Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
La Maria si sveglia con forti dolori alle parti basse e cerca Loreno, suo marito, ma il letto è vuoto, nulla di strano, sarà a riguardare i bertibelli come fa quasi ogni giorno.
I dolori passano, dalla finestra vede l’acqua del fiume che rigurgita sotto i ponti e che la invoglia a fare pipì, ma lo sforzo fa ritornare di nuovo le dolorose fitte.
Il colpo della prua del barchetto al pontile di legno la rassicura perché chiaro segno del ritorno del marito, ma non così per l’uomo che si precipita in casa preoccupato solamente dal fatto che la moglie non fosse ad aspettarlo.
“Ci siamo Neno, ci siamo! Corri dalla Egle a Vecchiano e portala qui! Corri!”
Una folle corsa con la bicicletta di Ugo fino alla casa della levatrice e un calmo ritorno per le rassicurazioni che la donna gli da riguardo al tempo del parto: senza acque niente nascita.
Passano ore di trepidazione, passa tanta acqua sotto i ponti, ma niente acqua dalla Maria!
Nessuno ha pranzato, ora le doglie sono aumentate e la Egle dice che ci siamo davvero.
“Fuori tutti, acqua calda, asciugamani, chiama la mamma, smetti di piangere, vai a legare la barca che te la porta via la corrente, faccio da me, fuoriii!”
Sono le due, “ueehh”, è un maschio, come lo chiamerete?
Loreno lavorava in San Rossore!