L’estate sta finendo
Forse è già finita. Domani 13 iniziano le scuole, in settimana è prevista una forte perturbazione ma già lungo tutte le spiagge si nota il cambiamento. A Marina di Vecchiano pochissime auto e parcheggi coperti quasi vuoti, a Torre del Lago (figura 1) gli stabilimenti rimasti aperti sono deserti, si stanno raccogliendo le sdraie dai bagni per riporle per l’inverno, si puliscono le sedie con l’idropulitrice prima di riporle, alcuni ristoranti sono già chiusi e i parcheggi privati sono tornati ad offrire sosta per 3 euro. A ferragosto la cifra era di 8 euro e la domenica arrivavano a 10-12 euro (parole di bagnino trovato sul posto).

Anche in darsena a Viareggio molti locali chiusi e i proprietari penso, ma sono un po’ maligno, in qualche agenzia di viaggio a prenotare un periodo di riposo in qualche spiaggia del pacifico visto che la stagione è andata bene, per quest’anno l’incasso è fatto e la direttiva Bolkestein fortunatamente ancora in discussione (!).

Un africano sceso dalla propria macchina con mia sorpresa ha raccolto un pezzo di carta e gettato nel bidone, poi dal bagagliaio ha sceso un fascio di ombrelli variopinti, segni del cambiamento dell’offerta da estiva ad autunnale.

Anche la Bocca appare deserta (foto), un ciclista prende il sole e si riposa su un tronco sulla battigia e solo un ombrellone sulla punta di sabbia. La pista ciclabile continua ad essere inagibile e si nota la solita spazzatura nella posizione dei pescatori . Un luogo da tenere presente per l’azione di volontariato degli ospiti extracomunitari.

Anche la strada del mare, da cui sono stati raccolti i girasoli che ci hanno fatto compagnia e bellezza lungo tutta l’estate,  risente del massiccio afflusso estivo e si notano rifiuti, non in grande quantità, ma diffusi per tutto il tragitto.

Due sono i motivi per questo abbandono di rifiuti: la mancanza di vigilanza e controlli, la maleducazione di molti dì cittadini. Se non si può fare la prima ben poca speranza ci può dare la seconda.

Riporto un esempio personale. In Polonia abbiamo preso un autobus di città, muniti di regolare biglietto. Ad una fermata del mezzo davanti è salito un signore vestito normalmente, la camicia fuori dai pantaloni. Un operaio, un normale passeggero, ma ecco che il tale ha estratto dalla camicia un tesserino legato al collo e ha cominciato a controllare i biglietti. Contemporaneamente un collega era salito di dietro. Nel bus, peraltro molto affollato, solo un passeggero ne era sprovvisto e lo abbiamo visto a terra, umile, che aspettava la compilazione del verbale redatto sul posto.

Forse bisognerebbe pensare che da noi la lancetta sia troppo spostata sul garantismo, di cui si fanno vanto tutti i politici che hanno occasione di parlare alla TV, e che in molte occasioni ci comporta molti ma molti guai.

P.G_