Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Continua e termina il racconto del libricino del Maestro Paolini "Il mio paese" con la breve storia delle "sue frazioni".
Filettole
Centro agricolo posto fra il monte e il fiume Serchio ha una popolazione di circa 1500 abitanti. l prodotti principali sono: cereali, frutta, vino, olio. Dall’alto domina il paese un antico fabbricato di particolare importanza storica, il “Castellaccio”. Questo fu costruito dai Gambacorti nel 1300 circa e vide le lotte fra Pisa e Lucca.
Su di un poggio è: la Chiesa parrocchiale di S. Maurizio. Non lontano è l’edificio scolastico e fra gli istituti di beneficenza vi è l’asilo infantile. Esiste anche una fabbrica di liquori Barma. ll paese è collegato col comune per mezzo della strada comunale che poi continua per Lucca.
Avane
E’ un piccolo centro con circa 1000 abitanti che traggono le loro risorse di vita, la maggior parte, dalla coltivazione di cereali. Molto sviluppata è la coltivazione dell’Olivo che ricopre quasi totalmente la zona montana producendo un olio pregiato, conosciuto generalmente col nome di “Olio di Lucca”. Anche la vite è ben coltivata e pregiati e ricercati sono i vini di questa località. Vi è pure grande produzione di frutta, specialmente di pesche, e nel periodo della raccoltavi si svolge ogni giorno un piccolo mercato frequentato da commercianti di varie località. Sulla via comunale è la Chiesa di S. Cristina e la Piazza della Vittoria, mentre all’interno è l’edificio scolastico costruito nel 1911. Importante è il pastificio “Gentili” in prossimità del fiume Serchio. Esiste pure la “Distilleria Barsanti” che produce ottimi liquori. Famoso l’amaro “ Auser”. Fra i ruderi antichi vi è una torre in prossimità del confine con Vecchiano a pochi metri di altezza sul monte. ll paese è ricordato anche dal Carducci nella sua poesia “Faida di Comune”.
Nodica
Centro prettamente rurale che trae le proprie sostanze dalla terra. Conta circa 1200 abitanti quasi tutti contadini. Popolo laborioso e tenace si distingue per la sua ospitalità. Il paese è riunito e circondato dalla via comunale che biforcandosi dal lato proveniente da Vecchiano, gira intorno al paese riunendo i due bracci a ponente e continuando in unica strada per Migliarino. l principiali prodotti sono: cereali a coltura estensiva, ortaggi, frutta e vino. Ha l’edificio scolastico, costruito nel 1911, e la Chiesa parrocchiale di S. Simone e Giuda con ampia piazza circondata da platani. La Chiesa è ricca di belle pitture fra le quali quella del cielo del Coro che rappresenta la Madonna Assunta. Questa pittura è stata ritoccata di recente mentre le altre che adornano le pareti laterali sono di recente. La torre campanaria si calcola assai antica da una pietra che trovasi alla sua base dal lato di ponente. Prima dell’ ultima guerra mondiale era importantissimo il “Centro Radio” ora distrutto.
Il paese ebbe a subire una terribile inondazione nel 1941, quando il Serchio ruppe un argine e invase una grande superficie di terra. Attualmente nel periodo primaverile-estivo si svolge un piccolo mercato di frutta e ortaggi.
Malaventre
E' il vecchio paese riconosciuto ancora in diversi casi. Ad esempio: le scuole elementari sono di Malaventre e cosi la Chiesa parrocchiale. La leggenda narra che il paese fu chiamato cosi a causa di una epidemia di mal di ventre fatta scomparire poi da un Santo. Per questo il nome di Malaventre. La Chiesa demolita dalla guerra era dedicata a S. Pietro. Oggi però il paese è riconosciuto tutto col nome di Migliarino. La popolazione è dediti all’agricoltura e al commercio. Si coltivano cereali, vite, ortaggi, frutta. Il centro, distrutto totalmente dai bombardamenti aerei dell’ultima guerra, è ora quasi ricostruito per intero con moderni fabbricati che danno un nuovo aspetto al paese. Mancano ancora l’edificio scolastico e la Chiesa che presto saranno ricostruiti. Posto sulla grande arteria nazionale, Via Aurelia, Migliarino è collegato alla città di Pisa da vari mezzi: Treno e auto-servizi. E’ un centro importante per la sua stazione ferroviaria, al mezzo della quale svolge i suoi commerci con l’interno e con l’estero, esportando spinaci, cavoli, carciofi, frutta, essendo molto curata la coltivazione di tali generi.
Esisteva prima della guerra un grande mercato ortofrutticolo, coperto, che richiamava molti commercianti da varie località dell’Italia centro- settentrionale. Questo fabbricato fu distrutto dai bombardamenti. La popolazione supera di poco i 1200 abitanti. A ovest si stende la grande pineta della tenuta “Duchi Salviati” dove sorge una splendida villa. La pineta è ricca di legname che viene esportato per i diversi usi. Fra le piante conta il maggior numero di pini. Per questo esiste una fabbrica per la lavorazione dei pinoli che assorbe assai mano d’opera, specialmente, donne. La fabbrica è attrezzata modernamente. Inoltre si coltiva il tabacco e anche per questo esiste una fabbrica di essiccazione tabacchi. Ha un importante ufficio postale con servizio telefonico e telegrafico e una succursale della Cassa di Risparmio di Pisa. Fra le opere più importanti sono: la ricostruzione del ponte sul fiume Serchio; la ricostruzione della stazione ferroviaria con due piani caricatori; la costruzione di cinque edifici per case popolari e quella di uno dei palazzi per il personale che ante-guerra prestava servizio nell’importante centro radio di Nodica. Attualmente il paese va riprendendo la sua vita normale.