Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante.
Quando ero ragazzo andavo a giocare in una corte di contadini dove viveva un mio compagno di classe alle elementari dalle suore.
Lui mi diceva di stare attento alle “lape” che potevano pinzarmi e mi ci volle un po’ per capire che le “lape” erano “le api”, ma non è tutto: se tante erano lape, una sola doveva essere, per forza, “lapa”, che diamine, lui andava a scuola!
Bello il nostro vernacolo, eccezionale nello stravolgere tagliare aggiungere unire e sottintendere come, per esempio, chiamare la lucertola “sottellera” per evidenziare il posto dove ama vivere: sotto l’edera, la famosa “ellera” dello stornello degli innamorati.
A parte il fatto che la lucertola ama il sole e non l’ombra dell’edera, mi viene da pensare a quell’associazione edera-amore eterno e allora mi domando: ma se la nostra “lapa” succhia i fiori dell’”ellera”, non sarà che quel miele poi prodotto possa essere il vero filtro d’amore?
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