Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
TRAFFICO RIFIUTI
Non ci meravigliamo per il traffico e lo smaltimento illecito di rifiuti che hanno recentemente coinvolto la provincia di Lucca.
Dal 2002 al 2013, le indagini per traffico organizzato di rifiuti, che hanno coinvolto le aziende toscane sono 45, ben il 20.5% (1/5) sul totale delle inchieste nazionali e 13 di queste sono state direttamente coordinate da procure toscane (fonte Lega Ambiente).
L’insieme dei reati commessi, nel biennio 2012-2013, nel ciclo dei rifiuti in Toscana hanno portato all’accertamento di ben 582 infrazioni, con 778 persone denunciate, 8 persone arrestate e 218 sequestri effettuati (fonte Lega Ambiente).
Risale al 1989 l’accordo tra le ditte incaricate dello smaltimento dei rifiuti della Versilia e il clan dei Casalesi. E’ da questo momento che i camion cominciano a fare la spola tra la Toscana e le province di Napoli e Caserta con carichi di rifiuti tossici speciali, fanghi delle concerie di Santa Croce, gli scarti delle cartiere e stracci dal tessile pratese. Oltre ad un più recente traffico internazionale (Cina, Corea del Sud, India, Tunisia) e le navi dei veleni dirette in Somalia, su cui nel 1994 stavano indagando Ilaria Alpi e Miran Hrovatin.
Ma siamo convinti che una parte dei rifiuti è stata smaltita illecitamente anche nella stessa Toscana. Nel rapporto della Fondazione Antonino Caponnetto si cita un traffico illecito di rifiuti dalla Campania alla Toscana, dove i rifiuti venivano interrati in siti destinati a ripristini ambientali ed altre opere pubbliche. Per non parlare della nave contenente scorie farmaceutiche fatta inabissare nel 2009 davanti Livorno e la discarica a mare tra Gorgona e Capraia, tratto di mare dove per anni bidoni pieni di rifiuti tossici rimanevano impigliati nelle reti dei pescatori.
Con amarezza constatiamo che anche la Toscana e divenuta Terra dei Fuochi, così come confermato dall’ultima inchiesta di questi giorni, condotta dalla procura di Firenze, che indaga su “attività organizzate per traffico illecito di rifiuti”, “truffa ai danni di un ente pubblico” e “falsità ideologica”.
Sarebbero stati smaltiti illecitamente attraverso l’incenerimento, senza un adeguato trattamento, scarti di lavorazione del settore cartario lucchese, contenenti sostanze chimiche molto nocive e fanghi nocivi di scarichi industriali riversati in terreni di aziende agricole poi adibiti a coltivazione di grano. Fanghi che l’inchiesta sembra individuare come provenienti dalle aziende che gestiscono il sevizio idrico integrato (Geal, Gaia, Asa, Sea, Consorzio Torrente Pescia), e pare acquistati senza pre-trattamento, ad opera di una ditta specializzata in concimazione dei terreni agricoli mediante l’utilizzo di fanghi biologici provenienti da depurazione di acque reflue urbane. Alla faccia dei fanghi biologici!
Particolarmente grave, se confermato, questo filone di indagine che coinvolge i gestori idrici, aziende a gestione mista pubblico/privata e totalmente pubblica nel caso di Gaia, accusati di aver conseguito un ingiusto profitto derivante da un significativo risparmio sui costi della filiera per garantirne un adeguato pre-trattamento.
A completare un quadro già così grave ricordiamo le pessime condizioni di una parte consistente della falda sotterranea della Piana di Lucca, utilizzata anche a scopo idropotabile, inquinata da solventi alogenati (trielina e percloroetilene), quella di Altopascio con presenze di arsenico preoccupanti e per i pesticidi, tra tutti, citiamo solo il caso della terbutilazina, che nel 2003 ha inquinato le acque del Serchio in concentrazioni talmente elevate da non poterle imputare all’uso agricolo.
Colpa della criminalità organizzata tutto questo?
Troppo semplice rispondere si!
A nostro avviso sono colpevoli alla stessa maniera le organizzazioni criminali, le imprese che nel nome di facili profitti affidano loro i propri rifiuti, tutti quei politici prezzolati che ne hanno ignorato l’esistenza e tutti quei funzionari e dirigenti pubblici che a suon di mazzette hanno messo a tacere la propria coscienza.
Lucca 17 settembre 2016
Rifondazione Comunista lucchese
18 settembre ore 13.56