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Una vicenda tutta personale viene descritta in questo nuovo articolo di Franco Gabbani, una storia che ci offre un preciso quadro sulla leva per l'esercito di Napoleone, in grado di "vincere al solo apparire", ma che descrive anche le situazioni sociali del tempo e le scorciatoie per evitare ai rampolli di famiglie facoltose il grandissimo rischio di partire per la guerra, una delle tante. 

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per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Ripafratta, 12 luglio
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Bagno degli Americani di Tirrenia
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Molina di Quosa, 8 luglio
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Casciana Terme Lari-Pontedera, 12 luglio-3 agosto
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San Giuliano Terme, 30 giugno
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Alzarmi prestissimo al mattino
è un'adorabile scoperta senile
esco subito in giardino
e abbevero i fiori
Mi godo la piacevole
sensazione
del frescolino .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
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VACCINAR-SI

23/10/2016 - 11:50


Vaccinar’SI


Nel nostro mondo civilizzato uno dei più grandi successi ottenuti dalla scienza e dalla ricerca nel campo della  lotta contro le malattie infettive sta purtroppo lentamente determinando la comparsa di in un grave rischio per la salute dell’intera comunità. Il motivo di tale rischio è legato proprio al miglioramento delle condizioni sanitarie della popolazione generale che ha avuto come conseguenza l’assenza quasi completa di un contatto diretto delle persone con la morte e la malattia.


Questa mancanza riguarda in maniera particolare e specifica le malattie infettive la cui gravità, in tempi passati , era sotto gli occhi di tutti; tutti erano direttamente a conoscenza dei pericoli che correva il soggetto se veniva colpito da una polmonite o da una gastroenterite, oggi malattie considerate universalmente importanti ma assolutamente non pericolose.


Nella vita di tutti i giorni i nostri padri e i nostri nonni  sono stati sicuramente testimoni diretti di familiari, parenti o amici gravemente malati, restati invalidi o morti per una malattia infettiva mentre ora queste appaiono patologie confinate negli ospedali, quasi invisibili e conosciute solo come notizia ma non vissute direttamente.  Questo fa loro perdere importanza e le fa considerare come casi isolati, spesso dovute a cattivo comportamento, situazioni di disagio, una specie di castigo divino che noi mai e poi mai colpirà noi o i nostri figli.


Il progresso medico ha quindi generato nella popolazione comune il falso concetto di esserci liberati per sempre da questo flagello.


Ci occupiamo con amore e preoccupiamo per i nostri figli (perché ce ne sentiamo giustamente responsabili), ma spesso usiamo accorgimenti e attenzioni che possono, in molti casi, non contemplare la protezione contro la possibilità che si possano ammalare di una malattia infettiva, una malattia che può avere anche gravi e permanenti conseguenze.


Le statistiche sono molto chiare a questo proposito e riportano ancora molte e gravi complicazioni per queste malattie (basta pensare, qui in Toscana, al problema della meningite batterica), purtroppo accompagnate da un brusco quanto pericoloso aumento del rifiuto delle vaccinazioni per i figli minori da parte di molti genitori.


La scomparsa di molte malattie infettive molto presenti in passato infatti è dovuto proprio alle campagne vaccinali di massa che hanno reso la popolazione immune mediante la formazione di anticorpi specifici che hanno un doppio ordine di protezioni: una protezione individuale (la persona vaccinata) ed una protezione comunitaria poichè i germi responsabili della malattia di fronte ad una popolazione completamente, o in gran parte vaccinata, non hanno possibilità di passare da un ospite all’altro e quindi di riprodursi. E’ il caso della vaccinazione antinfluenzale che oltre a proteggere individualmente il singolo ottiene, in caso di vaccinazione di massa, la protezione dell’intera popolazione.


L’assenza quindi molte malattie nei paesi occidentali è un fatto acquisito proprio grazie a questo ed un abbandono della pratica comporterà il crescere di un nuovo rischio per il futuro, un rischio che subiranno soprattutto i nostri figli e i nostri nipoti non vaccinati.


E va considerato anche un fatto culturale: se il genitore può permettersi di non vaccinare il proprio figlio per la rarità della malattia è proprio perché molti altri prima lo hanno fatto, riducendo quindi l’incidenza della malattia stessa. La tua sicurezza dipende dagli altri, il suo rifiuto spezza la catena della solidarietà.


Un altro motivo molto valido a favore delle vaccinazioni è la comparsa di molti ceppi di germi resistenti agli antibiotici. Sono anni ormai che non compaiono nuove famiglie di antibiotici e i batteri sono ormai diventati molto resistenti a quasi tutti quelli in nostro possesso. I rari nuovi presidi hanno la caratteristica di essere molto costosi e vengono riservati agli ospedali per un doppio motivo: il costo, senza dubbio elevato, ma soprattutto per riservarli ai casi più gravi, ai batteri più difficili e resistenti in modo da preservare, almeno per un certo periodo, la loro efficacia clinica.


Alcuni genitori rifiutano di vaccinare i loro figli per paura dello sviluppo di reazioni al vaccino o per il rischio della comparsa di alcune malattie neurologiche come l’autismo. E’ una affermazione campata in aria e diffusa nel Web come tante altre panzane ma per alcuni è stata presa come giustificazione alla propria sciagurata decisione del rifiuto.  Nel Web si trova di tutto, falsità scritte spesso da ciarlatani, megalomani, faccendieri, interessati a vendere qualcos’altro o a proporre alternative fantasiose o addirittura a pagamento. Non hanno nessuna validità scientifica e spesso sono solo personaggi in cerca di notorietà o addirittura per lucro o malafede. E’ notizia di ieri che un medico fiorentino è stato denunciato e rischia la radiazione dall’Albo proprio per aver fatto campagna contro le vaccinazioni infantili. Questo medico non ha forse ben capito il suo ruolo e si è trasformato da utile presidio sanitario a pericoloso fomentatore di rischio.


E’ importante comunque che il genitore sappia che la mancata vaccinazione, e quindi la sua responsabilità in merito, non sarà limitata all’età infantile ma la mancata difesa durerà per tutta la vita e se alcune malattie oggi nel nostro paese sono rare non lo sono in altre. Ogni viaggio o trasferta in altri paesi dove queste sono endemiche, presenti, metterà il soggetto a rischio, vivrà con trepidazione e paura la trasferta sapendo di non essere protetto. Pura che coinvolgerà necessariamente anche il genitore responsabile della mancata vaccinazione.


Ma che rischio si corre con la vaccinazione? Una domanda logica che ha una risposta altrettanto logica, non per una valutazione personale che può essere errata, ma su modelli matematici, statistici, che non sbagliano mai perché impersonali.


Vediamo solo un caso: morbillo. Il morbillo di solito ha un decorso, impegnativo ma benigno,  può dare però anche  gravi complicanze, di cui la più temibile è l’encefalite. L’encefalite morbillosa ha una frequenza non indifferente: 1 su 1000 casi di malattia, non è poco. Su 1000 casi di morbillo in uno di questi si sviluppa l’encefalite morbillosa. Ma anche la vaccinazione può scatenarla, lo sappiamo, ma la statistica dà ampiamente la preferenza alla vaccinazione sulla malattia perché i dati parlano 1 su 1.000.000 di dosi e controlli più recenti stimano l’evento con un incidenza pari ai non vaccinati. 

Il rischio della vaccinazione quindi, per quanto riguarda la complicanza più terribile del morbillo, pur presente, risulta ben mille volte inferiore al rischio della malattia per cui la conseguente decisione dovrebbe essere abbastanza logica.
Per gli amanti del web possono riferirsi a questo sito
 
http://vaccinarsi.blogspot.it/2012/06/la-sicurezza-del-vaccino-mpr-morbillo.html             

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