OPRA
Lett: nc.
Andare a opra di diceva quando una persona, non avendo un lavoro fisso, era disponibile ad andare a lavorare saltuariamente per altri che avevano necessità di mano d’opera. Era pagato ad ore lavorate oppure a giornata.
I lavoranti a opra erano utilizzati in agricoltura soprattutto in occasione di lavori straordinari come la vendemmia, la raccolta del grano, del granturco, delle bietole, spinaci ecc.
ORELLANNO
Lett: nc.
L’anno scorso, l’anno passo. Curioso termine di incerta origine, ha anche un rafforzativo per indicare l’anno prima: orellanno di là.
Usato spesso in discussioni fra anziani per valutare, comparando, le differenze fra le stagioni in relazione ai raccolti.
Aneddoto.
Ci fu una volta, molti anni fa, in cui le stagioni, come accade spesso, non sembravano rispettare alla lettera i dettami del periodo. Si era formata una piccola riunione di “esperti”, anziani che discutevano appunto sulle cause di quella primavera che non ne voleva sapere di arrivare. Prendendo la parola ognuno dei presenti espresse la propria opinione. Qualcuno disse che era la “bomba atomica”, così a quel tempo si chiamavano gli esperimenti nucleari nell’atmosfera, qualcun altro dette la colpa all’inverno non troppo freddo, altri argomentarono su altre possibili cause.
Alla fine la parola passò a Aquilio del Malloggi che dopo averci pensato un po’ scosse la testa e disse:
“Mah! ‘un sarà mia sbagliato ‘r calendario?”.
P come Pasta
Se ti voi fa veni’ le ‘onvursioni
mangia le paste dello Schiofi
e bevi l’aranciata dell’Andreoni!
(Detto popolare)
Ndr: Lo Schiofi (che è un soprannome, di cognome faceva Spinabella) era panettiere in Vecchiano e faceva il pane e le paste, l’Andreoni, sempre di Vecchiano, portava delle bibite che lui stesso produceva ed imbottigliava.
Il detto popolare era impietoso essendo questi solo degli onesti lavoratori che subivano, in realtà affettuosamente, gli sfottò che erano loro diretti.
PADULELett: PADULE. [Termine toscano: palude, stagno acquitrino].
[Dal latino medievale
padulem, tratto dal classico
paludem con trasposizione delle lettere d e l, lo stesso che palude].
Il padule di cui parliamo è quello formato dalla parte vecchianese del lago di Massaciuccoli e per questo era frequentato principalmente dagli abitanti di Vecchiano, che ne avevano fatto il loro territorio di caccia, di pesca e di svago.
Era organizzato come una vera e propria città con le case nei casotti, le vie nei calatini, le piazze nei chiari. Tutti i frequentatori contribuivano a tenere in ordine il luogo per mantenere aperte le vie d’acqua fra i vari settori e difenderle dall’invasione delle cannelle, del setino, del forforone fino a creare un ambiente ideale per la caccia e la pesca, un’oasi di pace per i momenti di svago.
Tinche, lucci, muggini, crognoli, anguille ed uccelli stanziali e di passo come folaghe e germani erano pescati, cacciati e talvolta consumati sul posto in cucine approssimative, con un minimo di condimento, con quel senso di compartecipazione al luogo, con quel sentirsi a loro volta “natura”, perduto oramai nello spettro del gambero killer, nei regolamenti sempre più oppressivi, nella competitività e litigiosità dei vicini, nel miglioramento generale delle condizioni economiche delle famiglie che fa giudicare una tinca “liscosa” e le fa preferire pesci più nobili, rigorosamente di allevamento.
Umberto racconta con nostalgia quella notte passata nella scomoda botte al chiaro, con la tesa delle anatre in attesa del “re” germano che non viene, con il tormento del freddo, del disagio, dell’umidità della notte, ma anche con la meraviglia dello spettacolo dell’alba, dei colori e delle luci del sorgere del sole, dei rumori della vita che si sveglia sul lago, e con l’esibizione eccezionale di un limpido cielo notturno: spettacolo meraviglioso che ti apre il cuore e che ha il potere di darti la straordinaria sensazione di essere nel posto giusto al momento giusto.
PALLACCELett: nc.
Vezzeggiativo affettuoso rivolto non solo ai propri figli piccoli, ma anche ad estranei, sempre però con un senso di tenerezza canzonatoria.
Foto. Austerity via Aurelia 1974