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Evento davvero memorabile a san Giuliano Terme il 25 luglio a partire dalle ore 18, all'interno del Fuori Festival di Montepisano Art Festival 2024, manifestazione che coinvolge i Comuni del Lungomonte pisano, da Buti a Vecchiano."L'idea è nata a partire dalla pubblicazione da parte di MdS Editore di uno straordinario volume su Puccini - spiega Sandro Petri, presidente dell'Associazione La Voce del Serchio - scritto  da un importante interprete delle sue opere, Delfo Menicucci, tenore famoso in tutto il mondo, studioso di tecnica vocale e tante altre cose. 

Che c'entra l'elenco del telefono che hai fatto, con .....
Le mutande al mondo non le metti ne tu e neppure Di .....
Da due anni a questa parte si legge che Putin, ovvio, .....
È la cultura garantista di questo paese. Basta vedere .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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di Bruno Desidera
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di Matteo Renzi, senatore e presidente di IV
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Da un'intervista a Maria Elena Boschi
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Di Mario Lavia
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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Mauro Pallini-Scuola Etica Leonardo: la cultura della sostenibilità
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Incontrati per caso
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APOCALISSE NOKIA di Antonio Campo
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Una "Pastasciutta antifascista"
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Pontasserchio, 18 luglio
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Pisa, 19 luglio
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di Alessio Niccolai-Musicista-compositore, autore
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Il mare
con le sue fluttuazioni e il suo andirivieni
è una parvenza della vita
Un'arte fatta di arrivi di partenze
di ritorni di assenze
di presenze
Uno .....
Nel paese di Pontasserchio la circolazione è definita "centro abitato", quindi ci sono i 50km/ h max

Da dopo la Conad ci sono ancora i 50km/ h fino .....
SEGNI E SOGNI
Daniela Sandoni
RITRATTO D’ARTISTA: Rosa Corrieri

6/11/2016 - 20:27

 
Nota biografica:
 
Rosa Corrieri nata a Careggine (Lu) il 13/04/1922, abita a Migliarino Pisano; artista autodidatta, inizia a dipingere nel 1960; nel corso degli anni ha partecipato a molte mostre collettive ed ha esposto i suoi quadri in svariate personali ottenendo numerosi consensi di pubblico e di critica.
Nel corso della sua carriera non si è limitata alla sola pittura, ma ha espresso la propria sensibilità anche in altre attività artistiche tra le quali mi piace qui ricordare, negli anni settanta, l’adattamento teatrale e musicale (canzoni ideate da lei stessa) della commedia di Silvano Ambrogi “La via manca”, interpretata dai ragazzi delle scuole elementari presso il Circolo Arci di Migliarino e, nello stesso periodo, una interessante mostra realizzata negli ambienti del Comune di Vecchiano, in occasione dell’ anniversario della liberazione. I quadri pubblicati sul notiziario del Comune stesso, furono proiettati più volte nei documentari “Luce” nei cinema di Pisa.
 
 
Rosa Corrieri: pittrice per amore.
 
Intervistare un’artista è una strana avventura soggetta a molte variabili che ne possono condizionare l’esito. Tra le più significative troviamo: la capacità di mediazione dell’intervistatore con il personaggio intervistato; la pertinenza delle domande; l’abolizione di quelle imbarazzanti; il seguire un percorso logico preciso ed interessante, l’originalità degli interrogativi per incuriosire e informare i lettori; un’atmosfera serena e rilassata tale da influire in modo positivo sulla qualità dell'intervista.
In questo caso però, tali accorgimenti sono risultati del tutto inutili (più avanti ne capirete la motivazione). Perché allora insistere sull’intervista? Perché questa pittrice, è una persona che ha tracciato un bel segno nella vita culturale e sociale del paese di Migliarino ed anche nella mia; da lei ho ricevuto affetto, consigli ed incoraggiamenti per la mia attività artistica ed è quindi un piacere ed un onore inserirla nel percorso di questa rubrica.
Sono molti mesi che sto pensando al modo più idoneo per poter realizzare comunque questo ritratto d’artista e sono giunta alla conclusione che la cosa più accessibile sia trasformarlo in un racconto breve con l’aiuto dei ricordi. I ricordi del figlio, (purtroppo il suo inseparabile marito è scomparso), dei parenti e modestamente, dei miei.


                Quando ho conosciuto Rosa non era più giovanissima, ma ancora bella ed elegante per l’accuratezza della sua persona e per l’atteggiamento composto e deciso. Le sue mani, magre ed affusolate, impreziosite da un anello con corniola, disegnavano nell’aria i suoi pensieri. La cosa più preziosa però, erano i suoi occhi, lucenti in un modo particolare, specialmente quando parlava d’arte e di pittura soprattutto.
                La sua pittura si rifà alla tecnica figurativa tradizionale dimostrando coerenza verso un impronta che si è data sin dall’inizio, ritraendo quello che vede e quello che la ispira. Il mondo vegetale, la campagna, le strade solitarie, quelle dove si può ancora passeggiare, le nature morte rilevano le riflessioni della pittrice, gli stati d’animo idilliaci che vogliono indicare un modo di vivere sereno.
Oggi i suoi colori sono stati riposti, le spatole sono immobili, le tele sono bianche …, non le è più possibile rispondere ad una intervista perché l’artista di cui vi parlo è affetta da una malattia che le ha provocato un lento declino delle capacità di memoria, di pensiero, di ragionamento e di rapporti sociali. In fondo ai suoi occhi però, c’è ancora quella luce particolare che talvolta la riallaccia alla realtà, specie se si fa riferimento alla sua pittura.
Rosa seppur autodidatta, conosceva a fondo la pratica e l’applicazione delle tecniche artistiche: la pittura, il disegno, la geometria, la prospettiva, l’anatomia, lo studio della luce e dei colori, la composizione e qualsiasi altro elemento fosse utile per la realizzazione di un’opera pittorica le erano congeniali. L’acquerello, l’olio, la tempera, il disegno, la grafica, tutto le era confacente perché per lei dipingere era una passione che svolgeva con amore. Amava dipingere paesaggi a spatola con tocchi veloci e leggeri, densi di colori e pieni di sole, di aria e di vento. Questa tecnica pittorica, forse perché una delle più versatili ed affascinanti, era la sua preferita: questo preciso strumento che ha vagamente le sembianze una piccola cazzuola le permetteva di stendere i colori sulla tela evitando il classico pennello. La resa ottenuta era certamente di grande effetto, in quanto le immagini riuscivano ad assumere una particolare corposità e profondità che lei sapeva gestire con maestria ed esperienza. Descrivendo il suo lavoro “spatolava” l’aria con ardore e riusciva a trasmettere la propria passione a chi l’ascoltava; parlava delle sue opere con affetto e con modestia ed ammirava ed incoraggiava il lavoro degli altri.
  
Il poeta messicano e premio Nobel Octavio Paz dice: “La memoria non è ciò che ricordiamo, ma ciò che ci ricorda”. Intorno a Rosa Corrieri i suoi cari ed i suoi amici sono la sua memoria colorata di tanto affetto.

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11/11/2016 - 17:47

AUTORE:
Clarissa

La memoria collettiva riesce a trasportare le persone nel paradiso dei ricordi, ed è innegabile, ma resta la tragedia umana dell'individuo che viene sconfitto dalla malattia e la rabbia per non saperla debellare.
Un affettuoso abbraccio a Rosa che dato il suo prezioso contributo per diradare il grigiore e migliorare l'esistenza di molti.