none_o


Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative. 

E non c'è da cambiare idea. Dopo aver sostenuto la .....
. . . sul Foglio.
Secondo me hai letto l'intervista .....
L'intervista a Piazza Pulita è di 7 mesi fa, le parole .....
Vedi l'intervista di Matteo Renzi 7 mesi fa da Formigli .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
Arabia Saudita
none_a
Incontrati per caso...
di Valdo Mori
none_a
Dalla pagina di Elena Giordano
none_a
storie Vere :Matteo Grimaldi
none_a
Indaco il colore del cielo
non parimenti dipinto
Sparsi qua e là
come ciuffi di velo
strani bioccoli di bambagia
che un delicato pennello
intinto .....
tutta la zona:
piscina ex albergo
tutto in stato di abbandono

zona SAN GIULIANO TERME
vergogna
none_o
"Si o No"
di Trilussa

9/10/2016 - 20:01

 
Ho deciso di pubblicare un estratto di un articolo di Matteo Feltri da “La Stampa” per rendere evidente quanto difficile sia, nel nostro paese, portare a termine alcune riforme, cercare di cambiare qualcosa.

 

Siamo tutti d’accordo che alcune siano necessarie e urgenti ma ognuno ritiene indispensabili sempre quelle degli altri e che quelle proposte siano sempre sbagliate e a volte anche pericolose.

 

Il sospetto che si vogliano difendere atavici privilegi mi sembra legittimo; che ognuno abbia paura di perdere quello che ha guadagnato come categoria fregandosene dell’efficienza del servizio, anche questo appare evidente. Anche i sindacati, le centinaia di sigle presenti in Italia con le migliaia di appartenenti distolti dal lavoro produttivo (c’è un giusto mezzo anche per questo) non sono indenni da colpe. Basta pensare ai sindacati autonomi del Parlamento e alle loro proteste appena si è pensato (basta solo il pensiero) di toccare i loro privilegi e moderare i loro compensi.

 

Poi ci si può anche domandare se chi elabora queste riforme sia sano di mente, visto che il più delle volte queste vengono etichettate come peggiorative e in molti casi addirittura pericolose per la libertà e la democrazia di chi le deve subire.
Quindi qui non si tratta di cambiare tutto per non cambiare niente, si tratta di non cambiare niente per mantenere il tutto.
 
Premetto che raramente nei miei modesti articoli mi spingo oltre spiccioli argomenti di costume ma questo della Stampa mi ha colpito e arriva “a fagiolo” per il momento politico attuale, anche se il senso era quello più generale della strenua difesa di ogni categoria dei privilegi acquisiti in anni di mancato, o volutamente mancato, controllo amministrativo.
 
Faccio indiretta propaganda per il si? Perché no? Sono libero di scrivere il mio pensiero che a qualcuno non può piacere ma in questo caso non è il giornale, che parteggia, ma semplicemente chi è stato sollecitato a tenere questa rubrica e si sente autorizzato ad esprimere il suo pensiero. Pensiero senza alcun vincolo di partito se non per quella simpatia che ti fa sentire di sinistra, come me, oppure di destra come il mio amico Riccardo.
 
L’articolo è un elenco parziale dei commenti degli vari attori quando si pensava di fare riforme proprio nel loro ambito. Tutti contro con toni sempre apocalittici, con il risultato che tutti conosciamo.

Con il Paese nelle condizioni che sappiamo.
 
“La riforma/abolizione delle province non piaceva alle province e ai sindacati dei lavoratori delle province perché racchiusa in «interventi legislativi scoordinati», perché «un’anomalia in Europa», perché «confusa, pasticciata, sbagliata», perché «accentrerà la spesa pubblica», perché «produrrà solo caos», perché «poco coraggiosa» e soprattutto perché le province erano indispensabili per «rilanciare il valore di prossimità territoriale», qualunque cosa voglia dire. La liberalizzazione dei taxi ha inquietato i tassisti («riforma omicida»), quella dei commercialisti ha inquietato i commercialisti medesimi («progetto scellerato»), quella delle farmacie ha inquietato i farmacisti di città («a rischio le farmacie nelle città») e i farmacisti di montagna («a rischio le farmacie montane»). E non è mai una questione egoistica, anzi, altamente sociale. La riforma dei musei va a discapito «dei visitatori», quella dei dentisti compromette la «riabilitazione masticatoria degli anziani», quella dei benzinai favorisce «la potente lobby dei petrolieri». 


Riforma della Giustizia.  Nel 1997 l’attuale segretario del sindacato dei magistrati (Anm), Piercamillo Davigo, spiegava che «non risolve i problemi, anzi li aggrava»; nel 2004 spiegava che «non aumenta la nostra professionalità, semmai la diminuisce». Per Antonio Di Pietro, non erano riforme ma «un colpo di mano», «una vendetta», «un inciucio», «una deformazione dello stato di diritto», «una truffa mediatica», «un provvedimento criminogeno». Per il sindacato, «inefficace», «un attentato», «punirà i giudici», «pericolo fascista», «gravissima», «regolamento di conti», «incostituzionale», «ingestibile», e per fare sintesi se ne deve pensare «tutto il male possibile» e «va rivista tutta». In genere gli avvocati si limitano a scioperare, ma soltanto se la riforma riguarda gli avvocati.

 
 Riforma scolastica.  Quella di sinistra di Luigi Berlinguer non piaceva a Gianfranco Fini: «Va restituita dignità ai docenti»,  quella di destra di Letizia Moratti aveva un obiettivo: «Si vogliono regionalizzare gli insegnanti». Quella di Stefania Giannini l’obiettivo opposto: «Si vogliono deportare gli insegnanti». Ogni autunno  è caratterizzato da cortei di studenti che protestano contro qualsiasi riforma perché qualsiasi riforma fa della scuola un’azienda, e «la cultura non si commercializza». Seguono prese di posizione di Cgil, Cisl e Uil del comparto di pertinenza. «Tutto sbagliato». «E’ tutto da rifare». «Riforma da abolire». «Grosso pasticcio». «Si scommette sull’ignoranza». Perfino un «si smantella lo stato nazionale» (e una riforma non piaceva al leghista Francesco Speroni «perché non è federalista»). 

 
Non osiamo nemmeno mettere gli occhi sulle riforme del lavoro, delle pensioni, della sanità, del welfare. Non abbiamo dettagliato sulle sottocategorie cattoliche delle varie corporazioni - tipo i notai cattolici - che si sono opposte allo «stravolgimento della famiglia» in una delle tante proposte di riforma con risvolti etici. Forse è più istruttivo dare qualche spazio allo scandalo sollevato negli interessati dalla riforma del terzo settore («è senza anima»), delle guardie mediche («ha superato ogni limite»), dell’editoria («incompleta»), della Rai («dalla padella alla brace»), della tv («pasticciata»), della polizia («precipitosa e insensata»), dell’università («effetti devastanti»), dei porti («va nella direzione sbagliata»), dei produttori di vino («inaccettabile»), dei produttori di zucchero («occorre cambiare tutto»), degli operatori del settore del tabacco («effetti dirompenti») e, siccome tocca concludere, lo scandalo sollevato dalla riforma del Coni nella Federazione autonoma pugili, che nel 1999 chiedeva «più rappresentanza» per i suoi iscritti. I pugili l’avranno spuntata, supponiamo”. 

FOTO.

Il pensatore di Rodin

 

 
+  INSERISCI IL TUO COMMENTO
Nome:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
EMail:

Minimo 0 - Massimo 50 caratteri
Titolo:

Minimo 3 - Massimo 50 caratteri
Testo:

Minimo 5 - Massimo 10000 caratteri

14/10/2016 - 19:36

AUTORE:
Leonardo bertelli Migliarino

Ho seguito il consiglio , alla Conad ho trovato le candele . Però non ho trovato voti o sentenze , solo opinioni personali che , tra l'altro , non chiedo di condividere , solo di rispettare . Credo che la democrazia , le domocrazie , siano una cosa troppo seria per parlarne alla leggera come spieghi nel tuo commento . Sarà che , come al solito , in Italia crediamo di essere più avanti , salvo poi accorgersi di no , ma non mi pare che nelle democrazie occidentali i parlamenti rinuncino a riunirsi , solo perché esiste una tecnologia che permette anche di lavorare da casa . Quando si rappresenta i cittadini ( scrivere il popolo sarà troppo di sinistra ? ) ci si mette la faccia , altrimenti chi valuto poi , un tablet ?
Dal fabbretto , niente lanterne , ma ho visto che vende paraocchi...
Ps grazie per il giovane.

14/10/2016 - 15:56

AUTORE:
BdB

...si da i voti per conto suo e pensando che la gente, tutta la gente sia fatta a mazzetti come la "capomillora" o come i pomodori a piggia, poi "sentenzia" anche per altri pensando che in Via delle Pratavecchie da cima a riva siano tutti con il "preciutto sull'occhi" come lui medesimo.

No caro Leonardo del Bertelli di Migliarino!

Quando Berlusconi Silvio era capo del governo ed io all'opposizione, appoggiai in pieno la sua idea (manifestandola anche nella sez PD locale) di fare andare a Roma i nostri Deputati poche volte al mese e non solo a ratificare quello che avevano deciso le commissioni di lavoro ma partendo proprio da li.
Votare a maggioranza o all'unanimità la grande mole di lavoro parlamentare elaborata dalle commissioni parlamentari senza esautorare i nostri rappresentanti naturalmente ma liberarli dal fastidio delle cinquantine di parlamentari che chiedono di intervenire per cambiare od aggiungere una virgoletta su l'emendamento n°1491 comma tre pagina 610 (seiunozero)....per poi "rinviare" il tutto al Senato sperando che non tocchino la virgola; 'nsenò....ping-pong-pong-ping come la novella dello stento.
Quando Renzi chiamò in Via del Nazareno Berlusconi per dare il via alle riforme, io fui d'accordo e modestamente a parte anche Berlusconi fu d'accordo con me ed il segretario PD facendo votare anche Brunetta per ben due volte per il si alla riforma (che ora chiama "schiforma")
Con l'avvento del wueb anche dal capanno de' 'oniglioli Loro ed io si può seguire tutti i lavori parlamentari.
Quindi 945 Parlamentari dal martedì al venerdì in quel di Roma come nel /47 è assurdo.

Seguo Radio Radicale sui lavori parlamentari ed alle volte credimi se non fosse che la radio è mia la butterei in un pozzo nero (specialmente quando senti Calderoli difendere i suoi 8 milioni di emendamenti e...SEL che ne presenta "solo" 7.500) e poi penso che ognuno di loro guadagna in un mese quanto un nostro figliolo in due anni, eppoi leggo e sento che un parlamentare ha votato a favore tre volte per riformare la seconda parte della Costituzione (essendo anche pagato da tutti noi) ed ora come libero cittadino "dice" che il 5 dicembre vota contro quello che lui e la maggioranza parlamentare ha approvato.
Poi è chiaro che mi arrabbio un gocciolino tanto con il "solito" che perse elezioni già vinte (rincorrendo i tacchini sul tetto), non fu capace di fare un governo di scopo e neppure di far eleggere il successore di Giorgio Napolitano e poi ebbe a dire: ora dopo il 41% alle Europee siamo favoriti dal cosiddetto "italicum", ma se si perde? poi bisogna 'nda a casa; hai capito che gente!?

La foto con al centro Massimo D'Alema circondato da Fini, Ingroia, Pomicino è sicuramente un fotomontaggio perchè credo che mai e poi mai il mio ex segretario del PCI sia li ad accordarsi con l'ex segretario dell'MSI per cercare di buttare a caprioli quel che il suo erede politico Giovanni detto Gianni Cuperlo cercherà di realizzare insieme ad altri qualificati compagni di partito per un accordo di massima all'interno del partito che è ancora di Massimo D'Alema...'nsenò non c'è più religione per davvero.

nb, per "altri lumi" vedi negli scaffali li alla Conad dove lavori; mi par di aver visto delle candele. Per le lanterne vai dal fabbretto a Nodica...ci sono!.

piesse 1, io BdB, do ragione a chi l'ha! "altri" si agghengano a prescindere.

piesse 2, dice...la sua prenotazione fatta con tablet e smartetefonne o pc non vale, quindi la prossima volta che vuol venire a sciare in Trentino...venga direttamente da noi un mese o due prima, ci porti la caparra a mano ed in contanti perchè non abbiamo il POS.
...oimmena però....!

14/10/2016 - 12:55

AUTORE:
Leonardo bertelli Migliarino

Le tue parole , BdB , mi fanno sorridere . Sono parole che non avresti mai accettato se uno , mettiamo Maini , ti avesse rivolto quando governava il Cavaliere . E soprattutto non sono vere . Le riforme si devono fare , ma fatte bene , non ..." pasticciate " ? come questa . D'Alema e Bersani per un verso , ma pure Maini e il sottoscritto , avranno/avremo il diritto di esprimere il loro/nostro pensiero ? Anche se siamo su posizioni politiche diverse...e non allineati a quello quasi unico .
Attendo lumi...

13/10/2016 - 9:25

AUTORE:
...

bravo bravo bravissimo: poche parole che riassumono la -politica italiana!

13/10/2016 - 8:27

AUTORE:
BdB

Chi è all'opposizione non vorrà mai che chi governa migliori quello che é superato dall'inesorabile tempo che passa nonostate D'Alema, Bersani, Maini Ricardo&

12/10/2016 - 22:52

AUTORE:
Leonardo bertelli Migliarino

Caro PG chi ti dà la sicurezza che " dopo " sarà più facile legiferare . Il Senato , anzi quel Senato , avrà la possibilità di richiedere le leggi votate alla Camera , e porre modifiche , quelle provenienti dal parlamento Europeo tutte , e potrebbe anche avere una maggioranza diversa dalla Camera .
La riforma del Titolo V non si ferma solo alla sanità , va oltre . Punta ad eliminare la possibilità delle autonomie locali di opporsi a decisioni prese dallo stato centrale . Ti immagini se un domani a qualcuno venisse in mente di abolire o restringere i confini del nostro Parco in ragione di un qualsiasi interesse nazionale . Chi potrà impedirlo ? Vogliamo parlare dell' elettrodotto di Terna sopra Filettole ? O dell ' autostrada in Maremma ? Anche di questo tratta il referendum , anche se nessuno ne parla .

12/10/2016 - 20:08

AUTORE:
BdB

Caro Ovidio,
Io nel 2047 ho anni n° 100 e capisci bene sarò per forza maggiore meno interessato di ora alla lotta politica per cercare di vivere in un mondo migliore come si diceva un tempo noi comunisti.
Non ho da convincere chi mai si convincerà che con il "benaltrismo" che anche tu usi si riesca ad avere "quel mondo la) il migliore.
Ho sentito ieri un intervento esemplare fatto nella direzione PD in striming come usa ultimamente e Piero Fassino quando era mio segretario PDS lo trovavo anche un po noiosetto ma stavolta mi ha convinto in pieno e per fortuna mia e sua aveva solo 10 minuti a disposizione e per quello ci siamo intesi.
Farla più lunga del funaio a me non garba: anche perché ieri era ieri ed oggi è un'altro giorno.
...ma te....! un'eri bersaniano' ed ora non più! si e allora!? allora "siei" renziano? no! e allora? mapperò...Renzi ha detto le stesse cose di Enrico Berlinguer: la classe politica chiede sempre sacrifici alla povera gente, ma loro rimangono li! anche in esubero aggiungo io. Ci dissero fatte le Regioni si cancellano le province e le prefetture ed invece si fecero altri 79 deputati Europei ad un milione delle vecchie lire al giorno e con buonuscite sindacali e politiche stratosferiche.
Ci sono i tablet aperti a centinaia in Parlamento durante la settimana disse Berlusconi e tutti i Deputati fanno il loro lavoro che potrebbero fare comodamente a casa e due/tre volte al mese venire a Roma a votare più o meno sul lavoro della commissioni parlamentari; ma...ha ragione! Leonello Raffaelli veniva nel collegio della Valdisechio il sabato o la domenica a dirci cosa succedeva a Roma. Con la telematica ora sappiamo tutto e di più in tempo reale, quindi in anni n° 70 un gocciolino sarà cambiato l'approccio alle politiche o no!

...sostiene Fassino: con il proporzionale non si scappa! l'm5s vuol vincere da solo (ma con il proporzionale nisba) con governi di coalizione ci ritrovi Verdini e non è che lui diventa bianchino o rossino, riman Verdini.
Coalizione con SEL? nelle condizioni che si ritrova?
..della Appendino l'ho già detto e quindi conviene aspettare il 5 dicembre con le dimissioni o meno del Governo Renzi-Alfano e qualche santo aiuterà.
...e come disse Gianni Agnelli dopo la caduta del settimo governo di Andreotti Giulio: siemo senza governo!? ounèlostesso....!
Infatti le parti estreme o benestanti non sono interessate al governo della nazione; han "bel altro" a cui pensare-dire-fare-baciare-lettera o testamento.

...poi c'è la terra di mezzo fra SgT &Pisa:
Baroncini Claudio, Mazzarri Elisabetta, Giuliani Andrea, Balatresi Marco, Cioni Giuseppe, Mazzarri Gino, Geppi Gabriella, Del Guasta Gianfranco, Tizzanini Giuseppe, Cini Riccardo, Bellagamba Cristina, Del Sarto Antonio, Maini Riccardo, Marinsalda Alessandra, Bucchioni Giampaolo, Nencioni Fabrizio, Del Chicca Fabrizio, Pannilunghi Enzo, Benotto Gabriele, Stelli Stefano, Strignano Giuseppe, Masini Marcello, Madrigali Alma, Cintellini Isetta, Malacarne Giorgio, Paffi Claudio, Canesi Andrea, Pieri Lucia, Campani Natalia, Faggioni Paolo, Lensi Elena, Caruso Giuseppe, Bini Claudio, Tosi Riccardo, Vivaldi Rolando, Patrizia Baglione, Ruberti Cristina.

12/10/2016 - 19:49

AUTORE:
P.G_

....non mi dispiace scambiare con te le nostre opinioni in questa rubrica, primo perchè può essere utile a qualcuno e poi perchè mi sembra venga fatto con il massimo del rispetto personale (e da parte mia, anche di grande stima). Scusa se mi dilungherò un po' ma l'argomento è di per sè molto complesso per cui mi limiterò ad una parte.
E non smettere di scrivere,mi raccomando, ti aspetto.

I due rami del Parlameno equalitari furono istituiti perchè le due forze politiche maggioritarie di allora non si fidavano l'una dell'altra. Tieni presente quanta paura faceva alla DC il PCI di allora. I due rami del Parlamento paritario furono istituiti proprio per ottenere un reciproco controllo. Un'anomalia evidente ora fuori tempo che tutti hanno negli anni sostenuto di dover cambiare per rendere più snelli i lavori parlamnetari e in effetti sono molti quelli che ci hanno provato, di varie estrazioni politiche,ma sempre con un nulla di fatto. Napolitano accettò di superare il momento di crisi politica dando schiaffi a tutti in Parlamento, mentre lo applaudivano, vincolandolo ad una riforma che Renzi ha assunto come primo scopo del suo Governo. Una riforma per migliorare la funzionalità dello Stato che si dovrebbe tradurre in un maggiore facilità di legiferare, ovviare ai tanti ricatti politici delle varie lobbies che approfittano della doppia lettura, ed intervenire con maggiore celerità su quei problemi, importantissimi, che tu elenchi e che io non posso non riconoscere. Non cadere nella trappola di chi dice che stiamo perdendo tempo, è uno dei meschini argomenti che vengono messi in campo in maniera propagandistica (di Maio, ad esempio). Un esempio molto chiaro è la riforma del titolo V° che crea grandissimi problemi di competenza e di sperequazione fra le varie regioni in materia sanitaria, lo stesso per la riforma dell'Inps (lo dice Boeri che non è certo amante di Renzi), anche in questo caso grave conflitto di competenze.
Se poi vuoi parlare di riforma elettorale io sono contro le preferenze (lo era anche Bersani, se non ricordo male) perchè impedisce in forma grave il voto di scambio ed in forma minore l'arrivo in Parlamento dei vari Scilipoti, del capitano della Roma o magari di quel consigliere regionale, Fiorito,che ha avuto a Roma la bellezza di 27.000 preferenze!
Poi non condivido la tua idea della paura della vittoria della Lega. La democrazia va sempre accettata, se ci piace e anche se non ci piace.
Se non vogliamo che accada andiamo a votare e scegliamo quello che ci sembra migliore per il paese. Non mi ritrovo nelle ricerca di una legge elettorale che venga modulata a seconda delle esigenze di un singolo partito. Se con quella attuale, viste le condizioni del PD, il ballottaggio lo vincessero i 5s dovremmo accettarlo come decisione del popolo, indipendentemente dal numero di partecipanti (cavoli loro chi è andato al mare).
Chiunque ottenga la maggioranza governi, senza condizionamenti di partiti dello zero virgola per cento e assumendosi in pieno e in prima persona la responsabilità dei propri atti, prendendo tutte le decisioni senza condizionamenti, senza mediazioni ma con la sicurezza, irrinunciabile e assoluta, che fra cinque anni torneremo a votare e saremo in grado di confermare o di mandare a casa chi ci ha governato.

12/10/2016 - 17:27

AUTORE:
Ovidio DC

Caro BdB,

innanzitutto chiedo scusa a Trilussa se intervengo per la terza volta, ma a questo punto penso di aver scritto anche troppo e smetto qui. Dai tuoi interventi capisco che voterai sì, ma francamente non ho trovato un argomento che mi risulti convincente e non hai chiarito i miei dubbi di elettore che deve affrontare un appuntamento importante. Ho letto le modifiche proposte al voto e in più punti risultano incomprensibili tanto sono scritte con un linguaggio burocratico, un’antilingua lontana dal linguaggio chiaro dei costituenti e dalla comprensione dei cittadini. Questo mi pare un dato di fatto negativo e penso che sarai d’accordo. Sgridi Bertinotti sindacalista, rimproveri Zagrebelsky per aver espresso un concetto puerile e alla fine accusi tutti noi di fare da sponda a Brunetta.

Non voglio entrare su questo piano e infilarmi tra le sponde dei vari Schifani, Verdini, Alfano, Jp Morgan, Confindustria, Cisl per arrivare fino a Renzi. La Costituzione è di tutti ed è naturale che gli schieramenti siano ampi ed è bene che i cittadini si interessino. Forse sarebbe stato necessario trovare un clima e un contesto migliori e di collaborazione senza dividere il paese (e la sinistra) prima di toccare una Costituzione, che è la casa di tutti gli italiani. Il dibattito sulle modifiche costituzionali non mi appassiona molto, la Grande Riforma non mi pare un obiettivo prioritario, penso che i cittadini abbiano altre esigenze, per esempio il lavoro che manca, la lotta all’evasione fiscale, alla mafia e alla corruzione, i dati dell’economia che non sono buoni, le persone che vivono in povertà, le pensioni, i giovani senza un futuro che se ne vanno all’estero.

Citi Obama, Presidente di uno Stato federale, il sistema elettorale statunitense è assai diverso dal nostro, ma ti faccio una domanda maliziosa: visto che dici che ha governato bene, come mai non si è accorto di cambiare la Costituzione che è la stessa dal 1787 (salvo qualche emendamento in 229 anni) per governare meglio?

Quanto alla legge elettorale frutto dell’accordo Renzi-Berlusconi (patto del Nazareno del 2014 e poi modificata e approvata) tengo il mio punto di vista. Non mi piace che venga attribuito a una forza che al primo turno arriva al 40% un megapremio di maggioranza (340 seggi, il 55% del totale) e non mi piace che al secondo turno sia eliminata ogni tipo di soglia e sia dato il premio di maggioranza alla lista che prende più voti. Così il voto di un elettore vale quattro e quello di un altro vale uno. Su questo punto mi pare che anche Renzi pensi a qualche correzione e forse, prima del 4 dicembre, qualcosina cambierà. Ma i miei dubbi restano e nel dubbio, non fidandomi delle novità poco chiare, voterò no perché penso che non si debba cambiare una Costituzione con un clima politico apocalittico, l’esatto contrario di quello che avvenne nel 1947.

Grazie del dialogo che mi ha spinto a riflettere. Saluti.

12/10/2016 - 0:51

AUTORE:
BdB

...con i se ed i ma anche Bertinotti poteva fare il Presidente del Consiglio ed invece quando gli toccò la responsabilità di governo non volle fare il Ministro del lavoro perché li c'era da firmare qualche contratto statale come minimo e Lui, anche da sindacalista "dice" che non abbia mai firmato un contratto.
Il concetto peurile dello andare a votare in tre è stato espresso anche da Gustavo Zagrebelsky nell'incontro con Renzi sostenendo che alla votazione del Presidente della Repubblica Italiana "se" le minoranze non si presentano al voto, ma, è notorio che si, spesso maggioranza e minoranza votano scheda bianca ma han partecipato al voto fino ad oggi con percentuali che superano il 94% ed un domani per far dispetto alla moglie...mavvia...!
Se poi Lega e Forza Nuova sono le due maggiori forze che si presentano al ballottaggio vuol dire che noi (la sinistra) siamo dei coomeri ed è giusto andare a fa ranocchi.

La legge elettorale per i Sindaci da la garanzia di governo già dal giorno dopo e al 99% un Sindaco governa per 5 anni e non come quando il Sindaco veniva eletto dai Consiglieri Comunali ed è notorio che al Sud Italia governavano i Commissari Prefettizi più dei Sindaci cambiati ogni quattro mesi come le stagioni dell'anno non dagli elettori ma dai loro rappresentanti incapaci o marpioni.

Forse la Appendino non è Sindaco di Torino?
Eppure al primo turno prese il 31% ed al ballottaggio vinto e poi per legge ha il 60%.
Con la legge attuale se il PD di Bersani invece del 25% prendeva il 40% gli stavanzavano i voti per governare da solo.
Obama ha governato e bene con meno voti % della Appendino senza doppio turno.
Non va bene?
Va bene in Spagna? Va bene in Italia e Grecia con destra e sinistra al governo insieme?

Andava bene ai 954 parlamentari votare a maggioranza il governo dei tutti tecnici Monti-Fornero e prendere lo stesso stipendio?
Ultima notazione: ma se....se Renzi non diceva di dimettersi dopo un suo fallimento nella "cosa" più importante nell'accettare la sua candidatura; le Riforme Istituzionali, cosa si credeva, che Brunetta Renato non dicesse: votate NO per mandare a caprioli il governo Renzi-Alfano.
Già si era visto che interesse avevano quelle povere pompe in mare per "giocare" di sponda: picchiate li per "coglie" di la diceva/dicevano Brunetta Renato&.

11/10/2016 - 23:33

AUTORE:
Ovidio DC

Caro Trilussa,

è in parte vero quello che dici all’inizio della tua risposta: il voto sul referendum costituzionale sta diventando un referendum su Renzi e lui ci ha messo del suo. Però non mi soffermerei tanto sulle critiche degli inquilini ventennali di palazzo, quanto sui dati economici che confermano la situazione di stallo dell’Italia. Qui è lo scoglio vero, la difficoltà seria del governo.

Quanto al merito delle modifiche costituzionali, tu affidi il tuo sì a una riforma “non perfetta” (ma allora perché votarla, sarebbe meglio attuare la Costituzione) per “l’abolizione del titolo V”. Mi pare che il referendum preveda invece la “modifica del titolo V”. Cosa trovi di indispensabile in queste modifiche però non lo spieghi.

Anche il discorso sui meccanismi elettorali mi sembra sbrigativo come lo metti tu. Il cuore del problema è che una forza che supera il 40% ottiene il 54% dei seggi alla Camera e si prende la maggioranza. Se non arriva al 40% si va al ballottaggio fra le due liste più votate: quella che vince al secondo turno, a prescindere da quanti elettori vanno alle urne, si prende 340 seggi. Dunque, in questo caso, scompare anche una soglia di voti. Paradossalmente, se non ho capito male, se a votare ci andiamo in tre vince chi prende due voti. Così la “sovranità che appartiene al popolo” e la democrazia vanno a farsi benedire.

Anche la tua conclusione “chi non vota ha sempre torto e si merita quello che gli capita” mi lascia perplesso. Se, nella peggiore delle ipotesi, al ballottaggio ci vanno la Lega e Forza nuova vacci pure tu a votare.

Un saluto cordiale

11/10/2016 - 16:11

AUTORE:
P.G_

E' ormai sempre più evidente che il referendum costituzionale sia diventato un referendum su Renzi. Lo si sente anche dai dibattiti televisivi dove immancabilmente il discorso si sposta dalla Costituzione al personaggio e ai suoi ministri (Boschi in testa). Personaggio a cui vengono attribuite tutte le colpe delle cose che non vanno: lavoro, scuola, diritti, giustizia spesso proprio da coloro che sono in Parlamento da una ventina d'anni e che rimangono i massimi responsabili della grave situazione economica, sociale, culturale e soprattutto civile e morale del Paese.
Lui stesso lo ha personalizzato ed è stato coerente, al contrario di quello che pensano tutti. E' arrivato al governo con l'impegno preciso di fare le riforme e se le riforme non passano non può fare altro che dimettersi. Anzi, io suggerirei di farlo prima del referendum, in modo da spostare l'attenzione sul quesito invece che sulla persona.
Sono un renziano delle prima ora ma devo ammettere che avrei molte critiche da fare sul presidente del Consiglio, nella sostanza e soprattutto nella forma, ma pur non condividendo totalmente il cambiamento mi sembra che sia necessario fare un passo avanti nella direzione di una riforma,forse non perfetta, ma con l'alternativa di lasciare le cose come stanno per un altro ventennio.
Avrei preferito l'abolizione del senato, sono contrario alle preferenze ma l'abolizione del titolo V° (grave errore della sinistra di Bersani e D'Alema, tanto per fare nomi) mi sembra indispensabile, ad esempio. Non mi spaventa invece l'asso pigliatutto del 37%. Così sono i Comuni e non mi sembra uno scandalo antidemocratico (Cascina docet, se il PD andava compatto al voto la Lega si grattava). Poco male, giudichiamo la giunta Ceccardi fra cinque anni e se ha fatto bene la rivotiamo, se ha fatto male va a casa.
E' la democrazia, bellezza.
E chi non vota ha sempre torto e si merita quello che gli capita.

11/10/2016 - 0:20

AUTORE:
Elettore

Od altro!?
Per la legge elettorale non occorre scomodare "la Carta".
nb, un senatore dell'm5s è stato eletto con centottantuno voti popolari;
un "senatore" di quelli nuovi, presidente di regione con un milione e centomila voti popolari.

10/10/2016 - 18:09

AUTORE:
Ovidio DC

Caro Trilussa, c’è del vero in quanto scrivi, ma vorrei muoverti alcune obiezioni a proposito di riforme.

Ti ricordi quando fu introdotto lo Statuto dei lavoratori, l’università aperta a tutti, la scuola a tempo pieno, il divorzio, l’aborto, il nuovo diritto di famiglia, la cancellazione del reato di adulterio femminile, l’assistenza sanitaria, l’istituzione dei consultori, il limite alla carcerazione preventiva, la fine della reclusione dei malati mentali nei manicomi, la riforma penitenziaria, l’apertura degli asili nido pubblici per i bambini da 0 a 3 anni, la tutela delle lavoratrici e dei lavoratori e i permessi di maternità e paternità, l’obiezione di coscienza per chi non vuole impugnare le armi, eccetera eccetera eccetera. Erano gli anni Sessanta e Settanta ed eravamo in massa in piazza a lottare per ottenere queste riforme. Volevamo il cambiamento…

Ma non tutti i cambiamenti sono positivi… Dieci anni dopo, a inizio anni Ottanta, tutte queste cose cominciarono a essere messe in discussione. Iniziarono altre riforme…

E veniamo all’oggi. Tutti chiediamo, per esempio, una riforma elettorale. Il Porcellum è una porcata e l’Italicum una schifezza con uno spaventoso premio di maggioranza che regala una maggioranza bulgara a una minoranza del 37%, neanche la legge truffa arrivò a tanto.

In conclusione, non dividiamoci tra chi vuole le riforme e chi no. Direi che ci sono riforme fatte bene e riforme fatte male. Le riforme servono per migliorare e semplificare. Per esempio: riduzione del numero di deputati e senatori e diminuzione dei loro stipendi e indennità. Applicazione dell’articolo 1 della Costituzione che pone il lavoro alla base della democrazia. Reddito di cittadinanza alle persone in difficoltà, eccetera eccetera eccetera.

Faccio un po’ di propaganda indiretta anch’io che a volte sono invitato a scrivere su questo spazio. Sul voto referendario mi ha di recente colpito l’articolo “Come smontare gli argomenti del sì” di Massimo Villone. Credo che questa Costituzione sia riformabile, ma non sia superata, non penso che impedisca l’ammodernamento del nostro Paese, non penso che i diritti siano un freno allo sviluppo economico, non credo che la partecipazione politica sia da ridurre. Pertanto, prima di rinunciare al mio diritto di voto per eleggere il Senato, ci penserò molto bene e cercherò di capire meglio i contenuti della riforma costituzionale, perché dopo il 4 dicembre non ci sarà davvero data un’altra opportunità di cambiare per molto tempo.

Cordiali saluti