Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Qui di seguito anche un intervento di Fabio Ceccherini, Presidente del Comitato Bocca di Serchio, in merito ad alcune questioni sul tavolo ancora poco chiare.
Non è facile capire la situazione ma alcune domande hanno comunque avuto una risposta precisa. Ad esempio la richiesta formulata dai cosiddetti “fruitori” di avere un accesso auto lungo la sponda è stata bocciata dal Presidente Cardellini mentre la richiesta di viaggiare con un motore oltre i cavalli consentiti è stata presa in carico. Il cambio di regolamento ha dei tempi tecnici piuttosto lunghi ma potrà essere effettuato, tuttavia il Presidente ha avvertito che i controlli, in caso di modifica della modalità di navigazione nel senso della velocità e non dei cavalli, saranno molto severi e chiunque non rispetterà il regolamento sarà multato. Ci sarà un presidio permanente per il controllo del rispetto della velocità.
La palizzata che divide da S.Rossore è stata giustificata per l’alto valore ambientale della zona e il Presidente ha chiesto a tutti di rispettarla, tranne una semplice passeggiata lungo la battigia che dovrebbe essere tollerata, anche se non legalizzata. Una forma piuttosto ambigua che speriamo non crei problemi ai bagnanti.
Per il problema dei permessi per la realizzazione degli attracchi nella parte privata l’intervento di Ceccherini pone delle domande a cui ancora non abbiamo risposta. Pare che per la parte già assegnata ci sia un permesso temporaneo, in attesa di una firma con tutti e tre gi attori: proprietà, Comune, Parco. Per la parte a monte pare che non ci siano ancora i permessi e l’accesso sia vietato. Stamani infatti mancava la solita fila di auto lungo il canneto, in zona vietata in quanto Parco, ma fino all’anno scorso tollerato con la concessione della chiave del cancello che stamani appariva chiuso.
Infine la parte a valle della zona assegnata, il triangolino di terra fra i due fossetti. In questo caso non sappiamo il motivo della non assegnazione. L’Amministrazione pare non abbia nessun progetto in merito ed anche Alexandre (interpellato alla consegna dei posti) non ha saputo dire il motivo della mancata sistemazione. Forse la proprietà ha qualche progetto ma al momento non sappiamo niente, se non che vi è vietato l’attracco.
Ci sono poi malumori per la cifra richiesta per l’attracco. Non so se la cifra è stata concordata con la precedente Amministrazione, certo che a molti pare piuttosto esosa, non solo per il 300 di quest’anno per un palo, ma anche per i 450 dell’anno prossimo con la sistemazione della sponda. C’è la richiesta al nuovo sindaco di fare un sondaggio con la proprietà per cercare di calmierare la richiesta.
L’ultima parte dell’intervento del Ceccherini sembra la parte più importante perché pone la domanda di cosa vogliamo fare di questo Parco: lo derubrichiamo a luogo vacanze per noi frequentatori locali cercando di strappare il più possibile deleghe al regolamento, oppure cerchiamo di salvaguardarlo rispettando le stesse regole ancora di più in modo che si conservi e si migliori per avere anche una valenza turistica? Una domanda da porre alla nuova Amministrazione Comunale.
L’intervento di Ceccherini:
“Una ovvietà che ritengo rammentare. Chi assume incarichi di organismi pubblici oltre decidere con atti, di cui ne deve assumere la responsabilità, deve anche vigilare sul loro rispetto. Qualsiasi problema che normalmente si presenta deve essere affrontato indipendentemente dalla sua soluzione, mai trascurato volutamente e meno che mai risolverlo con affermazioni e non con atti rivolte ad avere un consenso facile di platea. Per la riqualificazione della sponda destra del fiume Serchio, proprietà privata, è stato reso esecutivo un progetto per gli approdi condiviso dalle stesse e dagli Enti di competenza. Prima della sua attuazione le proprietà unitamente al Parco e al Comune di Vecchiano devono firmare una convenzione. Solo dopo la firma si possono assegnare i posti di approdo ai fruitori con i criteri descritti in apposita delibera del Consiglio Comunale e con l'inoltro degli elenchi all'Amministrazione per le verifiche necessarie. Ad oggi questa convenzione non è stata firmata con conseguenze facilmente intuibili. Una parte della proprietà ha chiesto ed ottenuto dal Parco una autorizzazione a porre dei pali per l'attracco e l'assegnazione dei posti agli utenti. Non conosco le motivazioni per le quali sia stato possibile questo atto nonostante la mancanza della firma della convenzione, sono, però, certo che sia formalmente e giuridicamente legittimo. Per tutto quello sopra esposto esistono atti di delibere consiliari che vanno rispettate ma che possono essere modificate in ogni momento. A questo proposito chiedo al Sindaco Angori di rivedere la delibera di Consiglio riferita all'assegnazione dei posti barca, parte privata, dove si è convenuto con le stesse un canone di 450 euro annui. In questa situazione confusa, ormai da troppi anni, percorrere scorciatoie superando atti formali sarebbe sbagliato. Le proprietà ritengono penalizzante la convenzione tanto da non firmarla e pur condividendo il progetto? Lo si dica. Si vogliono dare agevolazioni ai fruitori da parte del Parco? si facciano atti conseguenti. Penso, tra l'altro, a tutti gli operatori di vigilanza che non possono compiere il loro lavoro su quello detto ma non formalmente scritto. Non sarebbe giusto e nemmeno possiamo incolparli del loro poco buon senso perché sarebbe ancora più ingiusto. Una riflessione per ultimo ma la più importante. La zona di Bocca di Serchio fa parte del Parco, un territorio da salvaguardare e rispettare, quale uso ne vogliamo fare? Qual è il limite del rispetto oltre il quale non sono possibili certi tipi di fruizioni? Insomma fare chiarezza su questo dovrebbe essere impegno delle Amministrazioni Comunali, del Parco e delle forze politiche. Oggi c'è un Regolamento del Parco e sopratutto un Piano di Gestione da aggiornare e non bisogna fargli fare l'elastico sulle richieste giuste o meno che possono arrivare.”