Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Continuando a indossare un giaccone di vent’anni fa.
E’ domenica mattina, con mia moglie e mia figlia facciamo colazione insieme . La canina razzola in cucina in cerca di biscotti. Che bellezza, non accadeva da tempo. Si parla e si prova a raccontarci un po’ di cosa carine. Si commentano gli oscar in ritardo, facendoci i complimenti per aver visto Spotlight, il film vincente,prima che vincesse. Poi si parla dell’esame imminente di mia figlia e dei nostri desideri, lì davanti. –Oggi ci sono anche le primarie del Pd in alcuni comuni- dice mia moglie sbirciando il giornale fresco di giornata.–Conosci qualcuno? Chi vince?- Conosco tutti ma non saprei dirti chi vincerà- rispondo- ormai le primarie sono una tombola.
Mia moglie introduce l’o.d.g. della giornata: Liberi tutti. Lei dice che studierà roba del suo lavoro e mia figlia che si rinchiuderà nello studio per l’esame. - Tu cose da fare in casa ne hai- mi dice.- -Intanto faccio un giro con il cane poi si vedrà- rispondo. Cose da fare non mi mancano.
-Bene, allora a pranzo ci si arrangia e per cena aglio olio peperoncino e poi prosciutto. Se ce la fai prendi pane fresco, sennò “grissini”! Domenica spartana. La seduta è tolta.- continua mia moglie ridendo.
-Stasera “aglio e olio” lo faccio io- rispondo. Abbiamo i peperoncini calabresi, quelli veri del Cuzzola.
Mia figlia si intromette e dice che ci vuole anche il pomodoro pachino.
Ora dovete sapere che qualcuno un tempo ci ha insegnato che al classico aglio e olio … si possono aggiungere pomodorini. Il risultato è buono. E una volta ogni tanto, per variare va bene. Ma questa volta la mamma lo vuole tradizionale e mia figlia insiste coi pomodorini. Si preannuncia una “levata di voce” da qualche parte. Provo a riportare la calma raccontando per la decima volta di quando in Sicilia mi servirono “aglio e olio” col brodetto di teste di triglia. Una goduria. Giulio Anselmi allora direttore della Stampa, aveva scritto un articolo tessendo le lodi di quel piatto, che il proprietario teneva in bella vista sotto vetro, all’entrata del ristorante a Scoglitti vicino Ragusa. Ma il tentativo di dissuasione letteraria, non attacca. Mia figlia ci blocca e ci sfida. Va bene dice sorridendo, votiamo. Appena lo dice so già che mi schiererò con mia moglie e poi mi concentro sulla passeggiata. Mi dico, si vota, vinciamo 2 a 1 e tutti tranquilli. Però la ragazza aggiunge- facciamo come alle primarie , chiediamo di votare anche a nonna, gli zii e mia cugina- la mia bella nipote, che per l’ occasione è presente (di solito vive in Inghilterra dove fa la scienziata!!!) . Sento puzza di fregatura. Apriamo la votazione nel seggio di casa. Due a uno per la pasta tradizionale. Poi la giovane birbante prende un foglio e ci scrive sopra le due opzioni: aglio olio normale e aglio olio … con pachino. Parte. Mia moglie dice, -in tutto siamo sette votanti- io aggiungo scherzando- sì, quattro senza tessera, non iscritti al partito di casa nostra. E ci si ride sopra.
La giovinetta torna con il risultato sovvertito. Mia nipote, sua madre e la nonna hanno votato come lei. Solo mio cognato (un purista, non avevo dubbi) ha votato con noi. Mi precipito nelle case dei miei parenti. Tutti confermano il voto motivando anche i gusti culinari.
Bene faremo aglio olio peperoncino e pomodorini pachino. Bisogna rispettare il verdetto, dico ridendo. Mia moglie scuote la testa e conoscendola so cosa pensa.. L’esito delle primarie aperte è di 4 a 3 .Con l’atteggiamento del politico responsabile dico -bisogna accettare il risultato, mica non vorrai rispettare il voto. Del resto abbiamo accettato la competizione e siamo stati ingenui. Era meglio dire “voglio questo e basta”, tua figlia avrebbe accettato. Ne sono certo, ma così è andata!-
Diciamola tutta, a me non dispiace quella variante culinaria, trovo anomalo però che quattro persone non presenti sul mio stato di famiglia (non iscritte al partito familiare) e che non si siedono tutti i giorni alla mia tavola, possano sovvertire certe decisioni. Mi immagino se accadesse coi libri da comprare o con un film da vedere in tv. O sul vino. Sarebbe una tragedia.
A mio nonno Neri non sarebbe mai successo. Se decideva che bisognava mangiare baccalà fritto e messo in salsa, da vecchio comunista, avrebbe “riunito la segreteria del partito familiare” , fatta passare la sua decisione e ordinato il da farsi a chi di dovere. Mica l’avrebbe chiesto ai vicini di corte. Ma oggi, in questo clima da “primarie aperte” sulla vita, può davvero capitare che qualcun altro possa decidere il colore della carta igienica a casa tua. Come cambia il mondo.
Io intanto, indosso ancora un giaccone di vent’anni fa che continua a piacermi.
S.G.