto da circa 250mila conigli a Perugia via posta, in modo che possa essere trattato e utilizzato.
 
Luisa muore all'età di 58 anni il giorno 21 settembre 1935, a causa di un tumore alla gola che l'aveva indotta a spostarsi a Parigi per provare a ricevere le migliori cure possibili.
 
Gli anni Quaranta regaleranno agli Spagnoli numerose soddisfazioni, così come ai loro dipendenti, che potranno contare addirittura su una piscina nello stabilimento di Santa Lucia e su regali di valore per le vacanze di Natale, ma anche su feste, casette a schiera, partite di calcio, balli e nursery per i figli. Ma Luisa non potrà mai vedere tutto ciò.
 
L'azienda creata da Luisa diventerà, dopo la morte della fondatrice, un'attività industriale a tutti gli effetti, e sarà accompagnata dalla creazione della "Città dell'angora", uno stabilimento attorno al quale sorgerà una comunità autosufficiente, e il parco giochi della "Città della Domenica", chiamato in principio "Spagnolia".

+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri

8/2/2016 - 11:46

AUTORE:
Lulù

Ho sempre legato il suo nome alla sartoria, (benedetta ignoranza!) invece la sua storia con l'aiuto della fiction mandata in onda su Rai uno ho scoperto una donna geniale onesta e coraggiosa. Praticamente è stata soprattutto una cioccolatiera illuminata e fantasiosa che ha dato lustro a tutta la città di Perugia.
Per fortuna gli eredi hanno creduto nel suo progetto e sia La Perugina che La Buitoni sono ancora sul mercato.