Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA sono la figlia della "Cocca".
Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.
Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è ancora comunità.
PRIMO GIORNO DEL PISA BOOK FESTIVAL 2016
TAGLIO DEL NASTRO CON CATHERINE DUNNE
L’INAUGURAZIONE DEL SALONE DELL’EDITORIA INDIPENDENTE, AL PALAZZO DEI CONGRESSI DI PISA, HA VISTO UNA GRANDE PARTECIPAZIONE DI PUBBLICO.
CATHERINE DUNNE, MADRINA DELL’EVENTO, HA LETTO IL SUO DISCORSO D’APERTURA DAL TITOLO «BORDERS».
È un tripudio di verde e di viola, quest’anno, al Palazzo dei Congressi di Pisa. Il Pisa Book Festival ospita l’Irlanda, e fa le cose in grande. Il paese natale di James Joyce dà il cambio alla Scozia, ospite del 2015, e offre tutte le proprie eccellenze in campo letterario per favorire una delle contaminazioni culturali più affascinanti e ricche del mondo della letteratura e dell’editoria italiana. La quattordicesima edizione del Pisa Book Festival è ufficialmente iniziata.
Nella sala Pacinotti, alle 11, hanno preso la parola le autorità, in attesa del discorso di Catherine Dunne.
Al taglio del nastro, assieme a Catherine Dunne e Lucia Della Porta, direttrice del festival, sono intervenuti Marco Filippeschi, sindaco di Pisa, Claudio Pugelli, presidente della Fondazione Pisa, Cosimo Bracci Torsi, presidente della Fondazione Palazzo Blu, Federico Papineschi, presidente Rotary Club Galilei Pisa, e Bobby McDonagh, ambasciatore d’Irlanda.
Il primo cittadino ha ribadito la «straordinaria unicità del Pisa Book Festival, che va di pari passo con la grande varietà dell’offerta culturale, molto importante per la città». «Questa sala gremita dimostra che il Pisa Book Festival cresce di anno in anno – afferma Lucia Della Porta –. Forte il legame con le scuole e con il paese che quest’anno ci onoriamo di ospitare: l’Irlanda».
Per l’ambasciatore McDonagh, «l’Irlanda è, sì, un paese piccolo, ma sa essere una superpotenza letteraria».
Spazio, infine, al discorso di Catherine Dunne, «Borders». La grande scrittrice irlandese, tra gli altri concetti, si è soffermata sull’importanza della letteratura nella formazione del senso di identità nazionale.