Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Ieri, 8 settembre, abbiamo celebrato il 72° anniversario della Liberazione di Vecchiano dal nazifascismo.
Una giornata emozionante cominciata in sala consiliare con la presentazione del libro voluto e promosso dalla Sezione ANPI di Vecchiano, dal titolo: “Perseo Agostini. Un atto di coraggiosa umanità” a cura di Silvia Agostini, Carmignani Editrice. Una presentazione in compagnia del Sindaco Massimiliano Angori, del Presidente Provinciale ANPI Bruno Possenti, della Vice-Presidente della Sezione di Vecchiano Sara Agostini, della responsabile della Editrice Carmignani Micol Carmignani.
Io sono intervenuto concludendo gli interventi e quello che ho detto, più o meno, ve lo scrivo qua sotto.
È difficile aggiungere qualcosa e concludere questa presentazione così intensa e così ricca di emozioni; ecco che proverei a concludere senza concludere perché quello che vogliamo tutti fare con questa pubblicazione e con queste iniziative è mantenere vivo un ricordo e proiettarlo verso il futuro.
La Festa della Liberazione di Vecchiano l’8 settembre nasce un po’ per caso due anni fa quando ricorreva il 70 anniversario e da quel periodo molto è stato fatto, come oggi è dimostrato dalla presentazione del libro su Perseo Agostini. La Festa della Liberazione l’abbiamo intesa proprio come una festa, ossia un modo di stare insieme e festeggiare questo anniversario dopo le commemorazioni d’agosto dei martiri della Bonifica. Una festa, appunto, con la quale siano celebrati i ricordi, la memoria della nostra comunità: una memoria di vicende di avvenimenti e di racconti che si innestano tutti nella Storia ma che per noi hanno un significato diverso proprio perché parlano della nostra comunità, dei nostri luoghi, delle nostre persone. Senza, ovviamente, la presunzione di “avere più memorie” di altri, oggi festeggiamo i ricordi “nostri” di quel periodo tragico che tuttavia ha riscattato il Paese e lo ha condotto verso la democrazia repubblicana.
Allora, la vicenda di Perseo Agostini si situa proprio nel mezzo tra l’8 settembre 43 e l’8 settembre 44, tra l’armistizio e la liberazione. Infatti, fu proprio dopo l’8 settembre del 43, dopo l’armistizio, che la guerra entrò nelle case e nella quotidianità di tutti gli italiani: rispetto a quella guerra, intrapresa nel delirio d’espansione del regime fascista, l’Italia si arrendeva e si dichiarava sconfitta ma almeno, molti così speravano, i tanti militari al fronte sarebbero tornati a casa. E invece da quell’armistizio, da quella sconfitta a causa dell’occupazione nazista con la collaborazione fascista si generò un’altra guerra: rastrellamenti, torture, deportazioni, insomma quella “guerra ai civili” che per un anno è stata la “nostra” guerra, anche a Vecchiano.
Perseo salva un pilota americano paracadutatosi dall’aereo precipitato, lo nasconde ai nazisti che lo cercano e lo accoglie in casa come “uno di famiglia” sfamandolo e facendolo lavorare nei campi assieme ai suoi cari; in un contesto dove sarebbe bastato un pretesto qualsiasi per esser fucilati, Perseo decide di nascondere in casa, mettendo a rischio anche la propria famiglia, un uomo “caduto dal cielo”, un uomo dalla divisa nemica, un uomo che parla un’altra lingua, uno straniero. Ecco che questo titolo “un atto di coraggiosa umanità” assume un significato profondamente attuale per ricordarci che celebriamo l’umanità coraggiosa di Perseo per trasmettere oggi a tutti noi almeno un pezzettino di quella stessa coraggiosa umanità della quale abbiamo tanto bisogno.
Questa è l’occasione per ricordare uomini coraggiosi e solidali affinché la loro memoria non rimanga un dato storico del passato ma possa tradursi in un modo d’essere e di vivere da coltivare nel presente e con lo sguardo verso il futuro.