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Un paese che amo, il paese della mia mamma.Anche ora quando vado a RIPAFRATTA  sono la figlia della "Cocca".

Un paese con una storia importante che conserva vestigia di grande rilievo.

Un paese rimasto inalterato nel tempo, non ci sono insediamenti nuovi, potrebbe essere il set di film d'epoca perché  anche le case, le facciate conservano la patina del tempo.Un paese che è  ancora comunità.  

Ricordate il tubo di refrigerazione della nuova pista .....
. . . come minimo si risponde due volte altrimenti .....
. . . siamo a M@ sterchief. Sono anni che giri/ ate .....
. . . Velardi arriva buon ultimo.
Il primo fu il .....
per pubblicare scrivere a: spaziodonnarubr@gmail.com
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Raccontino di Giancarlo Montin
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Incontrati per caso...
di Valdo Mori
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di Angela Baldoni
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Qualcuno mi sa dire perche' rincoglionire
viene considerato un inevitabile passaggio
alla fine del faticoso viaggio
vissuto da tutti con coraggio?
Il .....
ad oggi la situazione è peggiorata
ora anche tir, pulman turistici , trattori, camion con cassoni per massi,
etc. . E ad alta velocita,
inquinamento .....
San Rossore
Il mare ingoia le dune di San Rossore

23/11/2016 - 11:23

Il mare ingoia le dune di San Rossore avanzando inesorabilmente verso la foce insabbiata del Fiume Morto Vecchio (area di grande rilevanza naturalistica ormai a poche decine di metri dalla battigia!). Ne sono testimonianza  i pali di fondazione del percorso di legno sulle dune sospesi nel vuoto: una struttura inaugurata soltanto nel 2008 e adesso chiusa per motivi di sicurezza che rischia nelle prossime settimane di collassare definitivamente tra la furia delle onde.
Un danno gravissimo che ne causa altri di non minore importanza. I danni di questo inarrestabile fenomeno, infatti, riguardano dove più dove meno tutto il tratto costiero della Tenuta minacciando, ormai da diversi anni, ambienti per cui il Parco è famoso nel mondo come le importantissime lame di acqua dolce, le pinete, non risparmiando neanche i manufatti presenti come la villa del Gombo.
Con la scomparsa delle dune, in diversi  tratti, le onde, durante le violente libecciate, inondano i terreni  retrodunali  questo ha influenza  negativa sia sulla Pineta di Pino marittimo, già duramente provata dagli attacchi di  Matsucoccus  feytaudi Ducasse, sia sulla vegetazione che la fauna di acqua dolce per l’inquinamento dell’acqua salata.
La progressiva salinizzazione delle lame retrodunali  mina anche la loro funzione di barriera idrostatica contro la risalita, nel sottosuolo,  del cuneo salino che espandendosi nell’entroterra causa danni anche  ai boschi di latifoglie ed ai terreni coltivati.
Una situazione di massima urgenza già segnalata nel 2009 che sta provocando la perdita di un patrimonio unico per la quale si chiede alla Regione di intervenire sia con interventi urgenti, sia accelerando una serie di progetti già annunciati.
Le associazioni ambientaliste chiedono fermamente che prima della prossima libecciata sia fatto un intervento straordinario teso ad impedire la distruzione del camminamento sopraelevato in corrispondenza della foce insabbiata di Fiume Morto Vecchio.
Per un efficace contrasto dell’erosione si chiede, inoltre, alla Regione di non attendere oltre e di :

riprendere al più presto le riunioni del Comitato di Presidenza della tenuta di San Rossore, da tempo rinviate per l’indisponibilità dell’assessora Fratoni
avviare  il piano da 115 milioni di euro per interventi di recupero della costa toscana, annunciato in maggio,
iniziare le opere previste per salvare l’arenile fra Bocca d’Arno e la foce del Serchio, dell’ammontare di  13,5 milioni,
intraprendere la fase di progettazione per poterla realmente concludere entro il 2017,
anticipare il termine  dei lavori previsto per 2021.
riconsiderare lo sviluppo del porto di Livorno.

Tutto questo nel  tentativo di limitare i danni in corso ad  habitat e specie di rilevanza comunitaria ed alle Comunità residenti dovuti al perpetuarsi di  disattenzioni gravi e lacunose accumulatesi  negli anni.
            Marcello Marinelli
Rappresentante Associazioni Ambientaliste
   Comitato di Presidenza Parco MSRM
 
 

    Angela Giudiceandrea
Rappresentante Associazioni   
         Ambientaliste

 
Consiglio Direttivo Parco MSRM 

Fonte: tversilia@tiscali.it
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23/11/2016 - 14:35

AUTORE:
bochista

già da anni faccio osservare la cosa ai fruitori di bocca di Serchio, ma molti o non mi hanno creduto ho hanno deviato dicendo: "è sempre stato così, che il mare mangia la sabbia ma poi la riporta".

Ho delle vecchie foto dove si vede ad esempio che vecchie dune alte piu di 5m nell'immediata a sinistra della foce del Serchio negli ultimi 6-8 anni sono scomparse è non è solo a causa delle ultime piene del Serchio perché sono state erose per un lungo tratto di costa... a mio avviso la battigia negli ultimi 10 anni è indietreggiata "MEDIAMENTE" di alcuni metri e le foto che avete pubblicato ne sono un ulteriore conferma.