Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Alle primarie PD di Vecchiano ha vinto la continuità! Mandiamoli a casa!
La vicenda delle primarie del PD a Vecchiano è illuminante per il voto di giugno.
Prima di tutto, il solo fatto di aver avuto bisogno delle primarie e non confermare la fiducia al Sindaco uscente significa la bocciatura senza appello per la gestione Lunardi. In secondo luogo, l’esito delle primarie: Angori, che in paese è già stato ribattezzato “il sindaco di Nodica”, ci ha colpito per la sua coerenza: lui è la continuità rispetto alle passate gestioni, e coerentemente, nell’intervista a Canale 50 subito dopo la vittoria, ha candidamente dichiarato che lui raccoglie “gli insegnamenti di Pardini prima e di Lunardi poi”… Più sincero in tv che nel suo pieghevole di propaganda per la sfida con Meciani, nel quale sembrava che a fare promesse ai vecchianesi fosse qualcuno del tutto estraneo e lontano anni luce dalle ultime amministrazioni comunali, anziché uno che ne è stato protagonista!
Infine, un dato emerge su tutti: nella smania di rottamare tipica dei discepoli di Renzi, a Vecchiano abbiamo assistito a un PD che ha rottamato se stesso! La segreteria comunale del partito, infatti, si era pronunciata in favore di Meciani con tutti favorevoli, compreso Lunardi, e solo 4 astenuti. In una situazione normale, dopo una simile “cenciata”, i dirigenti locali dovrebbero rassegnare immediatamente le dimissioni.
Beghe interne. Quello che interessa a noi è che a pagare il prezzo di questo spappolamento del partito che ha governato il Comune per troppi anni non venga fatto pagare ai vecchianesi! Domenica scorsa, infatti, ha vinto la sintesi dell’immobilismo, potremmo quasi dire la sua “incarnazione”, un candidato che -legittimamente- ha condiviso tutte le azioni politico-amministrative di questi lustri. Ha vinto l’Assessore al Territorio, ovvero colui che ha lavorato occupandosi di ambiente e lavori pubblici, proprio i due ambiti nei quali le scorse amministrazioni hanno registrato i loro peggiori fallimenti. Quando sul territorio si pensa all’ambiente, non può non venire in mente la cattiva gestione dopo l’alluvione del Serchio del 2009, come anche la favola delle cave in sicurezza, conclusasi con la frana alla cava di monte Legnaio adiacente alla A11, e che ha causato la chiusura della strada di Radicata per ben 4 anni.
Quanto ai lavori pubblici, poi, pesa più di ogni altre cose sul curriculum del vincitore il no secco, tutto ideologico, a Ikea. E poi ancora: la questione dell’argine destro del Serchio a rischio è ancora irrisolta; Filettole vive ancora sotto la spada di Damocle degli allagamenti, a causa dei problemi verificatisi con la chiusa gestita dal Consorzio idraulico del Bucine.
Il candidato Sindaco del PD è tutto tranne che il rinnovamento di cui ha bisogno Vecchiano, dato che la prossima sarebbe la sua quinta consiliatura: nelle 4 precedenti ha fatto sia l’Assessore, tanto con Pardini quanto con Lunardi, che il Consigliere comunale. Il voto di giugno si configura, quindi, come una sorta di referendum sul governo degli ultimi 15 anni.
Pertanto, l’occasione che si presenta, per tutte le forze politiche alternative alla sinistra, è irripetibile per mandare a casa il “sistema”: un nuovo governo per Vecchiano è possibile, alla portata, ma occorre che tutti facciano la loro parte. Occorre non solo che le forze politiche del centro-destra facciano finalmente quadrato, ma anche che si riesca a trovare un accordo con le liste civiche che in questi anni hanno lavorato in Consiglio Comunale e sul territorio. E non solo. Si respira lo stesso clima che in passato si è respirato a Casciana Terme prima e a Santa Maria a Monte poi. In questo senso auspichiamo che sui programmi si possa trovare un’intesa anche con l’area di quei socialisti che si sono rifiutati di camuffarsi da riformisti: quelli che si dimisero dal Consiglio comunale per la vicenda Ikea, che a Vecchiano sono la maggioranza e hanno una tradizione forte; non possiamo pensare che a giugno intendano sostenere un PD come quello descritto sopra.
L’assist è stato servito. A noi, tutti insieme, fare goal!