Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
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UN VOTO PER LA ZONA INDUSTRIALE
La Zona Industriale necessita di innumerevoli interventi che le precedenti amministrazioni non sono state in grado di attuare. La principale è la salvaguardia della sicurezza, ma anche il degrado ambientale, la prostituzione e lo spaccio di stupefacenti hanno raggiunto livelli non più tollerabili. È ammissibile che le aziende della Zona Industriale debbano ripulire ogni mattina i propri accessi da ogni nefandezza o che, già dal primo pomeriggio, abbiano, sempre davanti ai propri accessi signorine/i in attesa di clienti? Non è giusto che una qualsiasi azienda che opera nella nostra Zona Industriale debba ricevere clienti o partner in questa situazione di assoluto degrado.
La nostra Zona Industriale necessita di infrastrutture: a partire dall’urbanizzazione primaria, la rete idrica, le fognature, oltre a nuove strade ed illuminazione. Necessita di servizi e di ricezione. Non vi sono bar, ristoranti, mense asili, sportelli bancari. Necessita di nuova viabilità. Ogni zona non è integrata con l’altra; le strade sono strette e la maggior parte sono a fondo chiuso, per non dire dei ponti, che hanno una larghezza davvero risicata. Ma da chi è stata progettata? E chi è che ha autorizzato tali opere? C’è estremo bisogno anche di segnaletica orizzontale e verticale, tanto per completare l’elenco delle mancanze.
Noi di Rinnovamento per il Futuro non abbiamo la bacchetta magica, ma vogliamo che tutto ciò cambi e lavoreremo per far diventare l’intero territorio vecchianese nuovamente fruibile in tutta la sua interezza.
A partire dalla stesura e dall’approvazione di un Piano Strutturale per gli insediamenti produttivi, che salvaguardi anche quelli esistenti, con regole univoche, precise, coordinate e concordate anche con gli altri Enti, così da non dover più ricorrere ad autorizzazioni separate per ciascun Ente o alla richiesta di pareri preventivi, che possono risultare anche in contrasto l’uno con l’altro, ritardando i tempi di realizzazione delle opere e, in casi estremi, l’abbandono di progetti per sfinimento burocratico.