none_o


Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Arabia Saudita
none_a
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
none_a
Dalla pagina di Elena Giordano
none_a
storie Vere :Matteo Grimaldi
none_a
Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
Migliarino
Incontro sulla sicurezza. Notizie utili
di G.Pardini

20/7/2016 - 19:19

Mota gente in piazza ieri sera per parlare della sicurezza nella nostra comunità. Non i soliti quattro gatti presenti per dovere e rispetto per l'Amministrazione Comunale ma molti cittadini a dimostrazione della sensibilità generale al problema.

Molto di positivo: chiara esposizione dei problemi da parte delle Autorità presenti (sindaco Angori, rappresentanti dei Carabinieri e della Polizia Municipale, una rappresentante dei volontari che si occupano delle prostitute), nessuna polemica da parte dei cittadini che sono stati i principali protagonisti della utile serata con interventi tesi ad illustrare, tramite esperienze personali, le difficoltà di vivere in una comunità che si trova a convivere con il crescente timore di una nuova insicurezza rispetto ai propri beni e alla propria incolumità personale.


Positiva anche la presenza non solo della Giunta comunale ma anche di esponenti della opposizione, fra cui Tamburini e Di Basco, a dimostrazione che il problema riguarda tutti e non può essere confinato ad una semplice contrapposizione politica fra opposti schieramenti.


Le domande, tranne alcune segnalazioni specifiche, sono servite a chiarire alcuni dubbi. Pierò C. ha chiesto se un ladro trovato in casa si può bastonare e rinchiudere senza incorrere nel reato di sequestro di persona: la risposta è positiva, lo si può rinchiudere, la legge lo permette perchè colto in fragranza di reato (sulla bastonatura non si sono soffermati); il cane di famiglia che azzanna il ladro è giustificato perché il controllo dell'animale riguarda solo luoghi pubblici e non proprietà privata.

 

Ma i più si sono soffermati sul l'importanza della partecipazione e della collaborazione dei cittadini che, come comunità, possono essere molto utili come forma di controllo e di prevenzione. Sfruttando proprio questo fatto di essere comunità, fra cui ci si conosce, con i buoni rapporti che ancora esistono con i vicini, con il concetto ancora presente nei paesi che ci si può difendere meglio se siamo uniti e solidali. Con il semplice passa parola, con l'avvertimento al vicino di casa, con l'aiuto dei mezzi elettronici oggi a disposizione della gran parte della popolazione nel caso si vedessero girare in paese personaggi sospetti.


Sono stati poi sfiorati argomenti più complessi e delicati come la certezza della pena, l'importanza della denuncia alle forze di polizia per ogni reato a scopo se non altro statistico, la maleducazione e la mancanza di senso civico per chi occupa abusivamente lo spazio dedicato ai i disabili, l'attenzione nella aggiudicazione delle case popolari a personaggi poco raccomandabili.
Quest’ultimo un problema molto serio e su cui speriamo il sindaco, che è apparso consapevole, si occupi al più presto.


Per la prostituzione il discorso è stato molto chiaro sulla difficoltà del contrasto legato alla sua natura commerciale: fina a che esisterà la domanda non potrà mancare l'offerta. Sul nostro territorio esistono tre gruppi diversi ma molto ben organizzati. Sulla Traversagna al mattino le nigeriane, 60.000 euro da restituire per ottenere la libertà, gestite da un'organizzazione formata da donne sempre di colore. Gli spazi sono ben distribuiti tanto che al pomeriggio vengono sostituite dai Trans, tutti brasiliani, più violenti, drogati, provenienti da ambienti poverissimi e violenti fin da piccoli. Quasi tutti tossicodipendenti e quindi con possibilità quasi nulla di riscatto. Terzo gruppo le bianche, specie albanesi o rumene, nella zona industriale. Queste sono a conduzione familiare, sono i mariti o i fidanzati che le costringono a prostituirsi, più o meno volontariamente. Non sono un bello spettacolo per il passante ma sono in una zona priva di abitazioni e il loro allontanamento potrebbe spingerle a spostarsi più vicino al paese per cui ogni decisione deve essere ben ponderata. Il gruppo di supporto di strada contatta periodicamente questi gruppi fornendo loro assistenza, sanitaria e di altro tipo secondo necessità, con una maggiore difficoltà con i trans per la loro violenza.

 

Non possiamo che ringraziare questi volontari per l'umanità con cui trattano queste persone indipendentemente dalla loro professione. Dalle parole della ragazza emerge con chiarezza un dato di fatto è cioè che il fenomeno prostituzione, nella nostra zona, ma direi dovunque, può essere solo controllato e marginalizzato, ma non certo risolto con formule semplicistiche o marcatamente magiche.


Due osservazioni personali per finire.
Il mio amico ex maresciallo e persona squisita ha sollecitato, come elemento fondamentale, la collaborazione dei cittadini. Una cosa su cui sono perfettamente d'accordo mentre lo sono meno sul suo invito a modificare la legge sulla legittima difesa affinchè il malintenzionato sappia che entrando in una casa privata rischia di morire sparato. Ecco io i duemila euro per una pistola l'ho investiti in un impianto di allarme, che non mi dà assolutamente la sicurezza di non subire molestie, ma mi mette al riparo però dal pericolo di uccidere qualcuno o di essere ucciso. Perchè in un probabile scontro a fuoco penso che avrei la peggio, a meno che non gli spari alle spalle quando se ne va, ma in questo caso é omicidio.


La seconda è un ringraziamento al mio amico Daniele e alla signora dell' aiuto di strada (non ricordo il nome della benemerita associazione) perché definendo il viale dei Pini come una strada a rischio mi permette di frequentarla al mattino in bici in perfetta quasi solitudine, godendo così della sua incontaminata bellezza. Stamani, tanto per dire, ho incontrato Mario. P. a piedi, due ciclisti, un uomo anziano ed una signora che mi abita vicino e un podista frequentatore abituale.


Una sola volta, durante le mie quasi giornaliere gite su quella strada, sono stato meno che tranquillo, quando ho incontrato sulla strada due cinghialini, molto piccoli e carini, ma ho avuto timore che la madre venisse a vedere che fine a avevano fatto e la cosa mi ha fatto stare un po’ in allarme.
Peccato perché questi pregiudizi impediscono a molti cittadini di godere di una zona molto bella e, a mio giudizio di frequentatore abituale, molto tranquilla.
Giancarlo Pardini

+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri

21/7/2016 - 14:09

AUTORE:
Daniele Vannozzi

L'intervento che ho fatto durante la serata voleva solo evidenziare tra l'altro che vi è anche un problema di sicurezza più diffuso ed ampio che non riguarda in prima persona alcuni singoli cittadini ma una comunità ed un ambiente. Ad esempio a mio modesto avviso le persone non indigene che frequentano la ns pineta e l'ultima parte chiusa del viale dei pini non sono certamente li perché interessate alla fauna ed alla flora locale e per respirare aria bona a pieni polmoni ... ma per altre questioni molto molto meno nobili di cui la comunità ne farebbe molto volentieri a meno.
Chi non è interessato ai loro smerci ... di certo si sentirebbe più tranquillo e sicuro senza la loro presenza ... e non solo passando a piedi o in bici lungo il viale dei pini ... ma anche in paese e in altre zone del ns comune.