Il 15 novembre p.v. L'Amministrazione Comunale di San Giuliano Terme apre la stagione del Teatro Rossini di Pontasserchio, con la direzione artistica di Martina Favilla - Presidente dell’Associazione Antitesi Teatro Circo. Una proposta artistica originale e di grande rilevanza, sostenuta dal Comune di San Giuliano Terme, Regione Toscana, Ministero della Cultura, che posiziona la città di San Giuliano Terme come area della cultura e della multidisciplinarietà con particolare attenzione all’inclusione sociale e alle nuove generazioni, con metodologie innovative.
La Campagna è conclusa, finalmente. Come quelle napoleoniche una delle più aspre e cruente della storia repubblicana del nostro Paese. Un campagna piena di dubbi, insulti, offese, delegittimazioni, aggressioni verbali, bugie (certo, quelle non mancano mai) tanto da mettere in secondo piano il vero significato della consultazione, a dire il vero quesito poco adatto ad una consultazione popolare.
Una campagna divisiva che lascia spezzato il paese, le stesse forze politiche, a volte le stesse famiglie sempre incerte sulla scelta migliore e spesso condizionate più da appartenenze che da valutazioni personali, assai difficili su questi argomenti.
Ma ora, dopo il risultato, la cosa più importante è che la politica capisca l’importanza di quell’unione nazionale fondamentale per far fronte alle grandi e imminenti sfide del paese, per affrontare quelle priorità collettive che coinvolgono non una parte del paese ma l’Italia tutta.
Le ricette economiche più adatte e il rapporto con l’Europa, il welfare più attento verso un ceto medio impoverito, un patto sociale che affronti con saggezza e responsabilità la sfida immigratoria, il rafforzamento dei diritti civili. Sono tutti argomenti di una tale importanza che non permettono il proseguo di un clima di contrapposizione e sfiducia e dovrebbero essere affrontati con un’unità di intenti che sarebbe veramente un segno di saggezza.
Vedremo, dopo il passaggio dal capo dello Stato, quale strada prenderà la politica perché il segno del voto è stato chiaro: una rivolta verso l’azione di Governo (più che contro la riforma della Costituzione), con il segno della rivoluzione politica, quella che soffia anche da noi sempre più forte, quella della Brexit, dell’elezione di Trump, di un Europa che sembra spostarsi sempre più a destra.
Per ora con l’Austria ci è andata bene, vediamo cosa succederà con la Francia, altro paese molto a rischio.
Il mondo felice di Renzi è saltato, i suoi modi pacati e ottimistici da una parte e quelli catastrofici dall’altra si sono scontrati con un popolo di incazzati, di gente che avrebbe voluto vedere il Governo più attivo sul fronte sociale che su quello civile (ma quello fatto non è certo da buttare), che progressivamente ha perso la speranza su un Premier alla Obama o alla Clinton che traghettassero il paese verso un reale progresso economico e sociale.
A destra fanno la voce grossa. Lega e 5Stelle vogliono elezioni subito, Berlusconi a 80 anni è tornato in campo sbandierando una nuova giovinezza, perfino D’Alema ne è uscito alla grande. Cosa succederà nel partito non lo sappiamo ma certo che l’eredità di Renzi ha lasciato molte cicatrici che speriamo la saggezza dei nostri politici (ma sono sempre i soliti?) riescano a sanare.
Noi siamo sempre stati bravi nelle difficoltà, abbiamo dato il meglio di noi proprio nei momenti di maggiore crisi. Incrociamo le dita e speriamo.