Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
Che era un “piccione” si sapeva già dall’anagrafe, ma lo dimostrò quando sbarcò e disse di aver trovato gli “indiani”.
Ma o caro Cristi, direbbe la Littizzetto, o signor Colombo, sono Cree, Ojibway, Chippewa, Carrier, Ingalik, Dogrib, Han, Hare, Koyukon, Kutchin, Mountain, Slavey, Tanaina, Yellowknife, Yakima, Wallawalla, Nimipu, Cayuse, Palouse, Kalispell, Skitswish, Kootenai, Atsina, Pomo, Modoc, Yana, Chumash, Costanoan, Maidu, Miwok, Patwin, Salinan, Wintun, Yokut, Yuki , Cahuilla, Diegueño, Gabrileño, Luiseño, Serrano e tutti gli altri noti poi nei film di “indiani” apperappunto!
Ne avevi da scegliere, ma te no, sono nelle Indie e quindi sono indi!
Poi ne venero altri come te e dissero che eran “pellerossa”, boni quelli!
Ma a noi, di riflesso, chi è che poteva dire che siamo “bianchi”?
Nessuno, perché nessuno ci ha mai scoperti, ci siamo scoperti da noi stessi e non ci siamo ancora ricoperti e siamo pieni di malanni!
Bravo Ta-Tanka I-Yotank, per noi Toro seduto, li hai ben batocchiati i presuntosi prepotenti “visi pallidi”!
In tuo onore, grande capo pellerossa, alla nostra Marina, lontanissima dalle tue rosse terre, innalziamo capanne simili alle tue e ci arrossiamo metaforicamente all’ultimo sole rosso in attesa di arrossarci fisicamente a quello caldissimo dell’estate.