Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
Chi ha paura della normalità?
Ormai da oltre due mesi l’attività consiliare è tenuta in stand-by; se è vero che a fine luglio un consiglio è stato convocato (per obbligo legislativo) è altrettanto vero che qui da tempo non ci si confronta, né si discute né si possono fare proposte alternative per amministrare il nostro comune.
Con l’approssimarsi della fine di settembre il letargo imposto agli organi democratici comunali (a mente) non ha precedenti e non sarà certo una convocazione – tardiva – di una commissione o di un consiglio a testimoniarne il risveglio. Ci vorrebbe ben altro.
Poco importa se al protocollo giacciono atti ormai vecchi, sopraffatti dal corso degli eventi, poco importa se si sommano criticità importanti a cui sarebbe urgente più che mai dare risposta. Il palazzo dorme, nessuno lo disturbi. O meglio, dorme “narcotizzato” lo spazio del confronto democratico. Le stanze di Sindaco e Giunta lavorano (o almeno si spera) sopratutto ora che nessun confronto o nessuna “altra proposta” possono intralciarne il cammino. “Democrazia orpello inutile”, si diceva.
Stentiamo a riconoscere la nostra comunità dentro questa amministrazione. Stentiamo a sentire come sangiulianese questa paralisi imposta proprio a quelle sedi che, per decenni, hanno guidato nel confronto democratico l’avanzamento sociale di una delle più vive e ricche realtà dell’area Pisana.
Oggi come oggi pochi sanno e pochi fanno. Un’oligarchia de facto che prepotentemente si impone a dispetto di un quadro che a suo tempo (ultime amministrative) ci delineò una forza molto più esigua di quella percepita oggi.
Da tempo chiediamo un’inversione di tendenza tangibile. Allargare la partecipazione, contingentare e programmare il lavoro consiliare, dare seguito ai molti impegni trasversalmente sottoscritti in sede di consiglio e perseguire sulla strada del confronto fattivo.
Stanti così le cose non possiamo che prendere atto di una volontà nettamente contraria.
A San Giuliano chi ha paura della normalità? Chi ha paura del confronto?